dECOder uscira ai primi di maggio e sara disponibile
su carta ed in formato elettronico sul nuovo sito WEB della Campagna .
Buona lettura
Francesco Martone
Campagna per la riforma della Banca mondiale
Editoriale: con lo sguardo puntato sul Fondo Monetario
Da Seattle a Davos quello che i media hanno ribattezzato il "popolo di Seattle" e sceso in piazza a Washington il 16 e 17 aprile ed ha accompagnato la riunione di aprile del Fondo Monetario Internazionale e della Banca mondiale.
Secondo le denuncie dellautorevole Financial Times, il governo
ucraino si sarebbe accordato con la Union Bank of Switzerland (UBS) per una serie di
transazioni finanziarie volte ad ingannare lFMI sullo stato delle riserve monetarie
del paese, cosi da convincere il Fondo a concedere ulteriori prestiti. Nel mezzo
della disputa, le lotte politiche interne al paese, con lex primo ministro Pavlo
Lazarenko che ha accusato gli stretti collaboratori del presidente Leonid Kuchma di aver
guadagnato illecitamente almeno 200 milioni di dollari da tali affari poco chiari.
Ed il pensiero va alla difficoltanel nominare un sostituto dell-ex Managing Director
Michel Camdessus. Sbolognato Caio Koch-Weser, ex alto funzionario della banca mondiale e
vice ministro delle finanze tedesco, lEuropa si e impuntata per continuare a
proporre un candidato tedesco, nonostante le voci che davano per "papabile"
Giuliano Amato. E cosi si e deciso a marzo per Horst Kohler, gia
Presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, lo stesso che il
Ministro Dini, in una dichiarazione sempre al Financial Times non definiva uno dei
migliori candidati.
Tante. Al di la dei balletti delle nomine
pero resta certamente una forte crisi politica allinterno del Fondo
soprattutto in seguito ai fallimentari interventi per prevenire o minimizzare gli effetti
delle crisi finanziarie in Asia, Russia ed America Latina.
E un segno anche che il Fondo sempre piu e visto come un foro competente
a fare "politica estera", longa manus degli interessi economico-finanziari dei
paesi che detengono il potere decisionale nel Consiglio dei Direttori esecutivi e di forti
divergenze sul ruolo futuro dellistituzione.
Il Fondo monetario scopre ora una nuova vocazione, quella della
lotta alla poverta e decide di sua sponte ampliare oltremodo il suo mandato
originario, gia rivisto e corretto dopo la fine della convertibilita del
dollaro (la fine del cosiddetto Gold-Exchange Standard del 1973). Un tale sviluppo
preoccupa le organizzazioni nongovernative e le ONG di base del Sud, che certamente
sostengono la necessita impellente che lFMI sia piu sensibile alle
questioni sociali ed ambientali e consideri questi aspetti come criteri essenziali dei
suoi interventi.
Il Fondo pero non deve entrare direttamente nel campo dello sviluppo di lungo
termine, funzione questa propria delle Agenzie del sistema delle Nazioni Unite o
tuttal piu della Banca mondiale. La lotta alla successione di Camdessus,
inoltre ha messo in luce tutti i limiti ed i difetti di un processo di selezione e
dibattito non-trasparente, e non aperto ai suggerimenti dei Parlamenti e della
societa civile. Ben vengano allora le critiche e le proposte del nostro Ministro del
Tesoro Amato, uno dei "papabili" alla poltrona di Camdessus, che di recente sul
Financial Times ha chiesto maggiore trasparenza e legittimita della procedura di
selezione.
Per riformare lFMI certamente non basta una ripulitura della facciata, una promessa
vaga di maggior trasparenza. Il Fondo monetario dovrebbe certamente svolgere una
inversione di rotta della sua cultura "ragioneristica" ancora fatta di grandi
numeri, e che non vede tuttora come obiettivo finale lo sviluppo sociale e la creazione di
posti di lavoro. Sara si necessaria maggior trasparenza, ma anche un maggior
controllo esterno e valutazione delle sue attivita. Inoltre andra modificato i
criterio di voto: al momento chi piu mette soldi ha piu peso. Non e un
caso che lFMI sia di fatto strumentale rispetto agli interessi economici e
commerciali degli USA.
Basti pensare al caso della Corea: un funzionario americano ha affermato che il commercio
USA ha beneficiato piu delle condizioni poste per i piani di salvataggio finanziario
che di ogni altro accordo di libero commercio. I paesi del sud dovranno avere maggior voce
in capitolo, e non solo. Dovremmo fare un po di lavoro anche a casa nostra. Il
nostro governo dovra impegnarsi a consultare Parlamento ed ONG su questioni
fondamentali, e adottare, con il contributo del Parlamento delle linee-guida chiare e
trasparenti che informino le scelte dei nostri rappresentanti. (per un approfondimento:
Lorenzo Bini Smaghi: "Chi ci salva dalla prossima crisi finanziaria? I vantaggi, le
incognite i rischi della globalizzazione". Il Mulino Contemporanea, 2000. Lorenzo
Bini Smaghi e Direttore generale per gli affari internazionali del Ministero del
tesoro. Il libro spiega con chiarezza le cause e gli effetti delle crisi finanziarie, il
ruolo dellFMI e della BM e le necessarie riforme della cosiddetta "Architettura
Finanziaria Globale")
Nel loro comunicato finale che ha seguito le riunioni degli Spring Meetings i G7 sottolineano lurgenza di proseguire con le politiche di riduzione del debito estero, e danno il benvenuto alla ripresa del negoziato OMC sullagricoltura, senza pero fare alcun accenno alle difficolta ed alle resistenze da parte di molti stati membri. Nonostante il richiamo alla necessita di garantire che Banca mondiale ed FMI continuino nella loro strada di riforma, il comunicato continua a difendere gli accordi e le iniziative gia intraprese, senza dare ulteriori indicazioni di cambiamento. Le idee contenute nel rapporto Meltzer vengono cosi bocciate, e non viene fornita alcuna indicazione su come evitare in futuro la sovrapposizione di ruoli tra Banca e Fondo. Viene inoltre riaffermato il nuovo ruolo dellFMI nella lotta alla poverta. Estremamente cauto se non superfluo in alcuni suoi punti soprattutto quelli relativi alle crisi economiche ed alla fiducia nella ripresa dei mercati finanziari, questo il commento al contenuto del comunicato finale secondo il Financial Times. (fonte: Financial Times, 17 aprile 2000 "The G7s canny circumspection". (per maggiori informazioni: www.imf.org)Cose il Washington Consensus?
In un interessante articolo comparso sulla rivista Global di aprile, Moises Naim della rivista Foreign Policy analizza lapplicazione delle dottrine neoliberiste note sotto il nome di Washington Consensus da parte di FMI e BM, concludendo che in futuro non bastera una loro imposizione dallesterno. Infatti "se i paesi in via di sviluppo vogliono darsi il tempo necessario a far funzionare le riforme, devono affidarsi a un impulso ideologico interno, non ad un condizionamento esterno. Senza una base sociale e politica su cui reggersi, laccettazione delle riforme dipenderebbe da una costanza di alte prestazioni che nella maggior parte dei casi non e realizzabile e la sfida principale per chi crede nelle riforme economiche e di suscitare un impegno collettivo sui scelte i cui risultati possono farsi attendere a lungo. Sarebbe piu semplice questo compito se non occorresse conformarsi a una nuova moda di pensiero ogni due-tre anni. La pazienza dei paesi in via di sviluppo sarà messa alla prova non solo dallinstabilita economica mondiale, ma anche dalla volubilità delle richieste provenienti da Washington e da Wall Street". Larticolo contiene anche il decalogo originale del Washington Consensus che riportiamo per informazione:Poveri Loro!1. Ampi e prolungati deficit pubblici contribuiscono allinflazione ed alla fuga dei capitali. Percio i governi devono ridurli al minimo;
2. I sussidi alla produzione devono essere ridotti o eliminati. La spesa pubblica deve essere indirizzata verso listruzione, la sanita e le infrastrutture;
3. La tassazione deve essere applicata su una base ampia, con aliquote progressive;
4. I tassi di interesse dovrebbero essere determinati dal mercato finanziario interno. Tassi reali positivi scoraggiano la fuga di capitali e aumentano il risparmio;
5. I paesi in via di sviluppo devono adottare un cambio competitivo per accrescere le esportazioni;
6. Le tariffe commerciali devono essere ridotte al minimo e annullate nel caso dei beni intermedi necessari ai prodotti da esportazione;
7. Gli investimenti stranieri portano capitali e risorse umane. Percio vanno incoraggiati;
8. Lindustria privata e piu efficiente. Le imprese di Stato vanno privatizzate;
9. Leccesso di regolamentazioni governative stimola la corruzione e danneggia le piccole imprese che non possono accedere ai centri decisionali della burocrazia;
10. La proprieta privata deve essere protetta. Leggi inefficaci e cattivo funzionamento della giustizia riducono gli incentivi a risparmiare e ad accumulare.
Il piu duro critico del Washington Consensus e lex Chief Economist della Banca mondiale, Joseph Stiglitz che ha voluto dare il suo appoggio alle ONG poco prima delle manifestazioni di protesta organizzate in occasione degli Spring Meetings con un editoriale ne quale condanna le politiche dellFmi: "Dicono che lFMI e arrogante, che non ascolta i paesi in via di sviluppo, che e una istituzione segreta e isolata dal controllo democratico, e che le soluzione proposte spesso aggravano il male invece di curarlo. Hanno ragione. Sono stato Capo Economista alla Banca mondiale dal 1996 a novembre del 1999 durante la piu grave crisi economica degli ultimi 50 anni. Ho visto come lFMI, insieme allamministrazione USA ha risposto, e ne sono rimasto sconcertato" dice Stiglitz, uno dei possibili candidati al premio Nobel per lEconomia.
Lorganizzazione inglese Bretton Woods Project ha appena pubblicato un "briefing" sul Washington Consensus intitolato "New Leaf or Fig Leaf" nel quale si analizzano le critiche di Stiglitz e che e disponibile su richiesta presso bwref@gn.apc.org
A marzo una delegazione della Banca mondiale e del Fondo Monetario Internazionale ha svolto una visita a Roma per propagandare le nuove strategie integrate di lotta alla poverta le cosiddette Poverty Reduction Strategy Papers. Lanciate nel loro ultimo Incontro Annuale del settembre 1999.Aggiustamenti strutturali e libero scambioSecondo quando affermato da Banca mondiale e Fondo Monetario Internazionale, le PRSP identificheranno le strategie per superare la poverta, programmi nel settore sociale, azioni per promuovere la crescita, sviluppo rurale, infrastrutture locali, creazione di posti di lavoro da parte del settore privato, partecipazione pubblica, buon governo ed indici di prestazione stabiliti e monitorati con processi partecipativi. Il principale obiettivo istituzionale delle PRSP e quello di garantire maggiore coerenza tra gli interventi della Banca mondiale e del FMI in tema di lotta alla povertà, e di rafforzare, almeno sulla carta, la capacita dei governi di gestire programmi di sviluppo sociale e lotta alla poverta.
Questa presa di coscienza e da accogliere con interesse e soddisfazione, tuttavia permangono molti dubbi e preoccupazioni riguardo alla portata ed agli effetti di tale nuovo sviluppo soprattutto considerando che con questa iniziativa il Fondo Monetario entra in un campo che non gli compete, quello dello sviluppo a lungo termine e della lotta alla poverta. Il PRSP e "venduto" da Banca e Fondo come un meccanismo che permetterebbe di superare lapproccio tradizionale seguito dalle due Istituzioni, centrato esclusivamente su imperativi di stabilizzazione macroeconomica, i cosiddetti Piani di Aggiustamento Strutturale (PAS).Non solo, ma tale nuovo sviluppo viene ora preso come "condizionalita" per i paesi indebitati per poter accedere ai meccanismi di riduzione del debito nellambito della iniziativa Enhanced HIPC. (Highly Indebted Poorer Countries Initiative). Al di la della retorica, pero, i PRSP riaffermano lo status-quo, di due istituzioni che continuano a dettare dallalto le priorita di sviluppo dei paesi, a non accollarsi le responsabilita dei propri errori, a dare centralita alle politiche macroeconomiche neoliberiste, deregulation, e liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti e dei conti di capitale. Gli obiettivi sociali dello sviluppo, cioè la lotta alla povertà, la crescita finalizzata alla piena occupazione, lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale resteranno di nuovo subordinati alle priorità di gestione macroeconomica.
Cio e ancor piu grave se si considera che i PRSP non fanno chiarezza sul rapporto che intercorre tra politiche monetarie e lotta alla poverta, nonostante il fatto che gia in occasione di una valutazione esterna dei programmi di aggiustamento strutturale dellFMI , il Fondo era stato duramente criticato per leccessiva enfasi posta sulla stabilizzazione macro-economica rispetto alla riduzione della poverta. Il documento "Poveri Loro!" a cura della Campagna per la riforma della Banca mondiale analizza gli aspetti piu controversi della proposta di BM ed FMI ed e disponibile su richiesta.
Si veda anche "News and Notices" di gennaio 2000 disponibile sul sito www.globalarchitects.org (per un approfondimento: Raoul Ascari: "LAiuto allo Sviluppo: I protagonisti, gli Strumenti, le Prospettive", FrancoAngeli ICE, 1999)
Tra il 1981 ed il 1994 la Banca mondiale ha concesso 238 prestiti per sostenere la liberalizzazione del commercio o politiche di scambio in 75 paesi.Rapporto Meltzer
Dal 1995 54 piani di aggiustamento strutturale hanno sostenuto riforme delle politiche commerciali. Questi i risultati di uno studio "Death of Development" a cura di Lisa Jordan del Bank Information Center di Washington nel quale si pone in evidenza il ruolo traino che la Banca mondiale svolge nel sostenere lagenda politica dellOrganizzazione Mondiale del Commercio.Questa "convergenza" risulta chiara leggendo un documento interno di OMC, BM e FMI dellottobre 1998 nel quale si dice che "nellambito delle loro rispettive competenze FMI, BM ed OMC condividono lobiettivo di facilitare lespansione del commercio internazionale " e che " tutti e tre appoggiano la liberalizzazione del commercio e degli scambi ".
Banca mondiale e OMC gia operano insieme nellambito dei cosiddetti Integrated Framework e la Banca gia finanzia programmi in sostegno alla revisione delle legislazioni nazionali dei paesi in via di sviluppo, come nel caso del International Trade and Integration Project in Ecuador con 21 milioni di dollari destinati a sostenere lapplicazione nel paese delle regole dellOMC.A detta di alcuni, quindi la riforma del OMC non potra prescindere dalla revisione del paradigma di sviluppo seguito dalle istituzioni di Bretton Woods. Questo e stato lo spunto dellintervento della Campagna nellambio dl Convegno sulle "Nuove Regole per lEconomia Globale" organizzato tra laltro da CGIL, CISL, UIL, Cocis e Legambiente e tenutosi a Roma il 27 marzo scorso. Tra le letture consigliate al riguardo: "Why Reform of the WTO is the Wrong Agenda" a cura di Focus on the Global South, 2000. Per info www.focusweb.org
Il rapporto della commissione Meltzer del Congresso Americano sulla riforma della Banca mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, pubblicato a marzo di questanno ha suscitato un grande dibattito a livello internazionale. Il documento suggerisce alcune riforme radicali delle strutture e del mandato di BM ed FMI.Parla Horst KoehlerAd esempio, il FMI dovrebbe concentrarsi solo a fornire sostegno finanziario ai paesi in crisi ed interrompere la concessione di prestiti di lungo periodo ai paesi piu poveri.
La Banca mondiale invece dovrebbe ritirarsi da alcune aree geografiche quali Asia e America Latina e cedere il passo alle banche di sviluppo regionali. Inoltre, dovrebbe concedere solo finanziamenti a dono per programmi di sviluppo sociale e lotta alla poverta in quei paesi tagliati fuori dai flussi finanziari privati. La struttura della BM che si occupa di assicurazioni di rischio politico, la MIGA dovrebbe essere chiusa, la BM dovrebbe cambiare il suo nome in Agenzia Mondiale per lo Sviluppo, e dovrebbe essere cancellato tutto il debito multilaterale dei paesi piu poveri (gli HIPC).
Inoltre dovrebbe essere abolita la nuova struttura del FMI per programmi di lotta alla poverta, la Poverty Reduction and Growth Facility.Le reazioni al rapporto sono state varie, da chi vede nelle parole della Commissione Meltzer un ennesimo tentativo isolazionista del partito repubblicano a chi le considera un primo importante contributo al dibattito sulla revisione delle politiche e delle funzioni di BM ed FMI. La Commissione pur facendo riferimento allalto livello di fallimenti delle politiche e dei progetti della BM e dellFMI non formula alcuna raccomandazione volta ad aumentare la capacita di controllo esterno delloperato del Fondo ne un meccanismo di ricorso per le popolazioni danneggiate dalle sue attivita. In occasione degli Spring Meetings di aprile 2000 il Fondo Monetario ha annunciato lintenzione di istituire un meccanismo indipendente per la valutazione ed il monitoraggio dei suoi programmi.
Le modalita operative di questa struttura dovranno essere finalizzate entro lAnnual Meeting di Praga 2000. Questa decisione era attesa ormai da anni, visto che i G7 gia ad Halifax nel 1995 avevano chiesto listituzione di una "independent monitoring unit" per lFMI.Questa struttura non operera una valutazione sistematica di tutti i programmi dellFMI ma solo di alcuni a scelta. Non e chiaro se le comunita locali e le ONG potranno avere accesso alla struttura per sottoporre le proprie preoccupazioni o denunce. Proprio per questo decine di ONG francesi, con a capo Agir Ici lanciano una campagna per listituzione di una corte di appello, con funzioni simili ad un difensore civico o Ombudsman, per lFMI e per chiedere lobbligatorieta delle valutazione sociali ed ambientali dei piani di aggiustamento strutturale.
Per maggiori informazioni: agirici@globenet.org
Copie del rapporto Meltzer sono disponibili via e-mail su richiesta a fmartone@cambio.it
Listituto di ricerca americano Overseas Development Council ha appena pubblicato un documento contenente raccomandazioni per la riforma dellFMI, intitolato: "The Future Role of the IMF in Development: An ODC Task Force Report" nel quale si sostiene che l'FMI debba concentrarsi solo sugli aiuti finanziari a breve termine alle economie in difficoltà e si chiede la rimozione del potere di veto dell'FMI che condiziona la concessione dei prestiti della Banca mondiale all'attuazione delle politiche di aggiustamento strutturale.
Inoltre dovrebbe essere cambiata la struttura di "governo" del Fondo così da dare una rappresentanza equilibrata anche ai paesi in via di sviluppo.
In una serie di articoli pubblicati dal Financial Times, tra marzo ed aprile il neo-Direttore Generale del FMI, Horst Koehler dice la sua sul futuro dellFMI e sul debito.Come prevenire le future crisi finanziarie
La cancellazione del debito, dice Kohler, sara una operazione "una-tantum", ed il FMI dovra dora in poi concentrare lattenzione sugli interventi a breve termine per evitare che i paesi si "abituino" troppo a chiedere soldi alla istituzione. Kohler sembra strizzare locchio alle raccomandazioni gia comunicate dallamministrazione Clinton, ed a quelle contenute nel rapporto Meltzer (vedi sotto).
Tutto in ordine pero nelle stanze del Fondo, non ci sara bisogno di alcuna riforma sostanziale. Proprio perche secondo Koehler il Fondo deve essere ringraziato per aver contribuito negli ultimi 50 anni ad allargare il mercato globale e rafforzare la democrazia. Per contro Koehler afferma di essere disposto a discutere delle nuove strategie integrate di lotta alla poverta (Poverty Reduction Strategies), anche se respinge le critiche di chi nn vorrebbe vedere il Fondo diventare una istituzione di sviluppo: Koehler e anche disposto a rivedere i criteri di voto allinterno del Consiglio dei Direttori Esecutivi, cosi da dare maggior peso ai paesi asiatici, come chiesto a gran voce dal Giappone. Abile mossa che ha tolto terreno sotto i piedi di chi da Tokio chiedeva la creazione di un Fondo Monetario Asiatico che potesse operare nellarea di influenza dello yen.
La riunione del Comitato Interinale del FMI che si e tenuta a Washington ad aprile ha discusso le raccomandazioni contenute in un documento approvato lo scorso 5 aprile dal Financial Stability Forum. Il Financial Stability Forum è stato istituito nel febbraio del 1999 su suggerimento dei G7 per sviluppare proposte di riforma del sistema finanziario internazionale.Banca mondiale e lotta alla corruzione
L'FSF è composto da ministri delle finanze, presidenti delle banche centrali, rappresentanti dellOCSE e rappresentanti di istituzioni finanziarie internazionali, quali la Banca mondiale e l'FMI. I
tre argomenti di discussione sui quali il Forum ha formulato le raccomandazioni sono: flussi di capitale, fondi ad alta leva speculativa, i cosiddetti "hedge funds", i centri finanziari "offshore" o paradisi fiscali.
Il rapporto svolge una buona diagnosi delle cause delle crisi finanziarie, ammettendo che le crisi asiatiche erano dovute anche a fattori connaturati nel sistema finanziario internazionale, e sottolinea il rischio che i centri "offshore" possano agevolare pratiche illegali, quali il lavaggio del denaro sporco o insostenibili quali l'uso di fondi speculativi del tipo "hedge funds".Tuttavia, come sottolineato in una nota critica a cura dell'organizzazione tedesca WEED la terapia è del tutto errata. L'FSF infatti risolve le questioni chiedendo maggior trasparenza del sistema, un maggior monitoraggio, e diffusione rapida di dati statistici, senza andare a fondo nei difetti congeniti del sistema finanziario. Il rapporto mette in guardia sull'eventualità che i paesi adottino misure di controllo dei flussi di capitale estero, contraddicendo le dichiarazioni fatte da economisti della Banca mondiale secondo i quali paesi come la Malesia sono riusciti immuni dalle crisi proprio perche avevano adottato misure restrittive in tal senso. Il rapporto non fa alcuna menzione di proposte del tipo Tobin Tax. Il problema che rimane irrisolto è sempre lo stesso, ovvero quello del "deficit democratico" dei governi e degli stati il cui ruolo e funzione vengono svuotati dall'influenza dei mercati finanziari. (per ulteriori informazioni: www.weedbonn.org
La lotta alla corruzione ed il buongoverno (good governance) sono insieme alla "lotta alla poverta" ("A world free of poverty") i due nuovi mantra della Banca mondiale. Il 7 aprile scorso il Financial Times riportava la notizia della pubblicazione di uno studio della Corte dei Conti americana (General Accounting Office - GAO) intitolato "World Bank Management Control Stronger but challenges in fighting corruption remain", che sottolinea gravi ritardi della Banca mondiale nell'attuare i programmi di lotta alla corruzione.International Financial Corporation: quando la retorica è contraddetta dai fatti.
Si afferma che la Banca opera solo con quei governi "compiacenti" e non ha ancora saputo svolgere uno studio accurato dei settori economici e politici nei quali la corruzione trova terreno fertile. Un duro colpo alla reputazione della Banca ed alla crociata del suo Presidente James Wolfensohn!
L'agenzia della Banca mondiale che sostiene investimenti privati (IFC) ha fatto circolare nei giorni precedenti gli Incontri di Prmavera un documento ("IFC Truths" la vertia secondo lIFC) nel quale si ribadisce il ruolo traino del settore privato nello sviluppo e nella tutela dell'ambiente. L'IFC, si dice nella nota fatta circolare a moltissime ONG via mette al centro del suo operato la responsabilizzazione del settore privato, e' impegnata nel sostenere il trasferimento di tecnologie pulite nei paesi in via di sviluppo ed emergenti, ad aumentare la trasparenza delle attività del settore privato, ed a portare , tramite la privatizzazione, benefici alle popolazioni povere. Forse l'IFC dimentica alcuni dettagli: - la "rivolta dellacqua" avvenuta ad aprile a Cochabamba in Bolivia dimostra che la privatizzazione non e certo intesa a garantire alle classi marginali e povere il libero accesso a beni di prima necessità; - la tutela dellambiente non sembra essere prioritaria per l'IFC, basti pensare ad alcuni progetti in corso di attuazione quali :Banca mondiale ed effetto serraa. Liberia Agricultural Company Project --- il sostegno allagribusiness da parte dellIFC sta aprendo la strada allo sfruttamento illegale delle poche foreste tropicali rimaste nel paese;
b. Azery-Georgia Oil Pipeline project: non è stata svolta alcuna valutazione di impatto ambientale, le popolazioni sono state reinsediate senza risarcimento, non c'e trasparenza;
c. Bujagali Falls Dam Uganda - la diga distruggerà habitat unici, e sarà del tutto inutile a soddisfare il fabbisogno energetico del paese ; d. l'IFC partecipa al progetto per la costruzione di un oledotto di 1.100 kilometri attraverso le foreste del Camerun, nell'ambito del progetto Chad-Cameroon Oil and Pipeline Project, a vantaggio del consorzio Exxon, Chevron, Petronas. Neanche il trasferimento di tecnologie pulite sembra essere una priorità, basti pensare a due casi quello della miniera Yanacocha Gold Mine in Peru e quello della miniera di Oro di Kumtor, Repubblica del Kyrgizstan. Due anni fa si è verificato una grave incidente con sversamento di cianuro nelle acque dei fiumi circostanti che ha causato la morte di una decina di persone e l'avvelenamento di molte altre.
L'IFC continua a rifiutare di pubblicare i dati sull'inquinamento. (per altri dati e casi di studio su progetti della Banca mondiale vedi il sito-ombra della BM, "Whirled Bank": http://www.whirledbank.org)
Il 10 aprile, giornata di apertura della Energy Week della Banca mondiale, la Campagna per la riforma della Banca mondiale ha lanciato in Italia la piattaforma firmata da più di 200 ONG di tutto il mondo per chiedere una riforma radicale delle politiche energetiche della Banca mondiale e la progressiva diminuzione fino ad interrompere i finanziamenti per lo sfruttamento e luso di fonti energetiche fossili.Nel corso di una missione svoltasi la scorsa settimana in Lituania, rappresentanti della Campagna hanno ottenuto informazioni secondo le quali la Banca mondiale destinerà un totale di 2,7 miliardi di dollari per ben 17 nuovi progetti di sfruttamento, trasporto ed uso di petrolio e gas naturale in Europa Orientale, Asia Centrale e Caucaso. Tra questi, numerosi oleodotti, quali la Chirag Early Oil Project, tra Georgia ed Azerbaijian, al quale partecipano tra le altre Amoco, BP ed UNOCAL , ed il cui "costo" ambientale annuo e previsto di 248 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Le valutazioni di impatto ambientale svolte dal consorzio sono insufficienti, e il governo azero non ha garantito alcuna trasparenza delle operazioni. Nonostante gli impegni presi nei confronti dei paesi finanziatori per la promozione di fonti energetiche alternative ed uno sviluppo sostenibile, la Banca mondiale continua, quindi, a stanziare somme considerevoli per lo sfruttamento di petrolio, gas e carbone.
Il Senato italiano aveva approvato lo scorso luglio una mozione che impegnava governo italiano e Banca mondiale a ridurre progressivamente le quote di finanziamento della banca mondiale a fonti energetiche fossile, ed incentivare il sostegno a fonti energetiche pulite. La Campagna ha invitato il governo italiano a chiedere chiarimenti a riguardo alla Banca, ed a sostenere con forza il riorientamento delle risorse finanziarie di questa istituzione verso la sostenibilità ambientale. Proprio in queste settimane, infatti, la Banca mondiale sta rivedendo le sue strategie ambientali.