Corriere della sera 2 agosto 2001
Scajola:
saremo severi con i responsabili
Il ministro prende tempo
sui provvedimenti. Gli agenti: vogliamo essere giudicati dai magistrati
- ROMA - «Se emergono, come pare stiano emergendo, alcuni comportamenti non consoni,
saranno severamente redarguiti». Il ministro dell’Interno Claudio Scajola annuncia
la linea dura per dirigenti e funzionari di polizia finiti nel mirino degli ispettori per
la perquisizione alla scuola «Armando Diaz» (sede del Genoa Social Forum), per l’identificazione
degli arrestati nella caserma di Bolzaneto e per la gestione dell’ordine pubblico
durante il G8. Il titolare del Viminale non lascia spazio alle speranze dei responsabili
delle violenze contro i No Global. I provvedimenti, attesi per ieri, potrebbero arrivare
nei prossimi giorni.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI - Il lavoro degli ispettori non è ancora concluso. Dopo le
relazioni sulla «Diaz» (nella quale ci sono rilievi per il capo dell’Antiterrorismo
La Barbera) e su Bolzaneto, mancava quella sugli scontri di piazza. E’ arrivata ieri
ed il capo della polizia Gianni De Gennaro l’ha esaminata con Scajola per due ore. Il
ministro l’ha però ritenuta incompleta ed ha chiesto approfondimenti. Oggi è in
programma il Consiglio dei ministri: spetta al governo l’eventuale rimozione di La
Barbera, ed è probabile che, se non arriverà una decisione, quantomeno si discuterà del
caso.
GLI SCONTRI DI PIAZZA - Da qui, l’incertezza sui tempi. «Abbiamo sempre detto che il
rispetto nei confronti delle persone è una delle direttive principali che abbiamo dato»,
aveva però ricordato poco prima Scajola facendo capire che i «bocciati» dagli ispettori
hanno poche chance : le relazioni hanno sottolineato numerosi «errori ed
omissioni». Nel rapporto consegnato ieri, Lorenzo Cernetig ha mosso rilievi sulla
mobilità dei reparti, ha sottolineato la difficoltà nei collegamenti tra i funzionari e
la sala operativa e nelle loro comunicazioni via radio. Ed avrebbe ammesso che l’episodio
di violenza nel quale è coinvolto il vice dirigente della Digos di Genova, Alessandro
Perugini (al centro delle verifiche anche per l’irruzione nella sede del Gsf con un’altra
decina di colleghi), deve essere valutato con attenzione perché non sarebbe avvenuto
durante l’arresto del contestatore.
SINDACATI ALL’ATTACCO - Le aspre polemiche tra maggioranza e opposizione fanno
insorgere i sindacalisti della polizia. «Deve essere cercata e raggiunta la verità ma i
nostri uomini hanno il diritto ad essere giudicati dal giudice naturale e non da
"tribunali speciali politici"», tuona il Sap, Sindacato autonomo di polizia.
Critico anche il segretario del Silp-Cgil, Claudio Giardullo. Che apre un nuovo fronte di
scontro. «La polizia ha fatto un’indagine interna per individuare eventuali
responsabilità, ma sarebbe bene che l’inchiesta non la facesse solo una delle forze
dell’ordine»: ovvio il riferimento a carabinieri e finanzieri.
IL QUESTORE COLUCCI - Una delle proposte dell’ispettore Micalizio per la
perquisizione alla «Diaz» è di rimuovere il questore di Genova Colucci. Il
vicepresidente della Camera Alfredo Biondi ed Egidio Sterpa (entrambi di Forza Italia) lo
difendono: «E’ troppo comodo, e forse qualcosa di peggio, addossare al Questore
responsabilità che è difficile attribuirgli. Le operazioni per la garanzia ed il
mantenimento dell’ordine pubblico compiute durante il G8 difficilmente possono
competere ad un singolo soggetto, tanto da fargli assumere il ruolo di capro espiatorio».
|
Flavio
Haver |
|
|