TRATTO DA il Corsera, 8-10-00 back


Mcdonald’s, primo sciopero a Firenze, mai accaduto in italia.

I DIPENDENTI: CLIMA DI MOBBING. LA PROTESTA DOPO IL FALLITO ACCORDO SULL’ORARIO.



FIRENZE - «Il lupo cattivo esiste», dice un cartello colorato che una ragazza agita davanti al McDonald's di via Cavour. Lei e una dozzina di altri giovani dipendenti del locale ieri hanno scioperato, caso unico in Italia per la nota catena americana che vende patatine fritte e hamburger.

Le accuse dei lavoratori, il «crew» (l'equipaggio) secondo la terminologia dettata dalla casa madre, sono tante e molto pesanti. «Mobbing, offese, provocazioni, angherie di ogni tipo - racconta una delegata sindacale con contratto part-time -. Ci fanno fare anche lavori non previsti nelle nostre mansioni - aggiunge -.

Una volta che mi ero rifiutata di spostare degli scatoloni, un dirigente mi ha imposto di stare in piedi per tre ore davanti alla macchinetta che timbra il cartellino. E il giorno dopo è arrivata anche la beffa, con una lettera di richiamo della direzione che mi rimproverava di essere rimasta inattiva per tutto quel tempo».

«La società non vuole che all'interno ci siano proteste e vede come il fumo negli occhi i delegati sindacali - prosegue un altro giovane dipendente -. Per questo ci fa la guerra».
Il sindacato ha idee precise: «La McDonald's vuole portare in Italia le leggi sul lavoro degli Stati Uniti - replica Paolo Mugnaini , dirigente della Cgil -. Il locale di via Cavour è l'unico della catena nel quale il sindacato è riuscito a entrare. Negli altri 4 di Firenze e nei 239 sparsi nel Paese, non ce l'abbiamo fatta perché i dipendenti vengono dissuasi in diversi modi dal partecipare alle assemblee e dal promuovere azioni sindacali. La vertenza in corso riguarda proprio il part-time. La legge vuole che questo accordo di lavoro abbia orari rigidi, mentre la società fiorentina ha preteso in passato che i turni dei dipendenti ruotassero sull'intera giornata senza un ragionevole preavviso».

Il sindacalista è certo che questa protesta servirà da esempio e si estenderà agli altri negozi sparsi nel Paese.
La replica della McDonald's Italia è arrivata ieri sera tramite il responsabile delle relazioni esterne, Alfredo Pratolongo. «La nostra società ha affidato la gestione dei propri 240 locali a 132 licenziatari - afferma il dirigente -. Questi hanno l'obbligo di rispettare le leggi, le norme e i regolamenti, anche con riguardo alla materia del lavoro. Sulla vicenda di Firenze l'azienda sta raccogliendo elementi per valutare i fatti in tempi brevi».

Intanto il locale fiorentino è rimasto aperto nonostante lo sciopero. Ma non c'era la ressa degli altri giorni. Sullo sfondo, dietro i banconi giallo-rossi e sotto le gigantografie che illustrano i prodotti, un personale ridotto attendeva invano i giovani clienti che non entravano per solidarietà con i dimostranti, o perché frastornati dal suono acuto dei loro fischietti.



Thanx to il Corsera