Organizzazione mondiale del commercio

Prima ancora della conclusione della seconda guerra mondiale viene creato un organo il cui compito è quello di garantire la pace in un mondo che alla fine del conflitto è nettamente diviso dal punto di vista ideologico. Si tratta dell'Organizzazione delle nazioni unite (Onu). Ma la divisione del pianeta non ha unicamente un carattere ideologico: le due maggiori potenze vincitrici, gli USA e l'Unione Sovietica, si spartiscono letteralmente l'intero pianeta in aree d'influenza. Queste superpotenze vogliono imporre il proprio modello di benessere su scala mondiale; da una parte vi è il modello sovietico di origine marxista, dall'altra quello statunitense del capitalismo.

Quest'ultimo vede nell'affermazione dell'economia di mercato l'unica via per superare la miseria e l'ignoranza in tutto il mondo.

Nel luglio 1944, a Bretton Woods vengono firmati degli accordi di carettere commerciale e finanziario il cui obiettivo è quello di trasformare l'economia mondiale facendo valere il principio del libero scambio. Nascono così il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca mondiale (BM); vi è inoltre un progetto per la creazione di una terza istituzione: l'OIC (Organizzazione internazionale del commercio). Quest'ultima avrebbe il compito di porre fine alla disoccupazione, di ridurre le tariffe che rappresentano una barriera per la crescita economica, di vegliare i diritti dei lavoratori, di limitare il potere delle grandi compagnie, di assistre le economie più deboli nel conseguimento di capitale e di facilitare l'accesso delle stesse alla tecnologia, ecc.

La OIC "naufraga" però nel '47 a causa dell'opposizione suscitata dai suoi contenuti soprattutto all'interno del Congresso degli Stati Uniti, che vedeva in essa una minaccia al suo ruolo egemonico nell'economia mondiale; nel 1948 nasce il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade), che è costituito da alcune delle regole commerciali presenti nel progetto dell'OIC e che ha come obiettivo la liberalizzazione del mercato su scala planetaria, principalmente tramite l'abbassamento costante delle tariffe doganali. Nel 1995, l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sostituisce il GATT; il principale obiettivo di questa nuova organizzazione è quello di "favorire il più possibile la libertà degli scambi" (A propos de l'OMC, http://www.wto.org/wto/french/aboutf), le sue strategie le seguenti:

-"rafforzare i rapporti commerciali negoziati tra i paesi membri del GATT durante l'Uruguay Round (1986-1994). Alla fine del mese di settembre 1997 l'omc contava 132 membri

-"dare seguito ai negoziati sulle leggi commerciali e degli investimenti e alla liberalizzazione degli scambî dei beni agricoli e dei manufatti, nonché del settore dei servizî e degli investimenti." (Globalisation, Marginalisation and the WTO, Myriam Vander Stichele, Transnational institute, 1997)

La differenza fondamentale tra il GATT e l'OMC è che il primo regolava soprattutto gli scambi di merci, mentre la seconda si occupa del commercio "di servizi, d'invenzioni, di creazioni, di piani e di modelli (proprietà intellettuale)." (A propos de l'OMC, http://www.wto.org/wto/french/aboutf) Il principio di base dell'OMC che illustra nel migliore dei modi i meccanismi su cui si fonda la sua azione è forse quello detto statuto della nazione maggiormente favorita. Secondo quest'ultimo, "ogni volta che un paese riduce un ostacolo tariffario o apre un mercato, lo deve fare per tutti i beni e servizi dello stesso tipo provenienti da tutti i suoi partner commerciali, che siano essi poveri o ricchi, deboli o potenti." (Ibid.)

"Secondo il preambolo dell'OMC, i rapporti costruiti al suo interno dovrebbero contribuire a innalzare il livello di benessere, assicurare la piena occupazione, incrementare le entrate ed espandere la produzione e gli scambi, conciliando tutto ciò con il rispetto dell'ambiente e delle necessità dei paesi membri che si trovano nei diversi stadî di sviluppo economico." (Globalisation, Marginalisation and the WTO, Myriam Vander Stichele, Transnational institute, 1997)

Tuttavia, durante la Conferenza ministeriale, l'organo decisionale dell'OMC, tenutasi a Singapore dal 9 al 13 di dicembre 1996, gli unici argomenti affrontati sono stati quelli riguardanti la capacità (o l'incapacità, com'è il caso di molti paesi meno sviluppati) di applicare le nuove direttive dell'OMC . Non sono stati invece abbordati temi quali la creazione di nuovi posti di lavoro e le strategie da adottare di fronte agli effetti negativi che questi processi hanno sui paesi in via di sviluppo (PVS). (cf. M. Vander Stichele, op. cit., p. 4) "I ministri hanno infatti dichiarato che il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori è competenza dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e non dell'OMC. Essi non si sono impegnati a rendere le direttive dell'OMC rispettose dell'ambiente. Inoltre, non hanno manifestato nessuna intenzione di agire nell'interesse dei PVS." (ibid.)

L'OMC -insieme ad altri trattati regionali quali l'Unione Europea, MERCOSUR, ecc.- ricopre un ruolo fondamentale nel processo di globalizzazione che sta subendo l'economia mondiale: la sua influenza è percepibile sia a un livello superiore, "globale" che a quello della vita di tutti i giorni di un numero crescente di individuî.