Humpty Dumpty cafè
Via delle Fontane 11r - Genova
Breve presentazione dell'humpty dumpty cafè, articolo uscito su "carta" a dicembre.
Humpty dumpty un nome tanto difficile quanto è lampante l'immagine che dà, e che due settimane fa ci ha dato. L'ovetto di "Alice nel mondo dello specchio" con la sua stabilità precaria, dondolante sul muro, rappresenta iconograficamente quelle che sono le nostre vite.
Costretti come siamo a dondolare quotidianamente tra una lezione e un pomeriggio in part-time, tra un esame e uno stage formativo.
La mattina dell'8 novembre eravamo un centinaio davanti al polo didattico interfacoltà di Genova, vicino ai carruggi, con uno striscione gigante due paia di cesoie e soprattutto la rabbia di chi a Genova da troppo tempo si è scontrato contro l'immobilismo e il muro di gomma creato intorno al mondo universitario.
Fisicamente dietro questo striscione con sopra scritto "IL FUTURO E' NOSTRO E COMINCIA ADESSO" e metaforicamente guidati dalla traballante figura dell'uovo precario abbiamo forzato le saracinesche di due locali appartenenti all'università, ma chiusi da 15 anni. L'ovetto aveva finalmente trovato una casa: piccola, sporca, buia, ma piena di sogni, talmente piena che l'ovetto sta gia pensando di doversi allargare. Ci ha portato infatti in giro per le facoltà genovesi, con assemblee, concerti, teatro di strada e molti hanno iniziato a seguire la sua sagoma, scoprendo che le proprie vite tanto diverse e frammentate in realtà sono unite dalle esigenze e dai bisogni che il sistema della precarietà genera dimenticandosi dei diritti.
Negli ultimi vent'anni abbiamo, infatti, assistito ad un progressivo squagliamento del sistema formativo affinché venisse garantito alle imprese una generazione di individui iperspecializzati, incapaci di confrontarsi con la realtà in maniera critica, e per questo adatti alla precarietà lavorativa. Una generazione di uomini e donne che non può dire di aver perso dei diritti perché non li ha mai avuti.
Humpty Dumpty è un'immagine, è un collettivo, ora è anche un luogo di confronto e sperimentazione per l'immediata costruzione di un'altra università.
Humpty Dumpty non si ferma qui vuole continuare a camminare perché ha preso forza e coraggio, vuole reclamare e prendersi ciò che non ha mai avuto: una cultura basata sulla produzione di saperi e relazioni, non misurabile in unità di tempo e in crediti formativi; un reddito minimo garantito; e perchè no: una casa più grande perché sta crescendo.
SE NON ORA, QUANDO?