IL DISERTORE
Foglio di
collegamento della Cassa di Solidarietà Antimilitarista
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All'inizio di dicembre si prepara un
appuntamento importante: si tratta del convegno contro le basi militari di cui
troverete il programma in altre parti del Disertore. E' da tempo infatti che
non si da un'occasione di riflessione collettiva sulla lotta al militarismo a
partire dal territorio, ed è un comitato locale e di base che rende possibile
questa opportunità.
Tutti i nostri migliori auguri per un
prolifico dibattito.
Nel frattempo le acque non rimangono
tranquille: nel Golfo si scaldano i motori per una nuova "spedizione
punitiva" (quando leggerete si saprà già come è andata a finire), mentre
il primo novembre -ma guarda un po'- alcune modifiche "burocratiche"
segnano in sordina nuovi, pesanti passi verso il Nuovo Modello di Difesa.
Efficienza, professionalità, "pari
opportunità": infatti da oggi potrete (potranno) fare la naja più in
fretta, senza quei noiosi ritardi, nessuno si dimenticherà di voi. Potrete
continuare a fare l'università via Internet dalla caserma (e fra poco
direttamente dalla trincea): "le caserme verranno integrate con gli
atenei" (o era il contrario?), mentre finalmente anche le donne, ma non
proprio subito, potranno indossare la divisa e brandire un maschio fucile.
Ma la chicca - se permettete - è l'esonero
dalla naja per i "giovani imprenditori", la legalizzazione
dell'imboscamento da figli di papà: negli eserciti solo i disoccupati e i
precari, e per un concorso a 780 posti di poliziotto fanno la domanda in
400.000: l'ufficio marketing ha trovato il target giusto?
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Nella notte fra l'uno e il due settembre
passati Enrique Mur Zubillaga, "Kike", nonsottomesso, è morto nella
prigione di Torrero (Zaragoza). Aveva già scontato quindici mesi in "terzo
grado" (usciva dal carcere durante il giorno) di una condanna complessiva
di due anni, quattro mesi e un giorno ed era ad un mese di distanza dalla
libertà condizionale. La morte sembra sia avvenuta per l'ingestione di un
prodotto tossico, ma tutti i dati evidenziano una negligenza determinante da
parte del personale del carcere.
Dopo aver già vomitato, verso le 2,15 della mattina
Kike cade dal letto gridando, in preda a violente convulsioni e vomitando
nuovamente. Nella prigione non esiste nessun servizio sanitario durante la
notte o i finesettimana. I suoi compagni di cella chiamano immediatamente la
guardia perché chiami un'ambulanza, ma questa si limita a chiamare il capo dei
servizi di guardia, il quale chiama uno dei medici del carcere a casa. Nel
frattempo lo stato di Kike peggiora, i suoi compagni lo trasportano all'entrata
del carcere, senza che le guardie muovano un dito. Kike perde conoscenza ed il
polso si fa impercettibile: i suoi compagni tentano senza successo di
rianimarlo con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca fra cinici
commenti dei carcerieri. Il medico arriva intorno alle 3,00, senza strumenti, e
il primo commento è: "un'altro di quelli che si bucano": Kike è già
morto. L'ambulanza arriva alle 3,20 (la chiamata è stata ricevuta alle 3,11,
un'ora esatta dopo l'inizio delle convulsioni!), ma prima del trasporto
all'ospedale i carcerieri gli prendono addirittura le impronte digitali,
provocando vive proteste dei compagni di Kike, anche loro nonsottomessi. Più
tardi il medico, convocatili, ha detto trattarsi di "suicidio".
Diverse manifestazioni di protesta hanno avuto luogo a Saragozza e Madrid.
A Madrid, il 19 e 20 settembre più di
duecento persone si sono concentrate davanti a un centro di reclutamento, fra
loro due che si sono dichiarati nell'occasione nonsottomessi totali. Nella
notte vengono bruciati due bancomat. Il giorno dopo una manifestazione di 500
persone percorre la città; nella giornata vengono bruciate altre succursali di
banche, mentre domenica 21 vengono rovesciati secchi di pittura rossa e viscere
davanti al portone
di "Instituciones Penitenciarias"
(l'organo direttivo dei penitenziari spagnoli). A Saragozza, dopo tre presidi
il 5, 12, e 19 settembre, una manifestazione il 25 settembre ha riunito 1500
persone
(Info: Solidaridad Obrera e Molotov)
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Giovedì 4 dicembre
sarà processato a LA SPEZIA per
"mancanza alla chiamata" Gianni Mittempercher, nonsottomesso. Non
intende presentarsi al processo.
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Sabato 29 e Domenica 30 novembre
II meeting promosso dal Coord.
antimilitarista provinciale presso il C.S.A. "Aquarius", via Manzotti
16 a RONCADELLA DI REGGIO EMILIA. Il Sabato pomeriggio dibattito sui
macro/micro nazionalismi con il CDA di Chioggia; alle 20.00 concerto con
Plizzat e Free bullet shot. Domenica alle 15.00 presentazione del Convegno di
Aviano 2000 e alle 21.00 concerto di musica medievale con i Musica Officinalis.
Info: 0522/692848 o 0522/541331. Possibilità di pernottamento.
Sabato 6 dicembre
Giornata antimilitarista al Centro sociale
"Terra di nessuno" di GENOVA. Nel pomeriggio un dibattito e alla sera
il concerto. Info: 0368/391195 (Marianna o Claudio)
Sabato 13 dicembre
a LA SPEZIA presidio di controinformazione
antimilitarista con distribuzione di materiale. Per informazioni: 0187/706080
(Luca)
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Al consiglio di Leva di Padova
Al Distretto Militare-Ufficio Leva di Padova
Riviera Paleocapa n.18, PADOVA
Al Ministro della Difesa-Levadife, ROMA
Io sottoscritto Marco Pessotto, dichiaro che
non mi presenterò il giorno 02.10.1997 davanti al Consiglio di Leva di Padova,
presso la caserma Piave.
Con la presente voglio informare lorsignori
dei motivi che mi spingono a rifiutare la visita di Leva, nonché il servizio
militare e quello sostitutivo civile.
Il mio rifiuto si basa su idee nettamente
anitimilitariste rientranti in un contesto di critica radicale all'ordine costituito.
Sono Anarchico.
Tutto il sistema militare (e qui comprendo
anche il servizio civile) è infatti una macchina di violenza, finalizzata alla
repressione di ogni dissenso, di ogni voce diversa da quella dei media, da
quella della mummia di turno che si affaccia da una finestra per donare
preziose gocce di sacra verità alle masse ignoranti.
L'esercito è solo la punta dell'iceberg di
una società basata sull'autorità, sul dovere, sui diritti dello Stato accampati
su ogni individuo, di cui detto sistema democratico definisce i limiti, impone
il suo inquadramento. Il rifiuto degli schemi è reato.
E' ovvio quindi come il rifiuto
dell'istituzione, la sua mancata legittimazione, la mancata sottomissione sia
punibile con mesi di lager di Stato.
Io rifiuto l'obbedienza, l'omologazione
(quale miglior esempio la visita di leva?), la sacralità dello Stato e dei suoi
doveri, l'istituzionalizzazione della violenza.
Non riconosco alcuna autorità, né sopra né
sotto di me, pretendo la dignità del libero arbitrio.
I componenti della Costituente hanno
definito la sottomissione all'esercito un "sacro dovere" (art. 52):
probabilmente questi ex-partigiani, lasciato lo schioppo nelle montagne, o
docilmente consegnato nelle mani di quegli stessi sbirri che prima gli sparavano
contro, scordati per un attimo gli orrori della guerra e del fascismo, si sono
fatti prendere da deliri di potenza e da reminiscenze mussoliniane.
Non solo: "l'ordinamento delle forze
armate si informa allo spirito democratico della Repubblica". La
democrazia, con il pretesto delle "missioni umanitarie", compie vere
e proprie missioni di colonialismo (un esempio per tutti può esere la recente
missione in Albania).
Probabilmente i gloriosi ricordi delle
imprese imperialiste del pelatino duarnte il ventennio hanno spinto i militi a
intraprendere guerre già vinte in partenza, per la difesa conformemente alla
costituzione, dell'ordine e dell'autorità, la difesa della spaccatura tra
Occidente e Terzo Mondo, su cui l'attuale benessere si basa.
E' la democrazia che mette in moto questa
macchian di morte per difendere gli interessi dei "generosi"
imprenditori italiani che, mentre dicono di portare la ricchezza e un pezzo di
Occidente nei paesi del Terzo Mondo, sfruttano e controllano intere
popolazioni.
Quindi, esposte le mie idee, geloso della
mia individualità, della mia identità, della mia estraneità a atali fatti, ho
deciso di non legittimare questa infame struttura in nessun modo, né
prsentandomi alla visita, né regalando a degli sporchi assassini un anno della
mia vita.
L'esercito, struttura portante dello Stato,
che in quanto Stato, in nome ditutti uccide, rinchiude, decide la vita di ogni
singolo, costringe, impone leggi e doveri, accampa diritti, non avrà certo la
mia collaborazione. Avrà solo il mio netto rifiuto.
Gaiarine (TV), 20 settembre 1997
Marco Pessotto
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E' uscito il libro di Pietro Ferrua
"L'obiezione di coscienza anarchica in Italia (Parte prima - i
pionieri)", p. 223, illustrato.
Il prezzo di copertina è di L. 30.000;
sconti per i diffusori.
Si può richiedere a: Arkiviu Bibrioteka
"T. Serra", Via M.Melas 24, Guasila (CA), tel. 070/986915
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CONVEGNO NAZIONALE CONTRO LA
MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DELLA SOCIETA' PER UN 2000 SENZA BASI
MILITARI
PORDENONE, 6-8 DICEMBRE 1997
Sabato 6 dicembre
Auditorium ITC "Mattiussi", via
Interna
ore 15.00-19.00
PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO E RELAZIONI
INTRODUTTIVE:
- Alberto Castagnola: I fratelli siamesi:
l'impero militare e la globalizzazione
- Falco Accame: Nuovo Modello di Difesa o
vecchio Sistema di Dominio ?
- Giorgio Nebbia: Un ambiente USA e getta ?
L'impatto delle Basi militari sul territorio
- Augusta De Piero Barbina: Uso ed abuso
delle servitù militari in Friuli Venezia Giulia
- Paolo Miggiano: Al cittadino non far
sapere...tra segreti militari e impunità
- Michele Gambino: Se vuoi la guerra...il
traffico d'armi nella costruzione dei conflitti
- Tonino Drago: Le difese contro il
pachiderma: la lotta contro le basi militari nel mondo
- Marina Padovese: Lisistrata 2000 ?
Femminismo ed antimilitarismo
Domenica 7 dicembre
ore 9.00-13.00
SUDDIVISIONE IN GRUPPI DI LAVORO
1. Risiko sulle nostre teste: le strategie
politico-militari del nuovo disordine mondiale
2. L'industria della morte: produzione,
commercio e traffico d'armi; riconversione o nuova militarizzazione
3. Una società sull'attenti: quando
ambiente,territorio, cultura soggiacciono alle logiche militari
4. Caduti sul campo: democrazia,
verità,giustizia,salute vilipese da chi dice di difenderle
5. Donne in divisa: ma noi non ci
staremo,come e perché opporsi ad un esercito al femminile.
ore 15.00-19.00
Casa del popolo di Torre, via Carnaro 10 -
Pordenone
SESSIONE CONCLUSIVA:
- Relazioni dei gruppi di lavoro
- Interventi degli ospiti stranieri
- Discussione e approvazione dei documenti
conclusivi
Lunedì 8 dicembre
ore 9.00-13.00
SIT-IN DAVANTI AI CANCELLI DELLA BASE USAF
DI AVIANO
Il convegno è autofinanziato.
(versamenti sul c.c.p. n.11061595 intestato
a Marco De Sibio - Pordenone).
Preghiamo chi vuole partecipare di darne
pronta comunicazione
COMITATO UNITARIO CONTRO AVIANO 2000
c/o Circolo Zapata, via Pirandello 22, PN
http://qnet.conecta.it/noprofit/aviano2000
fax: 0434/520235 (Lino)
tel: 0434/550249 (Bepi) - 960192 (Lino)
NOTA BENE: IL CONVEGNO DOPO AVER GIA'
STAMPATO IL BOLLETTINO HA CAMBIATO SEDE. IN QUESTA EDIZIONE ONLINE RIPORTIAMO
UN MESSAGGIO DEGLI ORGANIZZATORI CON LE NOTIZIE AGGIORNATE
"Gettiamo le Basi", il convegno
nazionale contro la militarizzazione del territorio e della societa`, per un
2000 senza basi militari, in programma per il 6/7 dicembre, cambia sede.
La prima giornata del convegno non si terra'
piu' nella sala del Ridotto del Verdi di Pordenone, ma presso l'auditorium del
Centro Culturale "Aldo Moro" di Cordenons, in via Traversagna 4 (a
circa cinque chilometri dal centro di Pordenone).
Resta invece confermata la sede per la
sessione conclusiva, domenica pomeriggio, presso la casa del Popolo di Torre.
Infine, le sedi dei gruppi di lavoro di domenica mattina verranno comunicate ai
partecipanti nel corso del convegno.
La variazione di sede si e' resa necessaria
a causa del notevole numero di adesioni all'iniziativa che stanno giungendo da
tutt'Italia. Ad oggi, 20 novembre, sono oltre 50 i gruppi, le associazioni e i
comitati di Base che hanno comunicato il loro sostegno all'iniziativa e gli
organizzatori si aspettano una partecipazione di almeno 200 persone.
Pordenone, 20/11/97
p. Comitato Unitario Contro "Aviano
2000"
Tiziano Tissino
P.S.: Entrambe se sedi sono molto
conosciute; non dovreste avere difficolta' nel trovarle chiedendo indicazioni
alla gente. Comunque, nei prossimi giorni diffondero' un messaggio con le
informazioni logistiche su come raggiungere l'Auditorium e quelle relative a
vitto e alloggio.
Nel frattempo, rinnovo l'invito a quanti
intendono partecipare a comunicarcelo il piu' presto possibile.