Piazza dei martiri

"...Quante idee mi ronzano nella mente la mattina del 10 agosto. Ho fra le mani un giornale e sotto gli occhi il comunicato della fucilazione di P.le Loreto." ...come rappresaglia ad un attentato contro un automezzo germanico. L'esplosione provoca la morte di sei passanti e il ferimento di quindici. I tedeschi non lamentano perdite e tuttavia, convinti di accattivarsi il consenso dell'opinione pubblica, decidono la rappresaglia... (cit. Due inverni, un'estate e la rossa primavera; di L. Borgomaneri; Ed. Franco Angeli) ...'Quindici ostaggi uccisi. Scorrendo febbrilmente l'elenco trovo il nome di Temolo, il capo, della cellula della Pirelli, uno dei piu' coraggiosi, dei piu' bravi. In p.le Loreto trovo una folla sconvolta e sbigottita. Si respira ancora l'odore acre della polvere da sparo. I corpi massacrati sono quasi irriconoscibili. I braganti neri, pallidi, nervosi, parlano ad alta voce, eccitatissimi... Ad un tratto irrompe un plotone di repubblichini. "Via via circolate", urlano. Spontaneamente il popolo e' accorso verso i suoi morti. Ora la folla, ricacciata, viene premuta fra i cordoni dei tedeschi e dei fascisti. Urla, fischi, imprecazioni. I repubblichini, impauriti, puntano i mitra sulla folla... In quel momento, fendendo la calca, si fa largo una donna: avanza tranquilla, tenendo alto un mazzo di fiori; raggiunge le prime file, come se non vedesse le facce livide e sbigottite degli assassini; percorre adagio gli ultimi passi. I fascisti rimangono annichiliti da quella sfida inerme, dall'improvviso silenzio della folla. La donna si china, depone i fiori poi si lascia inghiottire dalla gente. Comincia cosi' un corteo muto, nato come da un improvviso accordo senza parole. Altre donne giungono con altri fiori. Chi ha le mani vuote si ferma un attimo vicino alle salme martoriate. L'ultimo volto che vedo, abbandonando la piazza, e' quello di un repubblichino, che ride istericamente. Quel riso indica l'infinita distanza che ci separa. Siamo gente di un pianeta diverso. Loro ridono. Hanno appena ucciso 15 uomini e si sentono allegri. Ancora una volta come in Spagna di fronte alla ferocia dei nazisti, si rivelano i due mondi in antitesi, i due modi opposti di concepire la vita. Noi abbiamo scelto di vivere liberi..." (cit. Senza Tregua; di G Pesce)