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09-08-02

  La settimana di 60 ore

I dati scioccanti rilevati dal ministero dell'industria inglese; Le donne più colpite; Nell'indagine pubblicata ieri il 12% (il doppio rispetto al 2000) delle lavoratrici interpellate dichiara di essere sottoposto ai lunghissimi orari di lavoro


Un popolo di lavoro-maniaci o piuttosto vittima di un sistema dove le regole le fanno i padroni? La seconda opzione sembra essere quella prevalente, almeno stando all'indagine condotta dal ministero dell'industria e del commercio britannico pubblicata ieri. Un lavoratore su sei di quelli intervistati ha confermato di lavorare anche più di sessanta ore alla settimana.

Le donne sono quelle più colpite da questi orari lunghissimi: il 12% (il doppio rispetto al 2000) dichiara infatti di lavorare più di 60 ore alla settimana. Dati scioccanti, quelli emersi dalla ricerca, come conferma la stessa ministra dell'industria Patricia Hewitt che si dice pronta a combattere per un orario di lavoro che «sappia tenere conto anche delle esigenze delle persone, specialmente di chi ha famiglia e figli». In realtà la direttiva europea sull'orario di lavoro è stata introdotta in Gran Bretagna ormai da quattro anni: nelle intenzioni del governo Blair avrebbe dovuto dare la spinta finale per riportare l'orario lavorativo ad una dimensione più vicina a quella del resto d'Europa. Tradizionalmente, infatti, l'Inghilterra ha sempre avuto l'orario di lavoro più lungo rispetto ai partner dell'Unione.

Le aspettative del governo però non sono state soddisfatte e anzi, come conferma la ricerca pubblicata ieri, le cose sono addirittura peggiorate. Basti pensare che il 75% degli intervistati ha dichiarato di fare straordinari, ma soltanto un terzo vede tradotte in soldi (o in giorni liberi) le ore di lavoro in più. Un quadro poco edificante quello che emerge dallo studio che sottolinea come le condizioni di lavoro siano ancora molto povere. Una conferma per il sindacato che da anni insiste nel dire che non si possono trarre facili conclusioni sulla sola base dei dati sull'occupazione. Perchè se è vero, sostengono le unions, che la disoccupazione è molto bassa è altrettanto vero che le condizioni di lavoro non sono automaticamente migliori.

Non a caso la ricerca governativa conferma che un quinto dei lavoratori maschi under 40 si rivolge al medico per problemi di stress. Una percentuale che arriva al 23% per i lavoratori con più di quarant'anni. Il governo promette nuove iniziative soprattutto in termini di nuovi diritti per i lavoratori, da introdurre a partire dall'aprile del prossimo anno. Intanto i lavoratori con figli piccoli o disabili potranno concordare con il datore di lavoro orari più flessibili. Inoltre sarà allungato il periodo di maternità obbligatoria (e la retribuzione) e anche i padri potranno usufruire di un periodo di paternità pagata.

Iniziative quelle elencate dalla ministra Hewitt che trovano il consenso dei sindacati, anche se non sono sufficienti ad aggredire quello che invece per le unions è un problema fondamentale. E cioè quello del diritto del lavoratore a svolgere un orario di lavoro compatibile con la famiglia e comunque con la sua vita privata.

John Monks, segretario generale del Trade Union Congress (l'organizzazione che riunisce tutte le categorie sindacali), sottolinea come le iniziative proposte dal governo non impongano ai datori di lavoro di accettare, per esempio, la richiesta di un dipendente per un orario più flessibile o part time. In particolare, come sottolinea la ricerca del ministero, sono le donne e i giovani a lavorare più a lungo: due categorie spesso impiegate in supermercati, ristoranti, negozi.

A Londra spetta il primato degli straordinari con una media di dodici ore settimanali. Le differenze regionali sono sensibili: con il sud est decisamente più `affaticato'. Il nord invece risente della crisi dell'industria manifatturiera e quindi, oltre ad avere un numero di disoccupati molto al di sopra della media (quasi il doppio, rispetto al 3.4% di media nazionale), ha anche il numero più elevato di lavori casuali e a tempo determinato.

Thanx to Manfo
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