![]() |
Una nuova fase, una nuova rivista, un progetto europeo |
Il movimento antiglobalizzazione sta suscitando nuove energie militanti soprattutto a livello giovanile. Questa nuova condizione determina una ritrovata vitalità anche delle sinistra alternative, per lo meno quelle più radicali. Una nuova generazione politica esige risposte adeguate a domande di portata strategica: significato della globalizzazione e natura dello sviluppo capitalistico; nuove forme del potere su scala nazionale e sovranazionale; il rapporto tra le diverse forme dellagire politico; il ruolo dei partiti, dei movimenti o delle istituzioni; la dimensione delle alternative: leconomia pubblica, lautogestione, la democrazia, la partecipazione, lautogoverno; il conflitto di genere; il rapporto tra etica e politica; lutilizzo delle risorse e le biotecnologie; la rivoluzione Sono domande impellenti che viaggiano accanto ai cortei "no-global" e affollano le assemblee di movimento, i seminari che si moltiplicano in forma carsica, molecolare, ma costante. E in parallelo a questo risveglio assistiamo a un rinnovato interesse per il marxismo, a una sorta di "ritorno a Marx" senza scontare, fortunatamente, il pedaggio delle scorie staliniane o della vulgata socialdemocratica. E un risveglio che cammina sulle macerie del muro di Berlino ma che sottende ancora a unalternativa possibile, a un nuovo mondo. Esiste quindi una domanda concreta nei movimenti che chiede uno sforzo supplementare sul piano dellelaborazione e del pensiero e che in fondo ritiene che "un altro socialismo è possibile". Questa domanda, secondo noi, può avvalersi del contributo di due diverse figure: la nuova generazione militante impegnata innanzi tutto nei movimenti e nelle nuova contestazione di masse e che inizia ad avere "cose da dire"; i "vecchi" quadri militanti legati alle passate esperienze di politicizzazione. Queste differenti figure, che pure sincontrano spesso nelle piazze e nelle lotte, comunicano poco e quasi mai riescono a costruire elaborazioni e linguaggi comuni. La congiunzione tra due generazioni si realizza con molta fatica nei movimenti troppo spesso segnati dai linguaggi, dai ritmi e dalle esigenze della "vecchi guardia" e mal vive nei partiti, tutti i partiti, verticalmente scissi tra vecchia e nuova generazione. Per questo occorre approntare nuovi strumenti: una rivista politica può essere uno di questi. Le necessità poste dal movimento, infatti, impongono al marxismo militante di offrire strumenti fruibili o0ltre che sul piano dellattività diretta, anche su quello dellelaborazione politico-teorica. Tutto ciò ci ha spinto a rivedere e aggiornare uno strumento come Bandiera Rossa, per farne un prodotto nuovo in sintonia con le nuove istanze e i nuovi linguaggi. Unesperienza precisa della storia politica italiana e internazionale che ci ha coinvolto e continua a farlo. E proprio perché riteniamo quel bagaglio didee e di memoria attuale e fecondo, pensiamo di doverlo mettere a disposizione di un progetto che miri al "recupero" del marxismo critico e rivoluzionario e che sia utile a l suo necessario aggiornamento. Il bilancio storico del Novecento è un bilancio di sconfitta, ma anche di straordinari tentativi di emancipazione e "assalto al cielo". I bivi della storia hanno confermato più volte che cera unaltra strada e che con qualche "se" si sarebbe potuto imboccare un futuro diverso. Anche per questo la dimensione strategica oggi assume molta più rilevanza che nellultimo decennio. Nel movimento si discute molto di politica, ma esiste unesigenza inevasa e insoddisfatta che anima molte energie militanti. Per rispondere a questa esigenza occorre evidentemente cimentarsi con maggiori forze nellelaborazione, individuando spazi, temi, strutture adeguate. E una sfida inedita, per certi versi improba e che può fallire. Ne siamo consapevoli. Ma le esigenze dellattualità, quelle della speranza per il futuro non lasciano spazio a rendite di posizione o a pigrizie mentali. Questa rivista vuole essere dunque un progetto militante che affonda le radici nella storia del marxismo critico e rivoluzionario, capace oggi di assumere il punto di vista della critica ambientale e femminista, legato indissolubilmente ai movimenti, con una vocazione internazionalista, impegnato a costruire una sinistra alternativa europea. Corollario inevitabile è la dimensione europea che passa per la piena internità di ERRE al progetto della Rete europea di riviste marxiste. Questo progetto ha visto riunite, per la prima volta lo scorso 27 aprile, sei riviste Actuel Marx, Contretemps, Critique Communiste (Francia), Historical Materialism (Gran Bretagna), Viento Sur (Stato Spagnolo), Bandiera Rossa accomunate dallanalisi della situazione attuale e dalla condivisione del ruolo specifico che riviste militanti e di spessore culturale possono giocare. Questo progetto è ancora solo allinizio, ma il suo obiettivo, a breve e medio termine, si compone di tre tasselli: 1) scambio sistematico di articoli, dossier, progetti; 2) creazione di due dossier per anno, tramite elaborazione comune da pubblicare contemporaneamente sulle diverse riviste; 3) creazione di un portale web comune. Questa dimensione ci è imposta dal terreno della lotta politica ben rappresentato dallo stesso Forum europeo. Non è un caso quindi se nasciamo a Firenze, perché di questo percorso siamo espressione e a questo percorso abbiamo dedicato con passione le nostre energie e le nostre idee. Ci confronteremo quindi prioritariamente con le vicende e i problemi dei "Movimenti Globali", terreno decisivo per acquisire una nuova generazione politica a un progetto di trasformazione sociale; approfondiremo il più seriamente possibile il "Tema" per offrire materiali di lavoro e di riflessione; cercheremo di ridare dignità e spessore alle "Culture in movimento", per rimodulare una elaborazione dei e sui movimenti, senza tralasciare la ricostruzione critica e teorica dei "bivi della storia"; terremo infine la giusta attenzione sui fatti del "Mondo", luogo deputato alla politica globale. Sono gli impegni inevitabili che una nuova rivista deve assumere con i suoi lettori. Salutando la formidabile esperienza rappresentata da Bandiera Rossa forse la rivista più longeva della sinistra italiana e consapevoli del tributo di idee e passione che si devono a chi ne ha permesso lesistenza, anche in momenti difficilissimi (e un grazie particolare non può che andare al suo ultimo direttore, Sergio DAmia) ci gettiamo in questa nuova impresa. Lo facciamo in tanti, con storie e percorsi diversi, ma accomunati da una passione comune e dalla condivisione di alcune grandi idee riassunte dal nostro nome: la determinazione a Resistere di fronte allinesorabile fluire del capitalismo globalizzato e quindi limpegno diretto verso i movimenti sociali e le lotte dei lavoratori, consapevoli che la loro emancipazione non potrà che essere frutto di essi stessi e della loro autorganizzaizone. La passione per le Ricerche e quindi il rifiuto del dogmatismo e del conformismo delle idee, purtroppo ancora presente in tanta parte delle sinistre. La convinzione che la Rivoluzione, le rivoluzioni, siano lunico sbocco possibile per dare un futuro al mondo e una speranza alle nuove generazioni. ERRE www.erre.info |
|