TI RICORDI GENOVA?

GIOVEDI' 29 LUGLIO
Sono passati tre anni dai fatti del G8 di Genova.
Siamo ancora qui.

Lo stato italiano, dopo aver represso duramente il movimento anti-G8 nelle strade genovesi nel luglio 2001, ora si prodiga per fare luce e portare giustizia su ciò che è accaduto in quei momenti.
Con l'archiviazione dell'omicidio di Carlo Giuliani è stato stabilito che nessuno è colpevole: un proiettile sparato in aria sarebbe stato deviato da un sasso vagante. Carlo quindi è morto per caso e non ci sono responsabili dell'accaduto, fermo restando, oltretutto, che uno che tira un estintore contro un'altro che gli punta una pistola è un terrorista e quindi due pallottole se le è comunque meritate.
Ora sono in ballo altri due processi che mirano a portare verità sui fatti di Genova, uno che vede imputati 29 poliziotti per il massacro compiuto alla scuola Diaz, l'altro che accusa 25 attivisti di devastazione e saccheggio durante gli scontri di piazza avvenuti in quei giorni.
Nella notte del 21 luglio un centinaio di persone sono state picchiate a sangue dalle forze dell'ordine nella Diaz; per giustificare l'azione si è prontamente provveduto a ?trovare? armi inesistenti nella scuola, e a inscenare falsi accoltellamenti contro poliziotti. Adesso alcuni agenti di polizia presenti quella notte dovranno rispondere di violenza, diffamazione e falso giuramento.
Quella notte, in quella scuola, le forze dell'ordine hanno portato avanti un'azione squadrista, picchiando a freddo persone inermi, umiliandole e terrorizzandole. Ora si pretende di chiarire le cose, si dice che chi è responsabile pagherà, e forse sarà così; ma una cosa è certa: chi ci rimetterà in tutta questa faccenda saranno le teste piccole, braccio di una mente criminale che non verrà colpita e che non pagherà mai per quello che è successo a Genova.

Intanto si pensa anche a punire le persone che avrebbero costretto la polizia a colpire così duramente i cortei contro il G8, i manifestanti violenti, quelli che sono stati riconosciuti tramite materiale foto e video mentre, durante le manifestazioni, partecipano alle violenze contro le forze dell'ordine.
Ora la legge li vuole punire imputandoli in reati che prevedono fino a quindici anni di carcere. Queste 25 persone sono quelle che pagheranno il prezzo più alto, quelle che porteranno le conseguenze più pesanti di tutto ciò che è accaduto per le strade di Genova, rischiando di divenire il capro espiatorio di un intero movimento.

Questi sviluppi legali richiedono una risposta, una risposta che non faccia cadere tanti sforzi nel nulla, una risposta che non faccia passare la verità costruita per giustificare tanta repressione, una risposta di controinformazione.
Indymedia italia, collettivo di media indipendenti, ha creato un gruppo di supporto al team legale che sta difendendo i manifestanti coinvolti nei vari processi; per portare avanti questo progetto servono però molti soldi, perchè il lavoro da fare è grosso e richiede costi difficili da sostenere.
Per portare un aiuto concreto a questo gruppo di supporto legale in tutt'Italia in questo periodo vengono organizzate iniziative per raccogliere fondi.

Il 29 luglio 2004, a Cortemilia, la serata sarà dedicata ai fatti di Genova ed alla raccolta fondi per il gruppo di supporto indymedia e per il team legale.
Dopo la cena benefit, prevista per le ore 20.00, alle ore 21,30 verrà messo in scena lo spettacolo teatrale -Genova tutti i giorni- realizzato dal gruppo teatrale autogestito; quindi avrà luogo un dibattito/approfondimento sulle situazioni processuali in corso con l'intervento di un relatore del gruppo di supporto indymedia.
Ora è importante dimostrare che non abbiamo dimenticato quello che è successo nel luglio di tre anni fa a Genova, è importante fare sentire la nostra solidarietà a chi è stato colpito da uno stato che dopo aver represso in piazza ieri, oggi vuole portare avanti la sua azione in un'aula di tribunale.