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Intervista con il Com. Douglas Santamaria

(Diputato per il FMLN alla Asamblea Naciónal)

San Salvador, agosto 1996

Dopo 4 anni dalla fine della guerra quali cambi ci sono stati nel paese?

Ci sono stati cambi politici, ma non economici. Continua ad esistere il modello economico ingiusto e diseguale che é esistito per centinaia di anni e che é stata una delle cause della guerra.

I cambi politici sono stati prima di tutto la fine della dittatura militare che veniva usata dalla borghesia per i propri interessi.

I militari hanno sempre dominato la società; nominavano sindaci, giudici e tutte le persone che controllavano i posti di comando.

Costituivano corpi militari e paramilitari che agivano nell'impunità compiendo azioni tremende contro chi si opponeva.

Oggi le Forze Armate hanno come unico ruolo quello che gli attribuisce la Costituzione salvadoregna e cioè di proteggere la sovranità nazionale e l'integrità del territorio contro potenze straniere.

C'é stata una grossa riduzione degli effettivi fino ad arrivare a solo 10mila unità; sono stati sciolti tutti i corpi repressivi e le bande paramilitari meglio conosciute come squadroni della morte.

Inoltre é stata tolto all'esercito il compito di "sicurezza pubblica" ed affidato alla Policia Naciónal Civil (PNC) che ha nuovi criteri di formazione ed istruzione.

Certo, nella gente l'esercito fa ancora paura, perché non si può dimenticare il passato e perché ha ancora le armi.

Gli altri cambiamenti?

E' stato nella Riforma del Codice Penale.

La Giustizia si é resa indipendente dal Potere Esecutivo. Prima i giudici venivano nominati da qualsiasi gerarca dell'esercito senza la richiesta di alcun titolo e sono sicuramente stati più dannosi che qualsiasi membro dell'esercito stesso.

Ora, per essere giudice, devi essere per lo meno avvocato di professione. Inoltre é stata creata la Procuradoria para los Derechos Humanos (una sorta del nostro Difensore Civico n.d.r.) e per la prima volta, é stata abolita la prova extragiudiziale, cioè vengono accettate le prove e le confessioni solo davanti al giudice. Prima qualsiasi persona poteva accusare senza prove e la persona veniva prelevata, fatta sparire od uccisa.

Questo é un paese dove i Diritti umani sono sempre stati violati impunemente e rientrava nell'elenco dei 21 paesi più a rischio stilata dall'ONU.

Oggi non si può dire che non ci siano più violazioni ai diritti umani, ma sono diminuiti enormemente e non si sono più viste torture, sequestri politici, sparizioni o l'uso smodato della repressione per motivi politici.

Ogni giorno, come FMLN, cerchiamo di rafforzare tutto ciò ed é una lotta molto dura con i settori che non hanno mai voluto gli Accordi di Pace e cioè le gerarchie militari che non vogliono perdere potere e l'alta borghesia.

Infine si é ottenuta la Riforma del Codice Elettorale affinché i partiti possano partecipare in modo paritario alle elezioni.

Proprio in questi mesi stiamo lottando in Parlamento per 3 riforme che sono: l'uso del documento unico per votare, infatti attualmente ci vuole il carnet electoral e spesso il gioco sporco veniva fatto non distribuendo questo carnet, mentre ora si richiede che si possa votare con il semplice documento di riconoscimento personale;

L'altra riforma é quella del voto domiciliare e cioè che vengano aperti seggi elettorali all'interno delle stesse comunità rurali senza obbligare la gente, che abita nei posti più remoti, a fare chilometri a piedi per votare ottenendo che soprattutto le donne rinunciassero al loro diritto perché impegnate a curare i bambini o la casa.

La terza riforma é quella del Consiglio Municipale integrato e cioè che, aldilà di chi vinca le elezioni del Comune, l'opposizione possa avere una propria partecipazione in base alla percentuale di voti all'interno del Consiglio Municipale; attualmente chi vince ha il controllo totale del Consiglio come nell'esempio del Municipio di San Francisco dove per due voti il FMLN ha perso ed é senza nessuno strumento di opposizione.

E per quello che riguarda la parte economica?

A livello economico i cambi non ci sono stati.

Quando abbiamo cominciato la guerra gli ideali erano altri, molto più alti ed avevamo come esempio la Rivoluzione cubana, quella nicaraguense. Gli ex combattenti quando c'incontrano si lamentano, ci chiedono lavoro, a volte sono disperati. Il loro reinserimento nella vita civile, previsto dagli Accordi di Pace, non é stato quasi compiuto e chi ha avuto i soldi in prestito dallo Stato come previsto non ha saputo investirli o non ha avuto nessuna possibilità concreta di farlo.

L'agricoltura difficilmente dà da vivere.

Il modello neoliberale che il nuovo Governo ha introdotto é cannibale, selvaggio, si sta mangiando tutto. Ormai é un piccolo gruppo di finanzieri ed impresari che controllano l'economia del paese. Tutto é stato privatizzato ed il Salvador sta diventando un grande portofranco dove le compagnie straniere arrivano e fanno strage del mercato locale.

Ormai vengono colpiti anche quei settori che un tempo dominavano la scena economica come gli allevatori, i produttori agricoli (terratenientes), i coltivatori di canna da zucchero, di caffè e di cotone.

Nel caso degli allevatori, ad esempio, arrivano oggi i produttori messicani, nicaraguensi, costarricensi e con il libero commercio, occupano il mercato locale anche con il contrabbando. Oggi la carne straniera che si trova nei supermercati é carne contrabbandata e costa meno di quella dei mercati.

Ci sono esempi di ex combattenti che hanno investito i propri crediti ricevuti nell'acquisto di capi di bestiame; ora, se vogliono rivenderli, riceverebbero molto meno di quello che hanno speso.

Le banche dominano tutto e sono sorte a dismisura.

Altro fenomeno é quello delle "maquila" dove, imprese soprattutto asiatiche, vengono, impiantano le fabbriche con nessun costo da pagare allo Stato e pongono condizioni di lavoro e di retribuzione disumane e chi non é d'accordo o vuole sindacalizzare l'impresa, viene semplicemente licenziato senza nessun diritto di replica.

Il Governo non dice nulla perché é la politica che persegue: svendere il paese al miglior offerente.

A conseguenza di ciò la povertà é cresciuta a dismisura, é cresciuto il sottolavoro come la vendita di qualsiasi cosa per le strade. Oggi, veramente, ci sarebbero molti più motivi di prima per riprendere la lotta armata.

Un altro problema, infine, é il fenomeno della delinquenza che deriva anche dalla situazione economica. E' fortissima, ma al Governo non interesse intervenire in modo strutturale perché così la gente é distratta da questo problema e non si organizza per affrontare il vero problema che é quello economico.

L'unica modalità é quella repressiva attraverso l'intervento della Polizia; questo sta lentamente alterando il senso profondo con cui si é fatta nascere e si é organizzata la PNC.

Ultimamente é stata fatta una Legge Speciale contro la Delinquenza che va a limitare pesantemente una serie di libertà personali che si erano conquistate con gli Accordi di Pace.

Due ultimi effetti del nuovo piano neoliberale sono la disoccupazione che ha raggiunto circa il 40% e la fuga continua verso gli Stati Uniti.

Com'é la situazione all'interno della destra al potere (ARENA)?

Esiste una grossa frattura.

In Salvador stanno sparendo la piccola e media industria ed il piccolo e medio commercio e come dicevo, anche altri settori come i produttori agricoli ed allevatori sono in crisi.

Non si sentono più rappresentati da ARENA e c'è una lotta per motivi economici e politici all'interno del partito stesso.

Esistono tre tendenze:

la prima, la più forte, é quella dei terratenientes ed é formata dai fondatori di ARENA, degli squadroni della morte, da chi si é opposto duramente agli Accordi di Pace. Questo settore sta lavorando per destabilizzare il nuovo governo e lancia accuse di connessioni con il narcotraffico e con il lavaggio del denaro (e ciò sembra molto vicino alla realtà);

la seconda é quella che fa riferimento al capitale finanziario, tra cui l'ex-Presidente Cristiani, che, con il processo di privatizzazione si é presa, diciamo rubato, un gran numero di banche. E' la forza emergente che fa della privatizzazione la sua forza ed ha scatenato la lotta per il possesso dei grandi interessi economici;

la terza é la più recalcitrante e la più pericolosa; é la destra più estrema che é rimasta fuori dalla divisione delle ricchezze e del potere e soprattutto dai proventi delle privatizzazioni.

(Ultimamente alcune banche di Cristiani sono state fatte oggetto di attentati dinamitardi di cui, poi, sono stati accusati alcuni universitari che sono ancora in carcere; inoltre il figlio dell'ex Presidente di ANTEL é stato rapito e non si sono avute più sue notizie. Le voci portano alla lotta interna ad ARENA n.d.r.)

In questo periodo pre-elettorale (elezioni di sindaci e deputati nel marzo 1997 n.d.r.) la lotta all'interno di ARENA é per chi egemonizzerà il partito e chi avrà maggiori cariche pubbliche che in Salvador vuol dire, in questo caso, grandi ricchezze.

Qual è il lavoro che sta facendo il FMLN?

Partiamo dal fatto che nei confronti di ARENA ed in generale in Salvador, esiste l'impunità e fino a che questa persiste, non si va avanti. Esistono problemi concreti come il fatto che siamo 14 deputati su 84 che ci sono in Parlamento, per cui lottiamo e facciamo proposte però con il risultato che potete immaginare. In Parlamento o hai voti o non incidi; inoltre l'unica vera forza di opposizione siamo noi, gli altri, di volta in volta, cambiano atteggiamento nei confronti di ARENA.

C'é anche una difficoltà ideologica nella nostra struttura, sono caduti o cambiati i parametri che seguivamo e con cui ci confrontavamo durante la lotta di liberazione. Anche nell'ultimo Foro di San Paulo che si é svolto qui in Salvador con le forze mondiali della sinistra ci si é chiesti é confrontati su quale alternativa concreta al neoliberismo in base al nuovo Ordine Mondiale.

Più in generale stiamo vivendo un periodo di transizione; i nuovi quadri del partito sono poco preparati e si stanno formando. E' stato un processo, quello dalla lotta armata a quella politica come partito riconosciuto, troppo veloce per tutti noi.

Quello che cerchiamo di fare con tutte le nostre forze é di non riproporre il modello tradizionale di partito salvadoregno, che é un partito elettorale cioè che lavora solo in vista delle elezioni e quando é al potere, si dimentica della gente, del popolo che l'ha votato perché il suo interesse é solo il potere ed i vantaggi che ne potrà trarre.

Noi dobbiamo appoggiare il popolo ed accompagnarlo nelle sue rivendicazioni quotidiane, nei suoi bisogni più impellenti.

E' chiaro che, anche vincendo delle elezioni, non si potrà cambiare immediatamente la situazione economica, ma dovremo lavorare sul concreto, sul politico, sui bisogni emergenti mantenendo l'influenza ed il rapporto con le masse.

L'anno scorso, quando é stato approvato l'aumento dell'IVA dal 11% al 13% creando scompensi enormi tra la gente e affamandola ancora di più (oggi la libbra di fagioli costa 1$), noi siamo stati l'unico partito ad opporsi fermamente, ma ci sono mancati i voti in Parlamento; la DC ed i partiti fuoriusciti dal FMLN (ERP, oggi Partido Democrata, e la RN) hanno votato a favore!

Come il FMLN si é organizzato a livello di base, di strutture territoriali e che cosa altro dovrebbe avere per migliorare il suo lavoro in questo ambito?

Abbiamo formato Comitati Locali a livello di quartiere, Comune e Dipartimento; inoltre abbiamo cercato di appoggiare, come partito, le Organizzazioni Popolari sia in città che in campagna.

Questi organismi hanno il compito di mantenere i rapporti con la gente, con i suoi problemi e bisogni; il FMLN deve assolutamente mantenere questi contatti ma, a livello personale penso che ultimamente si é un po' lasciato da parte questo aspetto.

Un elemento importante é la nostra cronica mancanza di fondi.

Un tempo non c'erano problemi; se avevamo bisogno di soldi assaltavamo una banca ed il problema era risolto. Oggi siamo un partito legale e non possiamo, logicamente, fare questo.

Come dicevo, i nuovi quadri che dovevano lavorare a livello territoriale, venivano pagati dal partito, finiti i soldi queste persone spesso se ne andavano e saltava il contatto diretto tra noi e la gente. Un tempo il senso della lotta, dell'impegno del sacrificio personale era automatico, spontaneo; c'erano i morti, il sangue, ognuno aveva più di un famigliare massacrato dall'esercito e dai fascisti; questo dava automaticamente la voglia di lottare e di cambiare alla gente e la disciplina era necessaria perché ne andava della propria vita o di quella dei propri cari.

Oggi non c'è più l'obbligo di questa disciplina e la gente spesso non capisce che il lavoro con le masse deve essere fatto in quanto necessario e fondamentale e non per avere in cambio una retribuzione. Siamo in una fase di grande cambiamento di modelli, di ideali e noi ne stiamo affrontando il peso e le difficoltà.

Chi milita veramente non può essere ovunque; io, ad esempio, sono uno dei pochi a possedere una macchina e se devo essere in Parlamento per seguire i lavori, dovrei anche essere nella Commissione per la Vigilanza sugli Accordi di Pace, ma anche nella riunione nel tal Municipio e dovrei seguire e visitare tal Comunità, ma non é possibile fare tutto! Dovrebbero funzionare i Responsabili dei Comitati locali ma, come ti ho detto, spesso non é così.

Diventando partito politico sono riusciti a rinchiuderci all'interno del Parlamento!

Come vedi le future elezioni?

Prima di tutto cercheremo di approfittare della crisi interna ad ARENA perché c'è già molta gente che non vuole votarla perché scontenta del suo operato al Governo; puntiamo molto sul voto in San Salvador dove si concentra quasi la metà della popolazione nazionale e sembra, dagli ultimi sondaggi, che siamo 2 punti sopra ARENA.

Un altro aspetto su cui contiamo molto é che, al contrario del 1994, oggi abbiamo molta più esperienza e cercheremo di non cadere in molti tranelli che ci hanno teso in passato e le tre Riforme di cui ti abbiamo parlato sono un primo passo importante.

Il nostro lavoro sarà di conquistarci il voto incerto che é sempre molto alto e quello di riavvicinarci in modo sostanziale alle masse anche perché, soprattutto nel "campo", fondamentale sarà conquistare i Municipi perché da lì passano i progetti di sviluppo, i finanziamenti della cooperazione internazionale che sono basilari per lo sviluppo di queste comunità rurali. Un'ultima cosa, di natura il popolo salvadoregno, se libero, non é di destra e quindi non é arenero, ed in questo speriamo molto.

Hai accennato alla rottura con ERP-RN, ce ne parli?

E' stato molto difficile e la gente non crede ancora a ciò che é successo.

Dentro il FMLN ci sono state 5 organizzazioni con la propria struttura ed i propri apparati.

Spesso le idee erano diverse e di volta in volta, uno vetava gli altri nelle decisioni; inoltre il carico di lavoro era mal suddiviso ed a noi della FPL toccava il carico maggiore in quanto forza più grande e numerosa.

Quando si é arrivati alle elezioni, però, tutti volevano avere lo stesso peso in termini di candidati senza tener conto delle dimensioni dell'organizzazione.

Credo che proprio l'unione sotto una stesso partito, che doveva eliminare le singole organizzazioni, ha creato effettivamente la separazione.

Oggi sono rimaste correnti con anche idee diverse, ma si é elaborato un progetto strategico comune che si persegue nonostante le differenze.

La ERP-RN pensavano che prima di fare scelte politiche bisognasse fare scelte economiche e che quindi dovessero cercare di posizionarsi lontani dagli estremi destra o sinistra, cercando il centro; hanno quindi scelto di allontanarsi dalla sinistra per essere più accettabili dalla destra.

Per fare questo hanno cominciato ad assumere atteggiamenti e posizioni che contraddicevano la posizione ufficiale del FMLN. Di fronte al rifiuto da parte delle altre organizzazioni di spostarsi verso il centro hanno cercato di portarsi via tutto quello che potevano!

La loro é una visione molto pragmatica della vita e quindi della politica; quello che conviene di più in quel momento lo si fa e questo lo stanno pagando a livello di base che li ha abbandonati in massa; oggi non sono assolutamente una forza elettorale e basta vedere il loro atteggiamento sul trattato di San Andres (aumento dell'IVA, eliminazione dei dazi doganali, privatizzazioni) per capire quanto siano lontani dalla gente.

Ma durante la guerra non si avvertivano le differenze?

Certo che si avvertivano, ma a quei tempi la dittatura non faceva distinzione fra marxisti, socialisti, democristiani, preti e così via; erano tutti comunisti ed in quanto tali, dovevano essere eliminati, per cui il senso della lotta armata unificava ma, anche lì c'erano profonde differenze.

Loro avevano un'idea insurrezionale del conflitto, come in Nicaragua. Lavoravano molto in propaganda, ma poco nel lavoro con la base.

Noi, invece, pensavamo che la dittatura doveva essere affrontata e combattuta a livello politico-militare perché sapevamo che la gente non si sarebbe mai sollevata in un'insurrezione finale.

Quando c'è stata l'offensiva del 1989 ha prevalso questa linea. Da Chalatenango siamo arrivati con circa 2mila uomini e l'idea era di arrivare fino allo Stato Maggiore dell'Esercito, distruggerlo perché sapevamo che non avremmo potuto contare sulla sollevazione generalizzata.

Quando sono cominciati i bombardamenti la gente, invece di unirsi a noi, ha cominciato a fuggire, ha avuto paura.

Certo che molti poi si sono uniti, ma a livello di singoli, non di massa.

In quei giorni abbiamo dato una grande lezione ai Battaglioni speciali come l'Atlacatl; siamo arrivati fino ai quartieri dell'alta borghesia ed abbiamo preso l'Hotel Sheraton con tanto di gringos dentro ed a San Salvador siamo rimasti due mesi!

E' servita questa offensiva perché abbiamo dimostrato la nostra forza e l'incapacità dell'Esercito nello sconfiggerci.

Quando siamo arrivati alla negoziazione il ERP voleva una pace armata, come succede oggi in Bosnia; ognuno si ritira, ma tiene le sue armi.

Noi, invece, proponevamo, visto che non si riusciva a sconfiggere militarmente la dittatura, di conquistare almeno degli accordi dignitosi con la consegna delle armi da parte di tutti e di trasformarci in partito politico con pieni diritti di azione ed espressione.

Fino a 5 minuti prima degli Accordi, Villalobos (del ERP), non voleva firmare; immaginatevi che oggi, probabilmente, saremmo ancora in guerra ed io forse nemmeno qui. La guerra é servita perché era l'unica strada possibile, ma vuol dire morti, lacrime e disperazione.

Dopo gli Accordi, però, succede che noi, non fidandoci dell'esercito, ci teniamo un po' di armi e soprattutto i missili. I missili sono armi che possono destabilizzare qualsiasi paese e quindi erano un forte deterrente per i possibili imbrogli che pianificavano il Governo con l'Esercito.

All'improvviso, Villalobos, da solo, comincia a negoziare i missili con l'ONUSAL (l'organismo dell'ONU proposto a vigilare gli Accordi di Pace in Salvador n.d.r.) e questi mi chiamano arrabbiatissimi perché sono al corrente dell'esistenza di questi missili non consegnati!

A tutto ciò fa seguito, poi, una serie di atti dove ERP-RN prendono decisioni contrarie o non consultate prima con il resto del FMLN.

Da qui e da molto altro la rottura. Ripeto che é stato doloroso, ma inevitabile perché loro hanno questa concezione pragmatica che, non ultimo, li ha portati a votare con ARENA alcune delle leggi più ingiuste degli ultimi anni.

Per loro il passato é passato, bisogna tirarci su una pietra e continuare.


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