IL DISERTORE

Foglio di collegamento della Cassa di Solidarietà Antimilitarista

N. 12 - Novembre 1997

 

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All'inizio di dicembre si prepara un appuntamento importante: si tratta del convegno contro le basi militari di cui troverete il programma in altre parti del Disertore. E' da tempo infatti che non si da un'occasione di riflessione collettiva sulla lotta al militarismo a partire dal territorio, ed è un comitato locale e di base che rende possibile questa opportunità.

Tutti i nostri migliori auguri per un prolifico dibattito.

Nel frattempo le acque non rimangono tranquille: nel Golfo si scaldano i motori per una nuova "spedizione punitiva" (quando leggerete si saprà già come è andata a finire), mentre il primo novembre -ma guarda un po'- alcune modifiche "burocratiche" segnano in sordina nuovi, pesanti passi verso il Nuovo Modello di Difesa.

Efficienza, professionalità, "pari opportunità": infatti da oggi potrete (potranno) fare la naja più in fretta, senza quei noiosi ritardi, nessuno si dimenticherà di voi. Potrete continuare a fare l'università via Internet dalla caserma (e fra poco direttamente dalla trincea): "le caserme verranno integrate con gli atenei" (o era il contrario?), mentre finalmente anche le donne, ma non proprio subito, potranno indossare la divisa e brandire un maschio fucile.

Ma la chicca - se permettete - è l'esonero dalla naja per i "giovani imprenditori", la legalizzazione dell'imboscamento da figli di papà: negli eserciti solo i disoccupati e i precari, e per un concorso a 780 posti di poliziotto fanno la domanda in 400.000: l'ufficio marketing ha trovato il target giusto?

 

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UN NONSOTTOMESSO MUORE IN CARCERE IN SPAGNA

 

Nella notte fra l'uno e il due settembre passati Enrique Mur Zubillaga, "Kike", nonsottomesso, è morto nella prigione di Torrero (Zaragoza). Aveva già scontato quindici mesi in "terzo grado" (usciva dal carcere durante il giorno) di una condanna complessiva di due anni, quattro mesi e un giorno ed era ad un mese di distanza dalla libertà condizionale. La morte sembra sia avvenuta per l'ingestione di un prodotto tossico, ma tutti i dati evidenziano una negligenza determinante da parte del personale del carcere.

Dopo aver già vomitato, verso le 2,15 della mattina Kike cade dal letto gridando, in preda a violente convulsioni e vomitando nuovamente. Nella prigione non esiste nessun servizio sanitario durante la notte o i finesettimana. I suoi compagni di cella chiamano immediatamente la guardia perché chiami un'ambulanza, ma questa si limita a chiamare il capo dei servizi di guardia, il quale chiama uno dei medici del carcere a casa. Nel frattempo lo stato di Kike peggiora, i suoi compagni lo trasportano all'entrata del carcere, senza che le guardie muovano un dito. Kike perde conoscenza ed il polso si fa impercettibile: i suoi compagni tentano senza successo di rianimarlo con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca fra cinici commenti dei carcerieri. Il medico arriva intorno alle 3,00, senza strumenti, e il primo commento è: "un'altro di quelli che si bucano": Kike è già morto. L'ambulanza arriva alle 3,20 (la chiamata è stata ricevuta alle 3,11, un'ora esatta dopo l'inizio delle convulsioni!), ma prima del trasporto all'ospedale i carcerieri gli prendono addirittura le impronte digitali, provocando vive proteste dei compagni di Kike, anche loro nonsottomessi. Più tardi il medico, convocatili, ha detto trattarsi di "suicidio". Diverse manifestazioni di protesta hanno avuto luogo a Saragozza e Madrid.

A Madrid, il 19 e 20 settembre più di duecento persone si sono concentrate davanti a un centro di reclutamento, fra loro due che si sono dichiarati nell'occasione nonsottomessi totali. Nella notte vengono bruciati due bancomat. Il giorno dopo una manifestazione di 500 persone percorre la città; nella giornata vengono bruciate altre succursali di banche, mentre domenica 21 vengono rovesciati secchi di pittura rossa e viscere davanti al portone

di "Instituciones Penitenciarias" (l'organo direttivo dei penitenziari spagnoli). A Saragozza, dopo tre presidi il 5, 12, e 19 settembre, una manifestazione il 25 settembre ha riunito 1500 persone

 

(Info: Solidaridad Obrera e Molotov)

 

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PROCESSI

 

Giovedì 4 dicembre

sarà processato a LA SPEZIA per "mancanza alla chiamata" Gianni Mittempercher, nonsottomesso. Non intende presentarsi al processo.

 

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INIZIATIVE

 

Sabato 29 e Domenica 30 novembre

II meeting promosso dal Coord. antimilitarista provinciale presso il C.S.A. "Aquarius", via Manzotti 16 a RONCADELLA DI REGGIO EMILIA. Il Sabato pomeriggio dibattito sui macro/micro nazionalismi con il CDA di Chioggia; alle 20.00 concerto con Plizzat e Free bullet shot. Domenica alle 15.00 presentazione del Convegno di Aviano 2000 e alle 21.00 concerto di musica medievale con i Musica Officinalis. Info: 0522/692848 o 0522/541331. Possibilità di pernottamento.

 

Sabato 6 dicembre

Giornata antimilitarista al Centro sociale "Terra di nessuno" di GENOVA. Nel pomeriggio un dibattito e alla sera il concerto. Info: 0368/391195 (Marianna o Claudio)

 

Sabato 13 dicembre

a LA SPEZIA presidio di controinformazione antimilitarista con distribuzione di materiale. Per informazioni: 0187/706080 (Luca)

 

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NONSOTTOMESSI

 

 

Al consiglio di Leva di Padova

Al Distretto Militare-Ufficio Leva di Padova

Riviera Paleocapa n.18, PADOVA

Al Ministro della Difesa-Levadife, ROMA

 

Io sottoscritto Marco Pessotto, dichiaro che non mi presenterò il giorno 02.10.1997 davanti al Consiglio di Leva di Padova, presso la caserma Piave.

Con la presente voglio informare lorsignori dei motivi che mi spingono a rifiutare la visita di Leva, nonché il servizio militare e quello sostitutivo civile.

Il mio rifiuto si basa su idee nettamente anitimilitariste rientranti in un contesto di critica radicale all'ordine costituito. Sono Anarchico.

Tutto il sistema militare (e qui comprendo anche il servizio civile) è infatti una macchina di violenza, finalizzata alla repressione di ogni dissenso, di ogni voce diversa da quella dei media, da quella della mummia di turno che si affaccia da una finestra per donare preziose gocce di sacra verità alle masse ignoranti.

L'esercito è solo la punta dell'iceberg di una società basata sull'autorità, sul dovere, sui diritti dello Stato accampati su ogni individuo, di cui detto sistema democratico definisce i limiti, impone il suo inquadramento. Il rifiuto degli schemi è reato.

E' ovvio quindi come il rifiuto dell'istituzione, la sua mancata legittimazione, la mancata sottomissione sia punibile con mesi di lager di Stato.

Io rifiuto l'obbedienza, l'omologazione (quale miglior esempio la visita di leva?), la sacralità dello Stato e dei suoi doveri, l'istituzionalizzazione della violenza.

Non riconosco alcuna autorità, né sopra né sotto di me, pretendo la dignità del libero arbitrio.

I componenti della Costituente hanno definito la sottomissione all'esercito un "sacro dovere" (art. 52): probabilmente questi ex-partigiani, lasciato lo schioppo nelle montagne, o docilmente consegnato nelle mani di quegli stessi sbirri che prima gli sparavano contro, scordati per un attimo gli orrori della guerra e del fascismo, si sono fatti prendere da deliri di potenza e da reminiscenze mussoliniane.

Non solo: "l'ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica". La democrazia, con il pretesto delle "missioni umanitarie", compie vere e proprie missioni di colonialismo (un esempio per tutti può esere la recente missione in Albania).

Probabilmente i gloriosi ricordi delle imprese imperialiste del pelatino duarnte il ventennio hanno spinto i militi a intraprendere guerre già vinte in partenza, per la difesa conformemente alla costituzione, dell'ordine e dell'autorità, la difesa della spaccatura tra Occidente e Terzo Mondo, su cui l'attuale benessere si basa.

E' la democrazia che mette in moto questa macchian di morte per difendere gli interessi dei "generosi" imprenditori italiani che, mentre dicono di portare la ricchezza e un pezzo di Occidente nei paesi del Terzo Mondo, sfruttano e controllano intere popolazioni.

Quindi, esposte le mie idee, geloso della mia individualità, della mia identità, della mia estraneità a atali fatti, ho deciso di non legittimare questa infame struttura in nessun modo, né prsentandomi alla visita, né regalando a degli sporchi assassini un anno della mia vita.

L'esercito, struttura portante dello Stato, che in quanto Stato, in nome ditutti uccide, rinchiude, decide la vita di ogni singolo, costringe, impone leggi e doveri, accampa diritti, non avrà certo la mia collaborazione. Avrà solo il mio netto rifiuto.

 

Gaiarine (TV), 20 settembre 1997

Marco Pessotto

 

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NOVITA'

 

E' uscito il libro di Pietro Ferrua "L'obiezione di coscienza anarchica in Italia (Parte prima - i pionieri)", p. 223, illustrato.

Il prezzo di copertina è di L. 30.000; sconti per i diffusori.

Si può richiedere a: Arkiviu Bibrioteka "T. Serra", Via M.Melas 24, Guasila (CA), tel. 070/986915

 

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GETTIAMO LE BASI

CONVEGNO NAZIONALE CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DELLA SOCIETA' PER UN 2000 SENZA BASI MILITARI

PORDENONE, 6-8 DICEMBRE 1997

 

Sabato 6 dicembre

Auditorium ITC "Mattiussi", via Interna

ore 15.00-19.00

PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO E RELAZIONI INTRODUTTIVE:

- Alberto Castagnola: I fratelli siamesi: l'impero militare e la globalizzazione

- Falco Accame: Nuovo Modello di Difesa o vecchio Sistema di Dominio ?

- Giorgio Nebbia: Un ambiente USA e getta ? L'impatto delle Basi militari sul territorio

- Augusta De Piero Barbina: Uso ed abuso delle servitù militari in Friuli Venezia Giulia

- Paolo Miggiano: Al cittadino non far sapere...tra segreti militari e impunità

- Michele Gambino: Se vuoi la guerra...il traffico d'armi nella costruzione dei conflitti

- Tonino Drago: Le difese contro il pachiderma: la lotta contro le basi militari nel mondo

- Marina Padovese: Lisistrata 2000 ? Femminismo ed antimilitarismo

 

Domenica 7 dicembre

ore 9.00-13.00

SUDDIVISIONE IN GRUPPI DI LAVORO

 

1. Risiko sulle nostre teste: le strategie politico-militari del nuovo disordine mondiale

2. L'industria della morte: produzione, commercio e traffico d'armi; riconversione o nuova militarizzazione

3. Una società sull'attenti: quando ambiente,territorio, cultura soggiacciono alle logiche militari

4. Caduti sul campo: democrazia, verità,giustizia,salute vilipese da chi dice di difenderle

5. Donne in divisa: ma noi non ci staremo,come e perché opporsi ad un esercito al femminile.

 

ore 15.00-19.00

Casa del popolo di Torre, via Carnaro 10 - Pordenone

SESSIONE CONCLUSIVA:

- Relazioni dei gruppi di lavoro

- Interventi degli ospiti stranieri

- Discussione e approvazione dei documenti conclusivi

 

Lunedì 8 dicembre

ore 9.00-13.00

SIT-IN DAVANTI AI CANCELLI DELLA BASE USAF DI AVIANO

 

Il convegno è autofinanziato.

(versamenti sul c.c.p. n.11061595 intestato a Marco De Sibio - Pordenone).

Preghiamo chi vuole partecipare di darne pronta comunicazione

COMITATO UNITARIO CONTRO AVIANO 2000

c/o Circolo Zapata, via Pirandello 22, PN

http://qnet.conecta.it/noprofit/aviano2000

fax: 0434/520235 (Lino)

tel: 0434/550249 (Bepi) - 960192 (Lino)

 

NOTA BENE: IL CONVEGNO DOPO AVER GIA' STAMPATO IL BOLLETTINO HA CAMBIATO SEDE. IN QUESTA EDIZIONE ONLINE RIPORTIAMO UN MESSAGGIO DEGLI ORGANIZZATORI CON LE NOTIZIE AGGIORNATE

 

"Gettiamo le Basi", il convegno nazionale contro la militarizzazione del territorio e della societa`, per un 2000 senza basi militari, in programma per il 6/7 dicembre, cambia sede.

La prima giornata del convegno non si terra' piu' nella sala del Ridotto del Verdi di Pordenone, ma presso l'auditorium del Centro Culturale "Aldo Moro" di Cordenons, in via Traversagna 4 (a circa cinque chilometri dal centro di Pordenone).

Resta invece confermata la sede per la sessione conclusiva, domenica pomeriggio, presso la casa del Popolo di Torre. Infine, le sedi dei gruppi di lavoro di domenica mattina verranno comunicate ai partecipanti nel corso del convegno.

La variazione di sede si e' resa necessaria a causa del notevole numero di adesioni all'iniziativa che stanno giungendo da tutt'Italia. Ad oggi, 20 novembre, sono oltre 50 i gruppi, le associazioni e i comitati di Base che hanno comunicato il loro sostegno all'iniziativa e gli organizzatori si aspettano una partecipazione di almeno 200 persone.

Pordenone, 20/11/97

p. Comitato Unitario Contro "Aviano 2000"

Tiziano Tissino

 

P.S.: Entrambe se sedi sono molto conosciute; non dovreste avere difficolta' nel trovarle chiedendo indicazioni alla gente. Comunque, nei prossimi giorni diffondero' un messaggio con le informazioni logistiche su come raggiungere l'Auditorium e quelle relative a vitto e alloggio.

Nel frattempo, rinnovo l'invito a quanti intendono partecipare a comunicarcelo il piu' presto possibile.


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