Corriere della sera 8 agosto 2001
«Carabinieri
e agenti non ci fecero entrare nelle celle di Bolzaneto»
Il rapporto sulle
«violenze» inviato alle Camere dalla direzione delle carceri
- ROMA - Nella caserma di Bolzaneto è stato impedito agli agenti della polizia
penitenziaria di controllare quale fosse la situazione delle celle «affidate» a polizia
e carabinieri. Agli atti della Commissione bicamerale d’indagine sugli incidenti
durante il G8 che ha iniziato ieri i suoi lavori c’è anche la relazione del capo
dell’Ispettorato del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, Alfonso
Sabella. Le guardie del Gom, il corpo del ministero della Giustizia specializzato nella
sorveglianza di detenuti «ad alto rischio», sono state accusate di aver preso parte ai
pestaggi nella caserma dove sono stati rinchiusi i manifestanti arrestati in attesa di
essere identificati. Sabella, dopo aver svolto un’indagine interna, ha dato la
versione del Dap. E la ricostruzione è un duro atto d’accusa: «In più occasioni è
stato fisicamente impedito l’accesso alla seconda porzione della struttura da parte
delle altre forze di polizia al personale del Corpo di polizia penitenziaria che voleva
controllare il numero ed il sesso dei soggetti al fine di meglio organizzare il lavoro
successivo». La relazione del magistrato, responsabile dell’organizzazione della
polizia penitenziaria in occasione del vertice, è uno dei documenti inviati dal nuovo
direttore del Dap, l’ex Procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra, alla Camera.
Ed il contenuto del rapporto probabilmente riaccenderà le polemiche sulle violenze che
sarebbero avvenute nel corso della perquisizione nella sede del Genoa Social Forum: «La
quasi totalità delle persone arrestate a seguito del blitz nella scuola Diaz - osserva
Sabella - è giunta a Bolzaneto con numerose ecchimosi e lesioni, talvolta gravi».
Dopo aver ricostruito tutte le fasi che hanno portato all’identificazione dei
contestatori violenti ammanettati, l’ispettore ritorna su quelli arrivati alla
Bolzaneto con ferite e contusioni: «Gli arrestati sono stati visitati nuovamente quando
hanno fatto fisicamente ingresso in istituto e, da un pur approssimativo confronto a
campione tra i due atti, non si rilevano difformità. Da ciò - incalza Sabella - è
agevole evincere che, dalla loro presa in carico da parte dell’Amministrazione
penitenziaria, fino a quando hanno fatto fisicamente ingresso in carcere, non hanno
riportato alcuna lesione».
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F. Hav.
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