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Sciopero
sociale Questa mattina Torino ha scioperato, 100 000 manifestanti hanno dimostrato la propria voglia di protagonismo contro il governo Berlusconi e le sue leggi, con la guerra continua. Abbiamo inteso questo sciopero generale come un momento di estrema chiarezza rispetto al momento in cui Torino versa, i licenziamenti Fiat, tangenti sparse, la cantierizzazione di una città che vedrà senza un lavoro 40.000 lavoratori e lavoratrici. Abbiamo scelto di stare là dove c'era la possibilità di comunicare e laddove si potevano praticare le differenze dalla Cgil; abbiamo voluto costruire uno spezzone sociale che rendesse riconoscibili tutti i soggetti sociali, dagli studenti ai precari, dai lavoratori agli immigrati, dai giovani ai non garantiti in genere. Ci è spiaciuto, è alla luce di come andata ci spiace, vedere i sindacati di base torinesi girare le spalle a piazza Arbarello ed in poche centinaia percorrere il corteo in senso contrario. Da piazza Arbarello insieme al coordinamento degli studenti medi avevamo dato il concentramento della manifestazione, al di fuori dei partiti e dei sindacati. In quest'ottica la piazza era aperta dal coordinamento e dietro veniva lo spezzone sociale. Da subito ci siamo dovuti confrontare con un tentativo da parte della Sinistra Giovanile di egemonizzare la piazza, inserendo il suo furgone in testa con la motivazione di fare da cuscinetto per evitare nostre provocazioni. La vera provocazione è stata questa dei giovani Ds che opportunamente dribblati sono rimasti in un angolo scavalcati dalla piazza. Con alcune migliaia di partecipanti ci siamo inseriti nel corteo portando a termine una manifestazione che ha intasato l'intero centro cittadino. Prima dell'arrivo in p.za S.Carlo, meta finale ormai lasciata dai dirigenti sindacali, il corteo ha individuato in una sede della banca S.Paolo, di proprietà Fiat, una delle corporazioni economiche responsabili dei licenziamenti, così è stata chiusa da una catena e imbrattata da scritte sulla sua responsabilità. Al termine del corteo si è tenuto il comizio alternativo in un lato della piazza. Riteniamo importante il risultato di oggi, perché ha visto ancora una volta crescere e ricomporre un blocco sociale antagonista formato da tutti i soggetti che quotidianamente lottano contro la precarizzazione sociale. centro sociale Askatasuna -------------------------------------------------------------
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NOI
CI SIAMO! ------------------------------------------------------------- LA
FIAT E' ALLA FINE DELLA CORSA.Dopo
decenni di attacchi ai lavoratori e alla classe operaia con espulsioni e
licenziamenti di massa, cassa integrazione, distruzione del potere di
contrattazione del sindacato e drastica riduzione dei salari la Fiat
stramazza non per colpa della conflittualità aziendale, ma a causa della
sua stessa strategia industriale e finanziaria. ------------------------------------------------------------- OLIMPIADI
INVERNALI DEL 2006 ALTRO SCEMPIO AMBIENTALE PREANNUNCIATO.Con
l'illusione che dietro ogni spostamento di ingenti capitali ci sia il
rilancio produttivo gli amministratori locali del Comune di Torino, della
Provincia e della Regione Piemonte hanno accolto allegramente le Olimpiadi
invernali del 2006. Come facevano a dubitare che fosse un buon affare nel
momento in cui la famiglia Agnelli si è fatta promotrice e garante di
questa nuova avventura. Accolti come benefattori, oltre alla donazione di
25 opere d'arte a mo' di risarcimento dei danni provocati per tutto il
novecento al Piemonte, i rappresentanti dell'Avvocato sono stati accolti
nel comitato organizzatore e costruttore delle infrastrutture. ------------------------------------------------------------- E
BERLUSCONI IMPERA IN ITALIAIl
governo Berlusconi-Fini-Bossi procede smantellando e distruggendo tutti i
diritti dei lavoratori. La cancellazione dell'articolo 18 dello statuto
dei lavoratori è diventato il simbolo politico di questo progetto che è
ben più profondo e dispiegato. ------------------------------------------------------------- LA
FINANZIARIA DI TREMONTI REGALA TANTI SOLDI AI RICCHI E ALLE IMPRESE MENTRE
CANCELLA SERVIZI SOCIALI, SCUOLA E SANITA' PUBBLICHE.I soldi
che vengono regalati agli imprenditori ai professionisti agli speculatori
di ogni risma vengono ovviamente sottratti alla gran massa dei proletari.
Per questo travaso di ricchezza è stata approntata una finanziaria che
introduce delle politiche sociali ed economiche costruite appositamente
per abbattere il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni.
------------------------------------------------------------- EURO
E SALARI DIMEZZATIDopo l'introduzione dell'Euro sono cresciuti
a dismisura i prezzi non solo per effetto degli arrotondamenti effettuati
dai commercianti al dettaglio, ma anche per una precisa scelta strategica
operata dal sistema produttivo e commerciale del nostro paese. Nel giro di
alcuni mesi c'è stato un aumento del prezzo dei beni di consumo, delle
case, degli affitti delle tariffe pubbliche, luce, acqua, telefoni,
trasporti, mai visto nell'ultimo decennio. L'aumento dell'inflazione e la
mancata crescita della produttività sono tuttavia state abilmente
mascherate dall'Istat e dalle altre agenzie governative. Rimane tuttavia
certo che il potere d'acquisto dei salari e dei redditi fissi si è
ridotto di almeno un terzo dopo il cambio della moneta. Oggi in Italia i
lavoratori percepiscono i salari più bassi di tutti gli altri paesi
europei mentre il costo della vita è in continuo aumento. I sindacati e i
partiti d'opposizione, nessuno escluso, hanno però deciso di tacere su
questo reale impoverimento dei lavoratori e dei pensionati sebbene tutti
sanno che il valore del salario rappresenta la reale forza contrattuale ed
è il diritto fondamentale dal quale poi discende la possibilità di
mantenere od ottenere tutte le altre garanzie sociali e politiche. ------------------------------------------------------------- STUDENTI
E GIOVANIAnche la scuola e la formazione sono state colpite
duramente dai provvedimenti della “signora” Moratti che ha dirottato
ingenti parti dei soldi destinati alla spesa scolastica verso la scuola
privata, perseguendo così il progetto di mercificare sempre più
l'istruzione di alzare i costi dello studio e di incrementare una
selezione meritocratica ed economica che va sicuramente a colpire e ad
escludere dalla scuola gli studenti disagiati, quelli cresciuti in
contesti meno fortunati come gli immigrati, le aree urbane periferiche, le
zone del sottosviluppo. Ma anche i giovani portatori d'handicap vengono
sempre più privati degli insegnati di sostegno e delle strutture adeguate
a favorirne l'inserimento. Privatizzazione dell'istruzione e
mercificazione del sapere coincidono con l'incremento dei costi dello
studio: questi sono al centro dei progetti di trasformazione della scuola
voluti dalla Moratti, dal governo di centro destra e della confindustria.
Le masse giovanili vengono solo considerate come potenziali consumatori
dei prodotti e delle merci che il nuovo sistema industriale sforna a piene
mani: musica, comunicazione, cultura, vestiti trasporti sono ormai
diventati usufruibili solo più come prodotti mercificati e
commercializzati da apposite imprese che fanno businnes sul divertimento,
sulle mode, sulla credulità dei giovani e degli adolescenti. ------------------------------------------------------------- DONNE
E RIPRODUZIONE La riduzione dei servizi sociali: dagli asili
nido alla sanità, dall'assistenza alle pensioni, costituisce un attacco
forsennato alle condizioni di vita di molte fasce deboli e di individui
che in qualche modo si vedevano assicurata la possibilità di vivere
indipendentemente dalla propria capacità produttiva. Ora i tagli imposti
agli enti locali, al sistema sanitario e al sistema previdenziale
porteranno alla cancellazione sostanziale di ogni diritto per queste
persone. Ma ugualmente produrranno un carico di lavoro aggiuntivo e non
pagato per tutte le famiglie che hanno al loro interno un bambino, un
anziano non autosufficiente, una persona gravemente ammalata o terminale,
un portatore d'handicap, un malato psichiatrico. Perché quando il
pubblico non si fa più carico dei costi sociali del disagio questi
automaticamente ricadono sui parenti più prossimi che ci convivono con
questi quotidianamente. I costi della riproduzione, dell'assistenza, della
cura sono sempre più affidati alle donne come carico di lavoro
supplementare non pagato, anzi come peso e fonte di ulteriore
discriminazione e impedimento all’attività pagata e alla partecipazione
sociale ------------------------------------------------------------- IMMIGRATI:
NUOVI SCHIAVI INCATENATI ALLE IMPRESE E AI DATORI DI LAVORO.Se
nei fatti il commercio e la schiavizzazione di molte donne e giovani
stranieri è già ampiamente praticato dalle attuali mafie che si
arricchiscono sul trasporto illecito degli immigrati e la nuova normativa
di legge restringendo le possibilità legali di immigrare legalmente
favorirà sicuramente questi traffici illegali i costi, le vessazioni e i
rischi a cui sono sottoposti gli immigrati. Certo la nuova legge Bossi
Fini sull'immigrazione potrà essere interpretata dai posteri come un vero
tentativo di introdurre nel nostro paese nuove forme legale di schiavitù,
ovvero la subordinazione totale dell’immigrato al proprio padrone.
Legando la concessione del permesso di soggiorno all'assunzione, si
concede carta bianca ai datori di lavoro di stabilire quale fedeltà,
quali ritmi, quali orari di prestazione e quanto salario imporre a questi
lavoratori immigrati. Se il licenziamento diventa già causa per la
perdita del lavoro e quindi causa di espulsione, diventa impossibile non
solo rivendicare un qualsiasi diritto, ma anche liberarsi da qualsiasi
imposizione da qualsiasi ricatto o volere del datore di lavoro. ------------------------------------------------------------- DIFENDERE
L' AMBIENTE LA LOTTA CONTRO IL TAVUno dei cinque punti del
patto con gli Italiani proposto da Berlusconi era l'avvio delle grandi
opere, il cavaliere chiedeva un voto per la cementificazione della
penisola. Già sappiamo quali disastri ambientali ha prodotto negli scorsi
decenni questa pratica. Il cambio del clima dovuto all’effetto serra,
all'innalzamento della temperatura sul pineta producono ormai annualmente
dei disastri alluvionali che distruggono vite e risorse inestimabili. Ora
Berlusconi vorrebbe incrementare questo scempio del territorio con la
costruzione di numerose nuove autostrade e con l'avvio dell'alta velocità
ferroviaria. La Tav ha già da tempo causato la mobilitazione di decine di
migliaia di abitanti della Valle di Susa e della Toscana. La realizzazione
di questo progetto ha un impatto ambientale ed economico insostenibile per
i territori che attraverserà. Nonostante le numerose e forti proteste
delle comunità locali, con la nascita di un movimento di lotta in
continua espansione, il governo con l’assenso del centro sinistra, ha
deciso di realizzare ugualmente questi scempi per favorire gli interessi
delle lobby economiche (Fiat in testa) che saranno chiamate a costruire
queste infrastrutture e per cucinare ingenti torte di denaro pubblico da
spartire mafiosamente tra politici e imprenditori accondiscendenti. Solo
la mobilitazione popolare sta fermando quanto già deciso e nei prossimi
mesi si giocheranno fasi importanti di questa battaglia. ------------------------------------------------------------- L'ERA
DELLA GUERRA CONTINUANel locale e sul piano nazionale i
padroni, e i padroni che oggi fanno anche i politici stanno dimostrando
che il capitalismo oggi non è più in grado di garantire alcun sviluppo.
Oggi il capitalismo è in crisi, produce crisi, ovvero per garantire la
ricchezza di pochi costruisce precarietà, povertà e l'impoverimento per
milioni di persone. Oggi la crisi capitalistica comporta la distruzione di
risorse umane, di ricchezza di ambiente. Sul piano globale questi processi
sono ancor più accelerati e più nefasti. Se a livello nazionale il
nostro futuro è incentrato sull'espropriazione, sull'assenza di diritti e
di sicurezza, sul piano globale il futuro di crisi del capitalismo propone
distruzione di interi paesi, morte sterminio per milioni di persone. Sul
piano internazionale il capitalismo va a una guerra di lunga durata di cui
è impossibile prevederne oggi gli effetti, la durata e le conseguenze.
Ieri si è attaccato l'Afganistan, ora è giunta l'ora dell'Iraq ma chissà
quante altre invasioni sono già programmate e stabilite dagli strateghi
del Pentagono. Lo scontro è per il controllo delle fonti energetiche, per
avere il petrolio irakeno a basso costo, per imporre in medio oriente
un'egemonia occidentale totale, per imporre in ogni parte del pianeta il
dominio americano e degli stati che si allineano al potere imperiale USA.
Ma la strategia di usare la guerra come metodo per distruggere ricchezza e
per poi rilanciare l'accumulazione capitalistica uscendo dalla crisi non
è affatto certa anzi sicuramente si risolverà in un percorso
fallimentare. Le guerre producono le necessità di fomentare nuovi odi e
nuove guerre, nuove distruzioni, nuovi disequilibri, nuovi torti. Oggi non
ci sono nemici riconoscibili, ma semplicemente interessi da conquistare
costruendo nuovi nemici. Vista la situazione esterna, i paesi allineati
agli Usa regolano i conti interni mettendo fuori legge le organizzazioni
che lottano per la libertà, per l’autodeterminazione, dalla Palestina
dove continua il genocidio ai paesi Baschi. Anche in questo il governo
Berlusconi e Fini sembra intenzionato a separarsi addirittura dall'Europa
pur di seguire la scia sanguinaria di Bush, appoggiando insieme a parti
del centro sinistra nuovi interventi militari e aumentando il controllo e
la repressione sociale all’interno dei propri confini. Sul
piano globale quindi il capitalismo non è più in grado di programmare
sviluppo, programma distruzione. ------------------------------------------------------------- APPARENZA
DI UN DESTINO INEVITABILE?In apparenza siamo bloccati davanti a
un destino inevitabile a una situazione che appare sempre più
travolgente, mancano le idee e la forza per ribaltare questa situazione
sia nel locale sia a livello nazionale, sia a livello globale. Chi ha in
mano i destini del paese, dell’industria, del mondo è talmente potente
che farà quello che vorrà. Ebbene questa è un apparenza, è una
provabilità, non è però ancora certezza. Per contro, chi si oppone non
ha forza, è sconcertato, ha idee confuse, pare non aver progetto, non
riesce a unirsi ad altri, a costruire dei percorsi comuni, si limita
tuttalpiù a dissentire, a brontolare. Bene questa è oggi una dura e
triste realtà, ma la scommessa è capire e battersi per ribaltare questa
situazione per uscire dalla debolezza e trasformarla in forza. ------------------------------------------------------------- LE FORME DELLA LOTTAQuesta uscita sta nelle forme della lotta, nel trovare il modo di far contare, di dare peso di dare forza di dare potere a una miriade di soggetti singoli che vive e procede scomposta e subordinata, condizionata e influenzata dai mass media, oppressa dalla situazione, impossibilitata a rappresentarsi nei propri interessi. Qualche esempio di rivolta, di presa di coscienza di partecipazione c'è in giro per il mondo, ma c'è stata anche a casa nostra. Qualcosa di miracoloso è avvenuto a Genova l'anno scorso nella mobilitazione contro il G8. E' stata la partecipazione di massa, il fatto che centinaia di migliaia di giovani sono diventati protagonisti si sono mobilitati, hanno sfidato i potenti del mondo, hanno sfidato il governo di Berlusconi, l'hanno fatto con l'utopia, con la coscienza, ma l' hanno fatto anche con le mani, con i sassi, con lo scontro, rompendo i divieti e fronteggiando la polizia e i carabinieri. Bene questa è una strada percorribile ancora, è una strada che paga. Perché anche se spontaneamente, ha dato vita a una forza che è diventata politica. Non in tutto il mondo i proletari assassinati dal capitale e dalle sue forze repressive pesano uguali. La morte di Carlo Giuliani è stato un macigno che ha pesato immensamente sul governo Berlusconi, ma anche sull'intero G8, come gli omicidi dei piqueteros argentini nelle recenti rivolte sudamericane hanno pesato sui governi e sull’intera popolazione. Da Genova in poi i padroni del mondo non potranno più riunirsi palesemente indisturbati, non potranno più apparire in vetrina, dovranno nascondersi in qualche luogo sperduto, le metropoli sono loro vietate, non possono pagare il prezzo di un altro scontro di piazza e di massa. ------------------------------------------------------------- I
MOVIMENTI TRA SPONTANEITA’ E PROPOSTAMa il movimento di
Genova come quello contro la globalizzazione ha dimostrato che si può
fare aggregazione di massa che la spontaneità è una forza che aggrega e
che risponde a volte in termini adeguati, però il dopo Genova ha fatto
emergere e riflettere sulle debolezze della spontaneità. Per contrastare
efficacemente il procedere del capitale bisogna affiancare alla spontaneità
dei movimenti una proposta progettuale che organizzi la contrapposizione
che dia durata e forza alle iniziative di lotta, che accumuli conoscenze,
saperi sovversivi, scienza antagonista contro il procedere
dell’iniziativa capitalistica. Bisogna costruire un progetto di
opposizione, di contrapposizione, di uscita dal capitalismo, mettere in
luce il futuro che ci prepara, contrastare la distruzione che progetta con
la distruzione e la destabilizzazione degli equilibri del sistema. Il
progetto è capacità di portare i movimenti di massa a espandersi, a
durare a produrre rotture del quadro istituzionale. E fare le lotte là
dove costa poco a noi e costa molto al padrone globale. Le metropoli
dell’occidente sono un punto nevralgico di questo passaggio.
------------------------------------------------------------- COSTRUIRE
LA FORZA DALLA RICOMPOSIZIONE DEL CONFLITTOMa progetto è anche
ricomporre il conflitto costruite le lotte possibili anche sui terreni
materiali, anche come resistenza, ma fare assumere a queste un valore
politico. Il più alto valore politico per i proletari è la
ricomposizione dei conflitti, l'unificarli in una dimensione antisistemica
e antistituzionale. Ma la ricomposizione passa anche nel radicamento, nel
fondare negli strati sociali una pratica di opposizione, di lotta, di
rivolta che sia riconoscibile. E questi percorsi vanno costruiti
scegliendo i terreni, scegliendo i contenuti, scegliendo gli obbiettivi
giusti massificandoli, rendendoli
condivisibili e sentiti.La lotta produce lotta, l'estenderla indica
una via, ricompone e riproduce più di tanti discorsi e di tante belle
parole. ------------------------------------------------------------- SI
RIBALTA LA SITUAZIONE APRENDO UNO SCONTRO POLITICOLa politica
deve allora diventare un modo di essere di agire che non è delegato ai
professionisti, agli esperti, ai sapienti, ai “tromboni”, la politica
può essere il modo di pensare e di agire di cui ognuno di noi si
appropria per contrapporsi al padrone, per contrastare i licenziamenti,
per garantire i diritti. ------------------------------------------------------------- USCIRE
DAL PIANO ISTITUZIONALEMa la politica vincente e le lotte che
contano, contro il capitale e contro la sua politica di morte, sono quelle
che escono dall'ambito istituzionale, quelle che inventano nuove forme di
protesta, nuove forme di organizzazione, quelle che rifiutano la delega e
la legalità imposte come gabbie e come cappio. Partecipare, comprendere
la situazione, forzare la realtà per trasformarla questa è e deve essere
la parola d'ordine per l'agire sia nel locale che nel globale, perché i
padroni hanno più facce, adottano metodi e armi diverse ma sono sempre
gli stessi. Oggi il loro fine è meno nascosto, più comprensibile, ma
anche più feroce. Continuare a sopravvivere, ad accumulare, ad
arricchirsi distruggendo uomini, capacita, risorse, territorio e ambiente.
Questo non lo possiamo permettere ne è in gioco non solo la nostra libertà
ma anche la nostra vita. La
lotta contro i padroni, contro i potenti va portata con ogni mezzo
necessario.
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