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Parola di Chainworker |
Lettera di Mila, 23 anni In Auchan la situazione è drammatica sotto tanti punti di vista. Il personale è ridotto ai minimi termini e per ogni persona che da le dimissioni(buon per loro) nessuno viene assunto: questo naturalmente da quando abbiamo aperto. Il 90% del personale è assunto con contratti part-time da 20 a 30 ore settimanali e soprattutto nel primo anno di apertura gli addetti alle vendite triplicavano il loro orario di lavoro,a volte retribuiti totalmente a volte più o meno totalmente!!!! Naturalmente tutto questo in nome della grande squadra Auchan, nel nome del fatto che se vuoi "crescere" devi dare, magari svolgendo il lavoro d'ufficio(deputato teoricamente ai capi reparto)dopo l'orario di lavoro: ma del resto se vuoi crescere, se vuoi imparare a fare qualche cosa di diverso da spedanare, tirare muletti, caricare banchi, puoi anche sacrificare un pò del tuo tempo libero, no? La presenza del sindacato è praticamente inesistente eppure gli iscritti ci sono e anche i rappresentanti sindacali, dei poveri Cristi mobbizzati dall'azienda in quanto nemici dell'azienda, e rincoglioniti dagli accordi e disaccordi più o meno limpidi delle associazioni sindacali e azienda. A capo di questo grande circo ci sono personaggi che si spalleggiano l'un l'altro in nome della comune incompetenza, ignoranza, ipocrisia e pochezza. Grazie a questa loro gestione il malcontento, la frustrazione, la disorganizzazione sono il comune denominatore; ma questo non ci rende uniti , compatti, anzi. La disillusione è molto personale e lo stato delle cose è organizzato in modo tale che ci siano pochi rapporti interpersonali, poco scambio, perchè si è talmente oberati di lavoro da non potersi guardare intorno senza vedere braccia e gambe che si agitano a tal punto da mettere a riposo la testa. Ognuno cerca la soluzione come meglio può, ma da solo e questo per l'azienda è una grande forza! Al momento dell'assunzione ci avevano decantato quali fossero i principi aziendali. Al primo posto "La fiducia negli uomini" il rispetto per essi. Qui nessuno ha rispetto di nessuno. O quantomeno questo è l'input. Puoi essere fortunato ad incappare nel capo reparto con cuore e cervello che viene però immediatamente mobbizzato non appena se ne accorgono e il mal capitato colpevole di manifestarsi come essere pensante, in breve tempo dà le dimissioni. Che altro dirvi; probabilmente non siete nuovi a queste lamentele, probabilmente starete per dirmi che questo tipo di aziende si strutturano su queste ed altre brutture. Io mi auguro soltanto che piano piano qualcuno tiri su la testa.Ancora di più mi auguro di poter cambiare lavoro, non tanto per il lavoro in se stesso che non sarebbe neanche male, ma per la mancanza di aspirazioni, per la perdita di identità che ti viene richiesta. Comunque non ho voglia di "crescere". Vorrebbe dire avere più responsabilità in un posto e con persone che non ti mettono in condizioni di poter svolgere il tuo lavoro a tutti i livelli. Si lavora troppo e di conseguenza male, mettendo una toppa qui e una lì. Ma è inutile crearsi il problema: in Auchan la crescita interna è inesistente. I capi reparti che scappano, sono rimpiazzati da giovani neolaureati,ai quali a loro volta, ovviamente vengono promessi scenari di prospere carriere manageriali e che dopo una sfavillante partenza si ritrovano a caricare i banchi per 12 ore al giorno. Loro sono anche più vittime di noi, ma nonstante questo c'è qualcuno che continua a crederci. Che cosa aggiungere senza tediarvi e avvilirvi? Lavoro notturno imposto a contratti che avevano firmato un contratto diurno, part-time 20 ore con orario distribuito verticalmente nel fine settimana,per non parlare della mancanza di igiene dei posti di lavoro; sconsiglio vivamente la spesa in questo iper....Spero di avere vostre notizie,vi faccio i complimenti vivissimi per il vostro sito, faccio i migliori auguri a chi come me ancora sogna e concludo parafrasando i Rolling Stones:"Time is on my side", comunque. |
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