Logo Chainworkers TU NOI LORO

14-08-02

  I franchisees di McD chiedono aiuto

I licenziatari del marchio per conto della multinazionale dell'hamburger stanno ottenendo alcune concessioni dalla casa madre, per quanto riguarda i costi di gestione, che tra l'altro si riflettono anche sui dipendenti. Il direttore generale di McDonald's Italia, David Baney, ha proposto nei giorni scorsi un "emendamento" al contratto di franchising nel quale si offre in sostanza un taglio dell'affitto fino al 50% per i prossimi 4 anni. Ma non è tutto oro quello che luccica.

La "ribellione" era partita da una situazione ormai insostenibile: gli affitti imposti dalla Company sono troppo alti, molti franchisee sono oberati dai debiti e dalle cambiali, alcuni di loro hanno già chiuso o stanno chiudendo i locali, mettendo a rischio molti posti di lavoro. I concessionari, in tutto un centinaio, gestiscono 230 dei 300 locali McDonald's; il licenziatario di Benevento aveva deciso di chiudere, inviando le lettere di licenziamento ai 23 giovani dipendenti.

I licenziatari definiscono questo "emendamento" una "trappola mortale" perché a fronte della riduzione dell'affitto, di per sé positiva, vengono richieste condizioni capestro che possono definitivamente strangolare i padroncini. La prima condizione impone l'obbligo di sottoscrivere delle cambiali per rifondere il debito pregresso, e di pagare il nuovo rent in rate settimanali. Poi viene richiesto di rinunciare a qualsiasi contenzioso, passato e futuro, con la Company. Ancora, si deve assumere l'obbligo di accettare tutte le promozioni imposte dalla multinazionale, mentre prima potevano rifiutarle.

L'emendamento decade se non viene pagata entro i termini una cambiale o una rata settimanale. Infine, ed è questa la condizione peggiore, l'emendamento viene ritirato se durante le ispezioni periodiche condotte dalla Company si ottiene un voto F, il peggiore nella pagella Mac. Un voto deciso unilateralmente, che non si può contestare

Centro Doc+Lotta
altre news