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livorno - sagra del precario: cinque giorni di dibattito, socialità e lotta

Livorno: 2a Sagra del PrecarioSi è conclusa il 1° Maggio, percorrendo in corteo le vie di Livorno, la 2° edizione della Sagra del Precario.

Dal 27 Aprile al 1° Maggio si sono susseguite inziative, dibattitti, concerti e manifestazioni contro il lavoro precario nello scenario della Fortezza Nuova livornese. Uno scenario destinato ad essere palcoscenico cittadino dell'abbandono e del degrado dell'eroina dalle politiche della giunta comunale che, nonostante il dettagliato progetto presentato da vari collettivi livornesi, aveva negato l'autorizzazione a molte delle attività che erano in programma. Ma la scelta di occupare, anche negli orari non concessi dall'amministrazione, l'intera Fortezza Nuova ha permesso di dar vita a Livorno ad un momento di forte visibilità per il precariato cittadino e non. Sono stati molti infatti, oltre al livornese collettivo Precari Autorganizzati, fra gli organizzatori assieme al CSA Godzilla e al collettivo femminile C-Attive, coloro che da altre città sono intervenuti nei dibattiti su "Precarietà e reddito" e "Diritto alla casa, proposte e strategie": i Chainworkers da Milano, il Collettivo Firenza Precaria, la Rete del precariato sociale di Viareggio e Massa, il Coordinamento cittadino di lotta per la casa di Roma, il Movimento di lotta per la casa di Firerenze, il Movimento Autorganizzato Occupanti di Bologna.

Livorno: 2a Sagra del PrecarioIl lavoro dei gruppi di discussione si è strutturato in diversi tavoli di lavoro, legati a questioni specifiche, con l'obiettivo di analizzare il più possibile compiutamente le diverse sfaccettature della precarietà sia a livello lavorativo che a livello sociale. Ma i dibattiti hanno saputo essere catalizzatori anche di proposte di mobilitazione per i giorni successivi: oltre alla piazza del primo maggio, infatti, è stata individuata nel corso dell'assemblea sul diritto alla casa la data del 16 Maggio come giornata di mobilitazione in diverse città contro lo stanziamento di fondi da parte del governo per i contributi all'affitto a vantaggio dei proprietari immobiliari, in assenza di misure volte ad incremetare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Un terzo dibattito, organizzato per la giornata del 30 Aprile in vista del corteo del giorno successivo, ha visto confrontarsi lavoratori precari e non su questioni più specificatamente cittadine quali le "Trasformazioni economiche e urbane nella città di Livorno". Al dibattito hanno partecipanto delegazioni di gruppi organizzati di lavoratori e lavoratrici protagonisti, nel passato, di battaglie sul proprio posto di lavoro: i lavoratori della Ex Delphi, il Collettivo lavoratori call center Telegate e i Precari dell'Atl, azienda di trasporti cittadini.

La Sagra del Precario è stata però anche occasione di incontro e "socialità precaria": iniziative musicali, che hanno visto esibirsi sui palchi attrezzati per l'occasione band livornesi ed ospiti, rappresentazioni tetrali, cene sociali, hanno restituito la Fortezza Nuova di Livorno ad un uso pubblico per tutta la durata dell'iniziativa. Un ulteriore segnale dato a tutta la città della capacità del precariato di autorganizzarsi per la soddisfazione dei propri bisogni e desideri.

Livorno: 2a Sagra del PrecarioIl frutto dei dibattiti, l'aggregazione, la determinazione delle precarie e dei precari che avevano attraversato le giornate di iniziative si sono poi riversati per le strade nel corteo del Primo Maggio che, aperto dallo striscione "Precari di tutto il mondo COSPIRATE" e partito alle 18:00 dal Municipio, ha visto diverse centinaia di persone attraversare Livorno scandendo slogan contro la precarietà e contro gli abusi edilizi in atto nella città. Numerose le soste lungo il corteo per comunicare con la cittadinanza e per denunciare le politiche distruttive dell'amministrazione: dallo scempio del rigassificatore offshore, al permanere sul territorio di pallazzine abbandonate e fatiscenti in grado, se utilizzate, di soddisfare il bisogno abitativo del precariato cittadino, nel corteo sono confluite le rivendicazioni di una molteplicità di lotte che nella data del Primo Maggio Precario hanno individuato la propria piazza, anche in contrapposizione con le politiche concertative dei sindacati confederali, riconosciute dai partecipanti al corteo come prone più all'interesse delle aziende che a quello dei lavoratori e delle lavoratrici precarie.

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