IL DISERTORE

Foglio di collegamento della Cassa di Solidarietà Antimilitarista

N. 8 - Maggio 1997

 

Supplem. al n.72/1997 di Senzapatria - Aut Trib SO n.156 - Dir. Resp. Piero Tognoli

 

***

FUORI L'ITALIA DALL'ALBANIA

 

- basta con gli interventi militari mascherati da missioni umanitarie;

- tagliamo le spese militari, non le pensioni e la sanita';

- l'Albania non e' l'orto privato del capitalismo italiano;

- l'Est europeo non e' una colonia di Maastricht;

- solidarieta' con la lotta dei proletari albanesi;

- accoglienza, circolazione e diritti, per tutti, al di la' di ogni frontiera.

 

ANCONA 17 MAGGIO, Piazza Cavour, ore 17

MANIFESTAZIONE ANTIMILITARISTA

 

info.fax.071/52439

 

Coordinamento Anarchico Marchigiano

 

***

BUON COMPLEANNO

Tempo di bilanci. E' passato infatti un anno da quando la gestione della cassa di solidarietà antimilitarista è passata nelle nostre mani. Il lavoro di sostegno, aggiornamento, collegamento e informazione svolto fin qui sembra abbia contribuito a rilanciare in vecchi e nuovi ambienti l'opzione antimilitarista. Almeno a giudicare dalle parecchie iniziative promosse un po' lungo tutta la penisola (da Ragusa a Trieste) in cui la c.s.a. ha portato il suo contributo.

Dall'aprile dell'anno scorso abbiamo partecipato a 24 incontri e dibattiti pubblici dove c'è stata l'occasione per discutere di nuove forme di lotta antimilitarista, nonsottomissione, nuovo modello di difesa, militarizzazione del territorio.

In quest'anno di attività abbiamo avuto modo di dare il massimo sostegno possibile a quattro antimilitaristi detenuti. La cassa si è attivata mettendosi in contatto con loro, comunicandone l'arresto, la situazione, gli indirizzi per contattarli. Ha inoltre inviato libri, riviste, lettere e vaglia secondo le loro necessità. Grazie al foglio di collegamento mensile abbiamo pubblicato le dichiarazioni dei nonsottomessi, pubblicizzato iniziative in loro solidarietà e dato notizia di presidi davanti ai tribunali. Ad oggi abbiamo spedito oltre tremila copie de "il disertore" e siamo a conoscenza di molti compagni e compagne che ne favoriscono la circolazione fotoco- piandolo e diffondendolo. E' stato stampato inoltre un manifesto-volantone in 5.000 copie riguardante il nuovo modello di difesa e la scelta dell'obiezione totale. Altra attività della c.s.a. è quella di contribuire all'assistenza legale (per chi la volesse) suggerendo nomi di avvocati disponibili e sostenendo le eventuali spese.

Qualche cifra. Ai compagni detenuti abbiamo inviato 1.150.000, il disertore ci è costato per adesso 709.000. Con 843.000 abbiamo contribuito all'organizzazione di alcune iniziative.

Gli abbonamenti a questo foglio ammontano a 299.000, a cui si vanno ad aggiungere 6.062.000 tra sottoscrizioni e soldi raccolti durante le assemblee ed i concerti. Altre voci d'entrata ed uscita riguardano la produzione di materiale propagandistico (manifesti, ecc.) e i proventi del banchetto con la distribuzione di materiale antimilitarista che spesso ci portiamo appresso, le magliette, le spille, le cartoline pro-c.s.a.

Per farla breve, nel corso di un anno per la cassa le entrate sono state di 8.614.000 e le uscite di 5.910.000.

Inutile sottolineare che i nostri propositi per il secondo anno di gestione sono di potenziare l'attività che già stiamo svolgendo affiancandovi aspetti della teoria e prassi contro il militarismo che non siamo ancora riusciti ad affrontare. Concretamente ci proponiamo di continuare a sostenere in tutti i modi gli antimilitaristi processati e incarcerati, ramificare la presenza di questo bollettino sul territorio, dare alle stampe l'opuscolo sulla nonsottomissione (il nostro ritardo è giustificato dalla nebulosa situazione legislativa attuale e dall'imminente riforma dell'esercito), rilanciare la pratica del rifiuto al militare attraverso i mezzi di controinformazione di cui potremmo disporre. Tutto questo ovviamente se non verrà meno il contributo dei compagni e delle compagne che ci hanno sostenuto in mille modi fino a questo punto della storia.

 

***

11 aprile

Roma: Andrea Di Filippo, nonsottomesso di Castel Di Sangro è stato condannato dal Tribunale Militare di Roma a quattro mesi con la sospensione condizionale della pena. Come possiamo vedere dagli ultimi processi molti tribunali stanno applicando questa formula che, in seguito ad una recente sentenza della corte costituzionale, prevede anche per questo tipo di condanna l'espiazione definitiva della pena concludendo così l'iter giuridico-processuale per il reato di obiezione totale, escludendo il carcere.

 

18 aprile

Verona: il nonsottomesso milanese Matteo Vescovi è stato condannato a quattro mesi di reclusione con la condizionale. Un anno fa Matteo si era presentato alla caserma di Montorio (VR) e poco prima di essere inquadrato tra le file degli "eroi della patria" ha dichiarato la sua posizione di obiettore totale, lasciando non poco indispettiti i suoi superiori (mancati).

 

Venerdì 6 giugno

La Spezia: è stata fissata l'udienza per l'insumiso Marco Maiorano di Massafra (TA) presso il Tribunale Militare in Piazza d'Armi, 2.

 

Venerdì 20 giugno

La Spezia: sempre presso lo stesso tribunale sarà processato per mancanza alla chiamata Luca Redondi di Bergamo. I compagni della zona organizzeranno presidi e iniziative in solidarietà a Marco e Luca che verranno comunicate al più presto attraverso il settimanale "Umanità Nova".

 

***

ALBANIA-ITALIA 1-0

Della mobilitazione contro l'intervento militare in Albania promossa per il 19 aprile scorso abbiamo ancora un quadro sommario. Sappiamo finora che volantinaggi, sit-in, iniziative si sono tenute a Milano, Reggio Emilia, Verona, Ragusa, Brindisi, Massafra (TA), Trieste, Savona, Ancona, La Spezia, Pordenone.

Vi esortiamo ad inviarci il materiale (volantini o altro) distribuito in modo da poter dare conto di come sia andata complessivamente la giornata (dall'Alba al tramonto!) e magari allestire una piccola mostra con ciò che riceveremo.

 

***

Cinguettano gli uccelli è uscito Muccitelli !

Con l'arrivo della primavera dopo 9 mesi e 9 giorni è finalmente finito il sequestro di MARZIO, nelle patrie galere. Un caldo abbraccio e bentornato dai compagni/e della c.s.a.

 

ULTIMA ORA: Apprendiamo che Michele Rabitti  di Correggio (RE) ha urlato il suo SIGNORNò alla patria.  La sua dichiarazione sul prossimo numero.

 

***

Pensavo, con calcolata ingenuità, di non dover spiegare ad uno stato democratico-occidentale cosa significhi Libertà e quali siano le sue complesse e articolate espressioni.

Ma proprio la Complessità è un argomento che lo stato e la sua miope pedagogia preferisce non affrontare. É più semplice infarcire le nostre vite di religione-famiglia-lavoro, istituzioni fondate sull'obbedienza, l'autoritarismo e lo sfruttamento dell'uomo su l'uomo.

Ma io non ho nessuna intenzione di arrampicare questa grande piramide sociale, preferisco piuttosto aggirarla o attraversarla: è più gratificante e arricchente guardare le persone negli occhi piuttosto che mangiargli in testa. Con questo stato non ho scritto nessun contratto sociale.

Muoversi nel campo del libero arbitrio è ciò che mi interessa anche se è più complicato e faticoso. Recuperare i valori di autodeterminazione del singolo, di rispetto della dignità degli uomini e delle donne, di disprezzo per l'autorità in ogni sua forma.

Lo stato nega tutto questo e lo dimostra obbligando a un anno di lavoro (sia da soldato o da civile coscritto) per mantenere l'ordine sociale e i suoi principi guida: la delega, la sottomissione, l'omologazione.

Così ho risposto negativamente alla richiesta di incorporamento, valutando il Servizio Militare uno dei momenti più violenti e ordinati di questa società.

Solidarietà a tutti gli antimilitaristi "FUORI SERVIZIO".

 

Matteo Vescovi

 

***

Io sottoscritto Carlo Galiandro, dichiaro di non essere intenzionato nè ora nè mai a svolgere qualsiasi tipo di servizio impostomi sia esso militare di leva o civile sostitutivo.

I motivi che mi hanno spinto a prender questa difficile decisione sono strettamente coerenti alla mia coscienza politica e morale. Inutile sottolineare l'inutilità del servizio militare sotto i punti di vista di organo di difesa e sicurezza di tutti noi cittadini, c'è invece da sottolineare il vero scopo per cui migliaia di ragazzi ogni anno sono costretti a strappare un anno della loro vita per servire la "propria" patria. Lo scopo principale per cui esistono gli eserciti è quello di distruggere, annientare, opprimere e sopprimere, plagiare, manipolare a proprio piacimento la coscienza di tutti quei burattini che loro chiamano soldati.

Il servizio militare è l'annullamento della personalità umana; è la distruzione psichica e a volte fisica, di ogni istinto di libertà. L'adesione più completa ai voleri del potere passa proprio dall'esercito che è la forma più violenta ed estrema di quel meccanismo perverso che reprime ogni nostro desiderio ogni nostra aspirazione a essere uomini liberi.

So benissimo le conseguenze cui vado incontro con il mio rifiuto ma, ne sono sicuro, paradossalmente proprio in una cella affermerò la mia voglia di libertà e di non sottomissione ai vostri sporchi interessi.

CON RABBIA

LA LIBERTà è MIA E DI NESSUN ALTRO !

Spesso si crede di vivere in un paese libero, ma è una menzogna. E' vero che possiamo pensare, esprimere, sognare, ma questo finchè non decidiamo di metterlo in pratica. Allora è chiaro che l'unica libertà garantita è quella di scegliersi a chi e a che cosa sottomettersi.

Donato - anarchico di Pescara - stava svolgendo il servizio militare, sotto la minaccia della legge, nella caserma di Vasto (CH). Il tentativo che lo Stato attua per trasformare gli uomini in soldati obbedienti e gli individui in cittadini rassegnati con lui non ha funzionato.

Di rinunciare al suo istinto di uomo libero e di cambiare la sensibilità per l'indifferenza fino a trasformarsi in un automa pronto al comando non ne ha voluto sapere. Quell'assurda divisa che stritola il corpo e la mente non verrà più indossata. Perchè Donato, anziché servire gli interessi dello Stato e marcire in caserma, ha preferito disertare e riprendersi quel pezzo di libertà che volevano rubargli.

Una decisione cosciente e coraggiosa che rompe quel sottile meccanismo che dietro il fumoso bene della società assicura a tutti un'esistenza misera.

Adesso chi comanda, chi fa le guerre, chi inquina, mostra il suo vero volto dietro la maschera della democrazia: quella della repressione. Così Donato è costretto a fuggire per non pagare il prezzo della libertà: un anno di prigione.

Dovunque ora si trovi, costretto lontano dalla sua terra e dai suoi affetti familiari noi esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi come lui conquista la propria libertà e invitiamo tutti coloro che lottano per un mondo senza potere nè autorità a fare altrettanto.

 

***

PREFERISCO DI NO

Preferirei di no. In fondo, per un verso non aspiro ad essere nulla più di quell'insolente scrivano, un semplice e puro, d'innocenza limpida e chiara, un irrequieto che solo si sa come non si vuole ma che si arrischia piuttosto la propria vita.

Stamane ho ricevuto con la posta la cartolina precetto con la quale mi si chiama a servire la patria. Ebbene poichè mi si "chiama", qualche necessaria sebbene superflua parola, che cercherete di dimenticare spesso, la voglio pur dire. In tutta coscienza, io non verrò.

Non verrò perchè preferisco di no. E taccio ogni ragione quale che sia, si da non darvi ad intendere ch'io mi voglia giustificare d'alcunchè. Che io sia come sono non abbisogna di scusa. (...). Gianni.

 

Per ragioni di spazio non possiamo pubblicare per intero lo scritto con cui Gianni esprime la sua scelta di nonsottomettersi all'obbligo di leva, comunque potrete trovarlo per intero sull'ultimo numero del mensile anarchico roveretano "l'evasione" - marzo '97 (C.P. 45 - 38068 Rovereto - TN) o sul prossimo "Senzapatria".


Torna all'indice - Torna alla Pagina Archivio

Torna alla pagina principale