In Spagna è stata annunciata la professionalizzazione dell'esercito entro il 2003, che prevede tra le altre cose la scomparsa della coscrizione obbligatoria. I compagni stanno quindi discutendo come sia possibile continuare la campagna di INSUMISION anche in presenza di un esercito professionale volontario. Questa è una prima proposta in tal senso. ------------------------------------------------------- NONSOTTOMISSIONE NELLE CASERME ------------------------------------------------------- La nonsottomissione nelle caserme è una nuova campagna di disobbedienza civile contro l'esercito, messa in moto in tutto lo stato spagnolo per evidenziare il conflitto che esiste tra società ed esercito e per aprire il dibattito rispetto ai modi di funzionare che abbiamo (modello di difesa, delega ai leaders, passività nel risolvere i problemi, ecc.). La differenza con la precedente campagna di nonsottomissione è che, se prima noi non rispondevamo alla chiamata al servizio militare, ora lo facciamo, così, non appena abbiamo la condizione di militari , non appena siamo "soldati" (il che prende circa due o tre giorni), lasciamo la caserma e facciamo una presentazione pubblica della nostra condizione di disobbedienti. Questa disobbedienza è punita col carcere (da due anni, quattro mesi e un giorno a 6 anni). Avendo la condizione di militari, tutto il processo segue il corso militare: detenzione ad opera della polizia militare, tribunale militare ("Consiglio di guerra") e alla fine carcere militare (ne esiste solo uno, ad Alcalà de Henares, Madrid). Questo passo in avanti è stato preso per diverse ragioni, la principale delle quali è [la necessità] di ricollocare il dibattito riguardo al nostro obiettivo: l'esercito. Sono loro che ci chiamano e, quando disobbediamo ai loro ordini, sono quelli che ci arrestano, che ci processano e che ci incarcerano. Con questa nuova campagna non c'è spazio per la confusione, e mostra molto più chiaramente (non importa quanto essi tentino di abbellirlo) che cosa sia "l'esercito" e quale sia la nostra alternativa ad esso. L'esercito sta subendo molti cambiamenti nelle sue funzioni: possiamo vedere che il controllo interno e la garanzia della pace sono compiti che sono stati completamente assunti dai corpi di polizia, e d'ltra parte notiamo anche che l'argomento della difesa del territorio nazionale e del paese non è più valida, soprattutto da quando il blocco sovietico (l'Est), che si supponeva essere il principale nemico dell'Ovest, è caduto. Ora "il potere" (le autorità) hanno fondato il loro discorso di legittimazione sociale dell'esercito su concetti come Ordine Mondiale, mandati internazionali o aiuto umanitario... e, naturalmente, sempre allo scopo di difendere la pace e la povera gente. Ma da quando l'esercito è un protettore di pace, se non una pace cimiteriale? Quando l'esercito non è stato al di sotto di un potere politico ed economico? Che tipo di di umanità può difendere un gruppo di fanatici armati, fanatici che sono sempre pronti ad uccidere se ad essi lo è stato ordinato? Infatti, che cosa è nascosto dietro l'ordine mondiale, quale è il rapporto che l'esercito ha con tutto questo? Il cambiamento non è così chiaro come potrebbe sembrare. L'esercito si appresta a continuare a difendere il potere politico e, soprattutto, ogni volta sempre più chiaramente, il potere economico. Ma ora i mercati internazionali e lo sviluppo tecnologico rendono più facili veloci movimenti capitalistici per tutto il pianeta, così la struttura militare che difende questo capitale, deve essere in grado di agire in aniera altrttanto veloce, e con efficienza in stato di pericolo. E soldati di leva non sono adatti a questo scopo. La tendenza delle strutture militari professionali occidentali è ovvia. Persino le autorità non negano che con un esercito professionale noi otteniamo più truppe disponibili da spedire all'altro capo del mondo per risolvere ogni conflitto, con un inevitabile rischio personale e con la rapidità e l'efficienza che ad essi è chiesto. Questo è il modo con cui si potrebbe anche evitare il rifiuto sociale che potrebbe causare lo spedire soldati di leva ad una guera lontana, che nessuno sente come propria. Tuttavia, il proposito di questo cambiamento non è così chiaro. Le Autorità ci parlano riguardo l'inevitabile necessità di una forza internazionale per difendere la povera gente contro possibili aggressioni od abusi. Parole che suonano molto bene ma che puzzano. La verità è che stanno mirando solo a benefici economici o di prestigio. Ci sono molti "spiacevoli" esempi riguardo l'"attenzione" che i soldati umanitari e pacificatori hanno riguardo la gente che essi stanno presumibilmente difendendo. Ma ogni cosa ha il suo nome , e a dispetto di tentativi di legittimazione, un esercito sarà sempre un esercito, e riguardo la sua funzione e le sue "performance", noi abbiamo un sacco di esempi attraverso la storia. Come antimilitaristi, non possiamo accettare queste situazioni di dominio, ingiustizia e morte. Siamo contro gli eserciti, ma sappiamo che questa è solo una parte di una profonda trasformazione sociale necessaria per raggiungere la pace. Ma pace non è solo l'assenza di conflitto, bensì pratica quotidiana di giustizia sociale. Pertanto noi crediamo che un cambiamento verso una società demilitarizzata passi attraverso una trasformazione sociale in tutti gli aspetti della vita: dalla vita personale alle relazioni internazionali. Noi crediamo nella giustizia sociale, nelle corrette relazioni, nell'uguaglianza fra sessi, razze e nazionalità, ecc... Noi anche rinneghiamo qualsiasi cosa che abbia a che fare con militarismo, stati, ogni genere di gerarchie, dominio, controllo, ineguaglianza, ecc... La lista sarebbe molto lunga , ma sicuramente ci avete già capito. E siccome la lista è molto lunga, noi pensiamo di avere qualcosa da dire, e prendiamo i mano le redini della nostra stessa vita. Pertanto noi non deleghiamo a nessuno, affrontiamo il problema, qui ed ora. Pertanto noi pratichiamo la disobbedienza civile, perché noi veramente non vogliamo collaborare con questa situazione e perché vogliamo che tu pensi seriamente riguardo a tutto questo. Ti chiediamo di divulgare questo nei tuoi giornali locali. Se vuoi maggiori informanzioni sull'argomento puoi chiedere a: IZAR BELZA (TALDE ANARKISTA), Ap. 188 Irunea, Euskadi, Estado Español. -------------------------------------------------------------------------- Date: Thu, 26 Jun 1997 14:49:47 +0100 Subject: APPELLO URGENTE A LA SOLIDARIETA' Reply-to: babylon@berlin.snafu.de X-Confirm-Reading-To: babylon@berlin.snafu.de X-pmrqc: 1 Return-receipt-to: babylon@berlin.snafu.de Priority: normal Appello urgente Negli ultimi mesi e' imminente la condanna di giovani per la dissertazione nelle caserme. Il rifiuto del servizio militare nelle caserme e' una forma di insubordinazione civile che viene praticata dal crescente movimento antimilitarista nello Stato spagnolo, forma di denuncia e di non col laborazione con i militari e l'esercito. Questa forma consiste nell'andare nelle caserme dopo la chiamata per poi abbandonarle spiegando pubblicamentele motivazioni antimilitariste della disubbidienza. Dredici obiettori totali stanno per esserecondannati dal tribunale militare a piu' anni di carcere. ciascuno. Vi chiediamo di mandare lettere e telegrammi di solidarieta' al IZAR BELTZA; a cui sono negati spazi pubblici nei media e qualsiasi forma di solidarieta'. IZAR BELTZA APDO 1188 E-31080-IRUINEA PAESI BASCHI (Stato spagnolo) BABYLONIA e.V. Cuvrystr. 20 D-10997 Berlin +49306116089 babylon@berlin.snafu.deTorna alla Pagina Precedente