Dom 26.Marzo.2006 h:13.57
comunicato sui fatti del 21 marzo & dintorni

METTI UNA SERA A TEATRO.....

Ieri eravamo in piazza De Ferrari, insieme a tanti e tante genovesi.studenti, universitari, lavoratori, c'erano anche i precari del Teatro Carlo Felice con il contratto scaduto, licenziati a causa dei tagli alla cultura nella finanziaria. C'era la Genova democratica, c'era voglia di dire basta alle pagliacciate di Berlusconi e ricordare che il ministro Scajola, che era all'interno del teatro insieme al suo capo, rimane uno dei massimi responsabili delle violenze del G8 e della morte di Carlo Giuliani.
Cinquento, seicento, mille persone, una piazza che si andava riempiendo di indignazione per il banchetto di 'autofinanziamento' organizzato da Forza Italia con posti paganti da 1000 euro a testa. Mille euro per sedersi con il premier,noi, quei soldi, manco in un mese. Si sa che la rabbia è tanta, la stessa tensione sociale alimentata dalle scelte di questo governo: precarietà, guerra, carovita, più impunità per gli amici e più manganello per chi si oppone. Così ieri la spontaneità della contestazione è cresciuta e si è manifestata in piazza la chiara volontà di non andarsene davanti alle schiere di polizia e carabinieri, di non andarsene nonostante ci dicessero di farlo e ci spingessero e iniziassero a pestare. Una, due, tre volte. All'ospedale è finita una ragazza di 16 anni con la testa aperta da un manganello. Magari proprio quello che di cui siamo venuti in possesso durante la carica, avendolo perso un carabinere.Un tondino d'acciaio di 50 centimetri rivestito di nastro isolante nero.Gli stessi che usarono i carabinieri del Tuscania in Via Tolemaide nel 2001.
E nonostante le mazzate la gente non si è mossa,ma premeva per andare davanti e urlare il dissenso e reclamare il diritto a contestare. Ci fossero stati soggetti organizzati a dirigere la protesta, noi o altri centri sociali o altre "centrali dell'eversione",così come sostiene Berlusconi oggi, a quel punto ce ne saremmo andati e avremmo fatto defluire la piazza perchè il clima instaurato dalle manganellate della polizia e le nostre ragazze ferite potevano bastare. E' sotto gli occhi di tutti che ieri la violenza è stata esercitata, organizzata e premeditata da una parte sola, quella in divisa e dal governo. Ribadiamo che dall'altra parte c'era chi ieri ha fatto esercizio di democrazia ed ha contestato a mani nude Berlusconi, la stessa democrazia a cui si richiama Prodi che ieri ha invitato tutti, immediatamente, ad abbassare i toni. Professore, prima di dire cazzate parli con la ragazza pestata. Il conflitto non segue i claustrofobici tempi della campagna elettorale e la contestazione di ieri, spontanea e partecipata, è una ricchezza a cui le forze del centro sinistra, se intendono segnare una differenza rispetto ai berluscones, dovrebbero ispirarsi invece che frequentare salotti televisivi e condannare subito qualsiasi atto di civile ribellione.

Laboratorio Sociale Occupato Buridda