Questa mattina piu' di duemila persone hanno sfilato per le strade di
Bologna, in occasione dello sciopero generale. Si sono ritrovati in piazza
tutti i protagonisti della lotta alla precarieta': dagli universitari, agli
occupanti di case, dai migranti a chi ogni giorno e' presente nelle lotte
che si articolano nel tessuto cittadino. Da alcuni striscioni si legge:
"Liberarsi dalla precarieta' - riappropriarsi di reddito", oppure
"Cofferati come Ceaucescu - basta sgomberi disumani" con chiaro
riferimento alla manovra militare con cui la comunita' romena e' stata
sgomberata su mandato di Cofferati all'alba di ieri.
Dalle casse dei furgoni moltissimi gli interventi che attaccano una
precarieta' vissuta non esclusivamente nel mondo lavorativo, ma che investe
tutta l'esistenza "Siamo precari, non garantiti in tutti gli aspetti della
nostra vita: siamo sottoposti a contratti di lavoro temporanei e
intermittenti, vittime di una flessibilita' che torna comoda solo alle
imprese, non abbiamo diritto a una casa, pressati da chi ci chiede affitti
inaffrontabili e puo' mandarci per strada da un giorno all'altro, non
abbiamo diritto a muoverci gratuitamente neanche all'interno di questa
citta'... per questo da anni abbiamo costruito percorsi di lotta che parlano
il linguaggio diretto della riappropriazione dei nostri bisogni, della
soddisfazione dei nostri desideri, della solidarieta' attiva tra soggetti
che vivono la stessa condizione di precarieta', per questo ci riprendiamo
ogni giorno quello che ci spetta, tramite l'occupazione di case di
un'edilizia pubblica abbandonata, tramite gli scioperi del biglieto
sull'autobus, le autoriduzioni in mensa e al cinema!" si sente dal furgone
dello spezzone del precariato sociale composto dai collettivi CRASH!,
Collettivo Autogestito Modenese, Movimento Autorganizzato Occupanti e
Collettivo Universitario Autonomo.
Molti anche gli attacchi a una finanziaria definita come "anti-precari, in
grado solo di tagliare le spese sociali" e in generale "contro le
politiche di questo governo che ha reso ormai chiaro che quello che
vogliamo lo possiamo ottenere solo con lotta!".
"Il 4 novembre a Roma abbiamo portato una voce fuori la coro, per rompere
il gioco di chi fa' della rappresentanza politica la propria esistenza, e
per dar voce a quella differenza che quotidianamente nei propri territori
apre spazi reali di cooperazione sociale. Scendere in piazza a Roma
significava essere contro chi la precarieta' negli anni addietro ce l'ha
portata con il pacchetto Treu e la legge Turco/Napolitano, significava
essere contro chi la precarieta' fino a ieri l'ha alimentata come con la
Legge 30 o la Bossi/Fini e significava essere contro chi vuole far
continuare a pagare i precari e le precarie tramite questa finanziaria.
Come il 4 novembre anche oggi continuiamo a gridare la nostra rabbia
contro una Finanziaria Anti-Precari, ribadiamo il nostro no al
finanziamento per le spese militari, e riportiamo in piazza i contenuti
delle nostre lotte per il diritto all'abitare, per una libera circolazione
di tutti e tutte e per una Universita' liberata nei saperi e senza piu'
baroni" ci dice un attivista di CRASH!.
Il corteo passa dalle due torri da cui viene calato uno striscione e
lanciati volantini, per arrivare fino in piazza S. Stefano, dove si ferma
per gli interventi finali. |
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