Novara 10 maggio 2004

Dopo oltre cinque anni e mezzo di attività il Centro Sociale Autogestito Cavalcavia di Novara si prende una pausa.

Per tutto questo tempo il CSA è stato un centro di iniziative politiche e culturali, una sala concerti ed un bar a prezzi popolari, un ostello per alcuni di noi senza casa, un luogo di incontro e socialità per moltissime persone di Novara e non.

Per non sembrare presuntuosi, chiariamo che non è stato tutto facile e liscio, e noi per primi abbiamo sbagliato tante volte, ma rivendichiamo il valore di ciò che abbiamo fatto aprendo anni fa un Centro Sociale Autogestito: creare un’esperienza totalmente nuova in questa città, andare avanti anche con pochi soldi ma autogestendoci ed autofinanziandoci totalmente, lontani mille miglia da condizionamenti politici esterni .

I nostri risultati non stanno in una paginetta, ma vediamo di essere sintetici: oltre trecento concerti a cui hanno partecipato svariate centinaia di band, novaresi, italiane e da tutto il mondo (Francia, Olanda, Giappone, Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Svizzera, Svezia, Ungheria, Slovenia, Spagna, Canada, ecc.), ospitando artisti come Assalti Frontali, Radici nel Cemento, Bugo, Marco Messina dei 99Posse, Pornoriviste, Los Fastidios, Derozer e offrendo alle band ed ai dj emergenti possibilità di espressione altrimenti inimmaginabili ; una serie di incontri politici e culturali che hanno portato idee e sensibilità diverse in questa città (le serate sul lavoro flessibile con Renato Curcio e Andrea Fumagalli, gli incontri con Shake ed Isole nella Rete sulle libertà digitali, il passaggio di Luther Blisset per la presentazione di “Nemici dello Stato”, la mostra di tavole originali di fumettisti underground fra i quali spicca Martin, autore di Brian the Brain e Psycopathia Sexualis, gli incontri pubblici con associazioni quali Antigone e ManiTese, le numerose feste delle comunità di migranti, ecc.); alcune iniziative politiche importanti, come l’occupazione delle case di via della Riotta, la campagna sui bidoni radioattivi di Agognate, il NoWar Carnival contro l’invasione dell’Iraq, l’organizzazione della partecipazione alle mobilitazioni più importanti per il movimento (Genova, Praga, Napoli, ecc) ed il supporto, anche organizzativo, a manifestazioni svoltesi a Novara.

Il CSA Cavalcavia è stato inoltre il terreno sul quale si sono potuti sviluppare DISINFORMAT, progetto di comunicazione politica indipendente, ed il mercatino alternativo che attualmente si svolge in piazza Donatello ogni mese.

In questi anni abbiamo anche conosciuto situazioni di marginalità, e in molti casi, facendo da tappabuchi in queste situazioni, ci siamo accorti di quante poche possibilità offra questa società (e la città di Novara in particolare) ai soggetti più deboli: che i SERT non funzionano e vengono gradualmente smantellati, che la case popolari sono poche e malgestite, che ai giovani, agli immigrati, a chi non ha lo stipendio garantito, la nostra città non offre spazi.

Per tutta una serie di ragioni è sempre più difficile per il Collettivo di gestione portare avanti l’attività del CSA così come è stata dalla sua nascita ad oggi. Per questo abbiamo deciso di chiudere il Centro Sociale Autogestito Cavalcavia, che chiude dopo oltre cinque anni. Il Collettivo di gestione, chiudendo questa esperienza, si prende quindi una pausa durante la quale valuterà la possibilità di portare avanti nuovi progetti negli stessi spazi.