Autogrill, il menù dei dipendenti
I SINDACATI SI PREPARANO AL RINNOVO DELL'INTEGRATIVO
23 febbraio 01 - Autogrill, si attende il rinnovo dell'integrativo aziendale, scaduto nel
2000. Il manifesto segue con particolare interesse le vicende della
multinazionale della ristorazione di proprietà Benetton, perché
rappresenta una realtà in continua espansione: basti pensare alle
recenti performances di Burger King - in America il principale rivale di
McDonald's - che si amplia in Italia grazie all'azzeccata scelta di
affidare il marchio in franchising proprio ad Autogrill.
Il giovane hamburger Whopper contro il più famoso Big Mac: la sfida si
preannuncia gustosa. E Autogrill ha scelto il Sud per rafforzare la sua
presenza: a Catania, nella settecentesca Piazza Università, ha aperto
in gennaio il primo Burger King siciliano. Presto i nuovi insediamenti si
spingeranno nella greca Siracusa e poi a Messina, Caltanissetta e
Ragusa: un investimento complessivo di 12 miliardi di lire, per un totale
di 300 nuovi posti di lavoro in due anni. E che il panino sia globalizzato
lo testimoniano anche le agitazioni in corso in questi giorni
all'aeroporto di Hartford, nel Connecticut, dove i dipendenti di HMS
Host, recente acquisto Autogrill, stanno attuando una serie di scioperi
per il rinnovo contrattuale.
Qualche giorno fa il manifesto ha sentito Livio Buttignol,
amministratore delegato di Autogrill. Ma come si preparano i sindacati
ai prossimi incontri con l'azienda? Risponde Gabriele Guglielmi, della
segreteria nazionale Filcams Cgil: "Il primo punto della piattaforma
unitaria riguarda proprio la sfera di applicazione del nuovo contratto
integrativo, la cui validità puntiamo ad estendere anche ai dipendenti di
Ciao, Spizzico e Burger King: con queste insegne Autogrill si espande
oggi fuori dalla rete autostradale, verso le città, le stazioni, gli
aeroporti".
Il confronto dovrebbe partire con il piede giusto: Livio Buttignol ha
dichiarato al manifesto di credere in relazioni sindacali basate sulla
collaborazione piuttosto che sul conflitto.
"Quando dice che la sperimentazione sugli ogm non dovrebbe essere
affidata ai privati, Buttignol dà l'idea di un 'capo di sinistra'. Sulle
relazioni sindacali, sono più cauto: c'è altrettanta apertura nei livelli più
bassi della piramide? Da anni è bloccato il confronto decentrato,
previsto da un accordo sottoscritto nel 1988. Se uno dei punti dolenti è,
per esempio, l'alto turn over dei giovani che prendono un impiego e
dopo pochi mesi lo lasciano, si deve trovare un rimedio. Oggi, l'azienda
paga un alloggio ai ragazzi in contratto di formazione e lavoro (cfl), ma
dovrebbe agevolarli anche domani, quando vengono assunti.
E' chiaro
che molti lasciano, scoraggiati dagli alti costi delle abitazioni. La loro
formazione, in questo modo, è sprecata, e dai cfl prende vantaggio solo
l'impresa, che assume di meno".
Porre la soddisfazione dei dipendenti, insomma, al centro della politica
aziendale.
"Sì, ultimamente si sono rivolti a noi anche alcuni manager,
responsabili e vicedirettori: Autogrill propone di non pagare più gli
straordinari a ore, ma con un forfait di 2-5 milioni lordi annui, da
intendersi come 'superminimo individuale assorbibile, anticipatorio e
comprensivo di aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali'. In pratica, le
loro buste paga potranno essere bloccate anche per i prossimi dieci
anni, con gli straordinari che rischiano di crescere a dismisura. E' una
prospettiva che li spaventa. Su questo punto vorremmo più chiarezza,
visto che l'azienda dice di mirare prima di tutto alla valorizzazione
professionale estesa a tutti i livelli".
Centrale è anche il problema della sicurezza.
"E' fondamentale, dato che molti giovani part time ormai tendono a
essere impiegati nelle ore notturne, e spesso sono ragazze. Se Autogrill
dice di voler offrire un 'servizio sociale', tenendo aperto anche di notte,
si deve però fare in modo che a pagare non siano i dipendenti dei turni
notturni. Parcheggi sicuri e illuminati, sistemi di sicurezza migliori,
indirizzati alla prevenzione, e soprattutto la presenza di almeno due
lavoratori. Una donna, oggi, non può essere lasciata da sola in una
stazione di servizio, dietro il bancone e di guardia alla cassa".
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