Lettera al Manifesto, 21 nov 01 back
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Iscritti di serie b
Sono da qualche settimana dipendente a tempo determinato di un comune del modenese. Benché negli ultimi anni io abbia svolto un'attività autonoma, e sia certa di tornare a svolgerla allo scadere del mio contratto, ho sempre considerato il sindacato, o dovrei dire la Cgil, una forza importante a protezione non soltanto dei lavoratori dipendenti, ma di tutti i cittadini; e avevo intenzione di manifestare questa mia convinzione iscrivendomi alla federazione di categoria, non tanto perché mi considerassi bisognosa di tutela, quanto per essere contata tra coloro che credono nel ruolo del sindacato.
E' stata quindi un'amara sorpresa scoprire che non avrò il diritto di votare per il rinnovo della Rsu e che tale diritto è riservato ai dipendenti di ruolo, come se poi le condizioni di lavoro non riguardassero anche me e gli altri lavoratori a tempo determinato, che alla mensa comunale, in cui presto servizio, sono quattro su nove. Mi chiedo se veramente alle organizzazioni sindacali non interessi la nostra sorte, e se anche da queste, come da molte aziende che ci impiegano, siamo considerati lavoratori di serie b. E mi chiedo anche, considerato l'incremento del lavoro interinale, se un'organizzazione sindacale che voglia mantenere o accrescere nel tempo la propria rappresentatività, non dovrebbe porsi con urgenza l'obiettivo di rimuovere questa discriminazione. Cari saluti.
Carla
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