<< RADIO 2000 BLACKOUT >>
       // ONE STATION AGAINST THE NATION!
          FM 105.25 TORINO !ON AIR!
 
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"Credevo di trovare qualcuno che mi spiegasse, invece ho dovuto improvvisare, le prime volte portavo un'amica che mi facesse coraggio" (Paolo).

"Lo sforzo grosso era arrivare prestissimo il mattino, cercare le notizie e preparare il notiziario" (Guidino).

"Poi abbiamo affinato le tecniche, abbiamo cominciato a unire alla musica anche letteratura, poesia e sonori di film" (Cristian).

Il luogo è Radio Black Out, l'emittente torinese che dal 1992 cerca il proprio ascolto e la propria identità all'interno dell'opposizione sociale e politica e della controcultura radicale. Ai suoi microfoni si sono avvicendati studenti, operai, insegnanti, educatori e immigrati che hanno accettato di ricostruire i propri ricordi per il libro "Ascolta questo libro/Leggi questa radio". Scopo del libro, apertamente dichiarato, è portare soldi in cassa (Radio Black Out non ospita pubblicità a pagamento e nessuno è pagato), ma anche il rilancio dopo sei mesi di chiusura e ridiscussione. Si tratta del primo tentativo di una radio "di movimento" di fare i conti con la propria esperienza e di farlo pubblicamente. I curatori del libro sono loro stessi redattori e hanno scelto il metodo delle interviste collettive come il più adatto a rendere la diversità dei punti di vista, interviste che spesso si trasformano in chiacchierate a ruota libera. Non la storia di Radio Black Out, quindi, ma le sue molte storie. La storia degli squatter anarchici che l'hanno usata come "ponte" durante alcune occupazioni, della denuncia pubblica della schedatura delle donne immigrate all'ospedale Sant'Anna, delle interAviste registate ai cancelli di Mirafiori e della "diretta" durante gli scontri a Milano per il centro sociale Leoncavallo. Ma anche la storia di Bobo appassionato di jazz, di Clara appassionata di teatro e di Mimmo che, dopo la lunga telefonata di una sconosciuta che gli chiede informazioni su un disco introvabile che lui ha mandato in onda, decide di darle il suo. Una vivace, divertente e disincantata panoramica delle questioni che hanno diviso Radio Black Out e le hanno imposto una pausa di riflessione (insieme ai problemi finanziari e tecnici), dal rapporto con gli spazi occupati e autogestiti alla definizione e al ruolo della redazione, ai criteri del finanziamento, forse quella dove più si scontrano le diverse sensibilità (come la mettiamo con i gruppi musicali più legati all'industria discografica?) nella ricerca dell'equilibrio tra mezzi e fini. "Era una tragedia, era tutto uno scontrarsi tra tendenze quasi incompatibili" (Mario). Ma Radio Black Out è sopravvissuta, ha ripreso a trasmettere sulla frequenza dei 105.250 Mhz e nel 1996 è anche un libro.


 
 
 
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