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07-10-02

  Lavoro interinale: nel 2002 aumenta del 25%

Secondo i dati diffusi da Confinterim, sale così anche il fatturato del settore che si aggira intorno a 1,3 miliardi di euro. L'identikit del lavoratore "stagionale": è uomo, ha 29 anni, ed è impiegato nel terziario.


ROMA – In Italia il lavoro interinale non fa che aumentare: nel primo semestre del 2002, gli occupati temporanei il 25% in più rispetto ai primi mesi del 2001. Lo annuncia la Confinterim, la confederazione italiana delle associazioni delle imprese di lavoro temporaneo. Confinterim raccoglie 50 società operative sul mercato (su 70), coprendo i ¾ del settore per fatturato e per numero degli addetti ai lavori.

Aumenta di conseguenza anche il fatturato che si aggira intorno a 1,3 miliardi di euro (+14,6% rispetto ai dati diffusi nel settembre dello scorso anno). E sono di più anche le donne impiegate a tempo: sono passate dal 38 al 43%. Questa forma di lavoro flessibilizzato per legge, viene scelto soprattutto dai minori di 25 anni (61%); e in genere è molto bassa l’età media degli occupanti interinali (29 anni).

E’ il settore terziario il più gettonato (32,5%). E tre lavoratori “stagionali” su dieci vengono poi assunti regolarmente nelle aziende in cui hanno prestato servizio. A fronte di questi dati positivi, si rallegrano quelli di Confinterim: “Stiamo contribuendo all’emersione del lavoro nero”, dice Enzo Mattina, presidente della Confederazione. “E’ indubbio che un’ora di lavoro temporaneo costa di più di un’ora di lavoro di un dipendente diretto, ma scarica le imprese di costi di reclutamento, di selezione e amministrativi che non sono di poco conto.

Ci auguriamo che il Governo possa attivare una campagna promozionale che ci consenta di far conoscere meglio l’istituto alle imprese e ai cittadini

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