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Giovedì mattina le persone citate in queste righe insieme a molte altre che non abbiamo avuto lo spazio di menzionare, riceveranno queste semplici domande nella loro casella e-mail.
SEMPLICI DOMANDE
Nei tre giorni passati dallo sgombero di Metropolix, la città ha visto esplodere diverse situazioni di rabbia e protesta rispetto a quest'ennesimo attacco ad uno degli spazi dell'autogestione milanese.
Uno di quei luoghi che ha sempre cercato con estrema perseveranza e trasparenza di porsi come soggetto pubblico e dialogante è ancora vittima di uno sgombero senza appello.
Contemporaneamente, in questi stessi giorni, in tanti, attraverso i diversi organi d'informazione, si sono invece spesi nelle polemiche nate dalla proposta di referendum "devolution" e in pronostici sul candidato sindaco con la miglior quotazione.
Premesso che I soggetti istituzionalmente deputati a risponderci hanno prerferito tacere, cos'hanno invece da dire i vari Moratti, Dario Fo, Franca Rame, Lella Costa, Pisapia, Agnoletto, Casati, Panzeri, Bassanini, Don Gino Rigoldi, Cusani, Laura Balbo, Mario e i suoi amici, Ottolenghi, e più in generale i frammenti della società civile, dell'associazionismo, della sinistra istituzionale cittadina?
Cos'hanno da dire su di noi, su un pezzo di società che esiste ed agisce davvero e che si confronta con il problema di vedersi chiudere ogni possibile spazio fisico e di esistenza?
Non chiediamo solidarietà nella tragedia, ma prese di posizione che portino a soluzioni possibili.
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