Centro doc e lotta, 09-01 back
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GS: POSTI A RISCHIO
27-9-01
Gs, la catena italiana acquistata nello scorso anno
dal colosso francese Carrefour, comincia a mostrare un
volto da multinazionale: sceglie il franchising e la
terziarizzazione, a spese dei dipendenti. Una delle
decisioni più contestate, è stata presa in questi
giorni a Torino, dove laCarrefour dà lavoro a oltre 3
mila persone, tra ipermercati, supermercati, ingrosso
e i cosiddetti "negozi di vicinato", ovvero i mini
market sotto casa, con una media anche di 2 o 3
addetti.
Oggi, 22 dipendenti di sette "Dì per Dì" Gs
rischiano di perdere il lavoro, a causa del meccanismo
del franchising (ovvero della cessione del marchio "in
affitto"). Presto, questa politica potrebbe essere
estesa a centinaia di piccoli negozi "poco
remunerativi" in tutta Italia, della Gs-Carrefour (che
ne controlla circa 600) e di altre catene.
I 22 dipendenti in base alle norme sulla cessione di
ramo aziendale devono essere riassunti da chi rileva i
negozi, si parla anzi di 'continuità lavorativa'.
Apparentemente, insomma, sono garantiti. Ma certamente
verranno licenziati entro pochi mesi: i sette negozi
diventeranno singole imprese con meno di 15
dipendenti, non sarà quindi più applicabile lo statuto
dei lavoratori e i dipendenti saranno licenziabili
senza giusta causa.
La loro anzianità media è di 14
anni, c'è chi lavora in Gs anche da 30 anni:
costerebbero troppo a delle imprese familiari. Ai
piccoli imprenditori conviene molto di più la
conduzione familiare, con al massimo qualche giovane
apprendista.
I lavoratori dei Dì per Dì hanno scioperato per
protestare contro la decisione.
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