TRATTO DA il Manifesto, 20-04-01 back
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Trasferimento punitivo di manager
VIETATE LE ASSEMBLEE SINDACALI, TRASFERITO CHI NON OBBEDISCE. LA STORIA DI DANIELA
La McFilosofia di Nicola Antonacci, "padroncino" di due McDonald's di Milano (viale
Certosa, via De Gasperi), si riassume più o meno così: "Sono tutte cazzate". Il nostro
intendeva solo dire alle sue "manager" che non esiste proprio pagare gli straordinari a una
di loro, anche se il finto privilegio di non timbrare il cartellino si traduce spesso in qualche
ora di lavoro in più al giorno; sempre regalata alla multinazionale della polpetta.
Da un tale soggetto - Daniela Bettolini, 25 anni, se ne è accorta - non ci si poteva
aspettare altro che una punizione dopo una doppia assemblea sindacale (Cisl), culminata
con due scioperi e con la ciurma (crew, quelli che friggono e faticano) disposta al
Mc'Ammutinamento contro il padrone. E così, alla seconda assemblea, Daniela è stata
trasferita. Anzi punita, da via de Gasperi a viale Certosa, dove una manager in più non
serve e dove è tutto da creare (e non sarà facile) il clima di complicità che c'era tra i
ragazzi che rispondevano alle direttive di Daniela.
"O firmi questo foglio, o ti trasferisci
ugualmente ma partendo con il piede sbagliato", questa l'alternativa proposta da
Antonacci.
La Fisascat-Cisl ha impugnato il trasferimento. Non è la ricerca del pelo nel McUovo, è il
tentativo di non mollare la presa su quei McDonald's che a Milano sono già stati in
qualche modo "contaminati" dal sindacato: su 40 circa la metà.
"Questa persona non
sopporta la presenza del sindacato e fa di tutto per intralciarci - spiega Alessandro
Ingrosso della Fisascat-Cisl - si sente una specie di padre padrone che può disporre a
piacimento dei suoi dipendenti. Cito solo un dato: su 21 adetti del locale, 12 sono iscritti
al sindacato, compreso lo staff dirigenziale, e gli unici che non si sono iscritti sono nove
lavoratori extracomunitari, perché hanno paura di perdere il lavoro".
Fatto il quadro, più o meno rappresentativo di quello che succede negli oltre 25 mila
ristoranti McDonald's nel mondo, non bisogna commettere l'errore di pensare a un esercito
di lavoratori (1.500.000) solo sfruttati e solo frustrati.
Daniela Bettolini, per esempio,
prima del trasferimento, non era scontenta. Ha cominciato come crew (1.100.000 al mese
lavorando dalle 22 alle 2 di notte), poi hostess (stessa paga per sorridere e "coccolare" i
clienti) e ora fa la "manager" (1.750.000 mila lire per un lavoro di responsabilità: ha le
chiavi del negozio e della cassa e istruisce i ragazzi). Nemmeno il McSorriso obbligato
rappresentava un problema.
"Questo lavoro mi piace anche perché io ho dato tutto per
farlo bene e sono riuscita a creare un bel clima di collaborazione con i lavoratori".
Adesso che il clima è cambiato, Daniela, nonostante le pressioni, non ha intenzione di
mollare il sindacato, "penso che sia necessario". E se le hostess sorrideranno un po' meno
al McCompleanno del vostro McBambino, cercate di farvene una ragione.
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