COMUNICATO STAMPA

E’ MORTO UN COMPAGNO, UNO DI NOI

Questa notte, sull’autostrada Milano-Brescia, mentre tornava dal CS Leoncavallo è morto in un incidente automobilistico il compagno Tiziano Rota, conosciuto da una generazione di compagni come “il biondo” e dai frequentatori della festa della radio e della sua osteria come “corteccia”.

Tiziano rappresenta un pezzo di storia del movimento bresciano: attivo politicamente fin dai primi anni 70, con il movimento del 77 militò nell’autonomia operaia, in particolare nei collettivi operai di “Senza tregua”. Subì sulla sua pelle la repressione contro il movimento degli anni 70 e la persecuzione giudiziaria. Operaio comunista, fu arrestato nel 1978 insieme ad un altro compagno della sua fabbrica occupata, la Bertolini, per fabbricazione di bottiglie molotov e restò in carcere a Canton Mombello per diversi mesi. Nel 1981 fu arrestato nell’ambito dell’inchiesta bresciana su Prima Linea, con l’imputazione di partecipazione a banda armata, accusa che respinse rivendicando la sua appartenenza al movimento comunista e antagonista. Detenuto a S. Vittore partecipò da protagonista, con l’entusiasmo che lo caratterizzava, alla pacifica protesta del carcere milanese per migliorare le condizioni di detenzione. Subì la repressione della protesta e come tanti altri detenuti politici fu trasferito per punizione in un carcere speciale, a Fossombrone, dove conobbe la disumanità del trattamento differenziato con l’isolamento, i colloqui con i vetri blindati, la censura, le minacce e i pestaggi delle squadrette di secondini, l’applicazione dell’art 90. Anche questa vera e propria forma di tortura psico-fisica non riuscì a piegare il suo carattere e il suo straordinario bisogno di socialità, il suo istinto di ribellione. Tiziano non accettò il ricatto delle leggi premiali, lottò con gli altri compagni con determinazione e creatività nell’inferno della detenzione speciale, contrastò politicamente il dilagare del pentimento e della dissociazione battendosi per una soluzione collettiva e senza abiure per tutti i prigionieri politici. Ritornò nel carcere di Canton Mombello dopo una mobilitazione del movimento bresciano e fu messo agli arresti domiciliari dopo una detenzione di circa 5 anni. Una volta libero Tiziano partecipò ai percorsi di lotta che portarono all’occupazione di spazi per crearvi un centro sociale autogestito e contribuì così alla nascita del centro sociale Magazzino 47. Allo stesso tempo prese parte all’esperienza di Radio onda d’urto, gestendo tra l’altro fin dalla prima edizione uno degli stand dell’annuale festa estiva di autofinanziamento dell’emittente.

Di Tiziano ricordiamo la generosità e l’esuberanza, la sua caparbietà ed il suo carattere testardo, la sua incredibile socialità che lo portava immediatamente a comunicare e a legare con tantissime persone di ogni età. Con Tiziano abbiamo trascorso tanti momenti di gioia e di difficoltà, abbiamo lottato, bevuto, litigato…

Ultimamente Tiziano gestiva una osteria nel centro storico di Brescia, “La vecchia Praga” ed è stato uno dei promotori dell’iniziativa denominata “Il giro delle santelle” nel Carmine, per animare e far vivere questa zona popolare con momenti di socialità e di aggregazione mostrando la natura di questo quartiere ricco di relazioni, di vissuti e di differenze.

Ieri notte l’ultimo dei suoi innumerevoli viaggi, per rifornire di birra il centro sociale Leoncavallo, al ritorno il tragico schianto…

Ciao Tiziano, “biondo”, “corteccia”, ci mancherai immensamente anche se vivrai per sempre nei nostri cuori..

 

Brescia 3-12-2003                                             centro sociale autogestito Magazzino 47

                                                                            Radio onda d’urto