Chiede inutilmente altri turni,
alla cassa con la bimba
MILANO, 14-12-01 - A lavorare con in braccio la
bambina di un anno. Una giovane cassiera della
Supermercati Pam, al rientro dalla maternità e da un
periodo di ferie forzate, si é presentata al lavoro
accompagnata dalla figlia piccola perché non ha
trovato un'intesa sugli orari con la direzione.
Il fatto risale all'inizio della settimana e a
denunciarlo è la Fisascat-Cisl milanese che per
domani, dalle ore 10 alle 12, ha organizzato, insieme
a Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil, un volantinaggio di
protesta davanti al punto vendita di via Olona.
Protagonista di questa storia è L.B., 31 anni, due
figli, da 12 anni dipendente della Pam, assunta con un
contratto part-time.
"Il mio problema - ha spiegato la lavoratrice - è che
non ho nessuno a cui affidare la bambina. A luglio ho
inviato una lettera all'azienda per chiedere se al
rientro dalla maternità previsto per il 22 ottobre,
potevano modificarmi l'orario, dal momento che il
vecchio turno dalle 16 alle 20 non posso più farlo: a
quell'ora devo essere libera per poter andare a
prendere la bimba al nido. Ho dato la mia
disponibilità anche a trasferirmi in un altro punto
vendita, ma non è servito a nulla".
Tutte le richieste sono state inutili e così la
cassiera ha deciso di rivolgersi al sindacato. "In un
primo momento - ha detto Tina Coviello, della
Fisascat-Cisl di Milano - la Pam ci aveva comunicato
che era disponibile a trovare una soluzione; poi,
incomprensibilmente, è tornata sui suoi passi, dicendo
che non era possibile fare niente. Vista la situazione
la lavoratrice ha allora comunicato che sarebbe stata
costretta a presentarsi al lavoro con la bambina".
Falliti gli altri tentativi, il sindacato si è rivolto
ai legali.(
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