TRATTO DA Centro Doc e Lotta, 08-04-01 back
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Lavoro da McDonald's
In cucina è un continuo trillare di griglie. Devi mettere prima la fetta di
pane, subito dopo l'hamburger, la fettina di formaggio e i cetriolini,
"sparare" il Ketchup con le speciali pistole, poi un'altra fetta di pane, e
via verso il banchetto che li tiene in caldo. Non possono sostare più di 10
minuti, dopo vanno buttati, come le patatine, che "reggono" al massimo per 7
minuti.
In tutti i 28.000 fast food McDonald's del mondo, per circa 1.500.000
dipendenti, i pesi degli hamburger, il formato delle patatine, i tempi di
cottura delle griglie, con i relativi squilli che richiamano all'ordine, sono
standard. Derogare è un'eresia. Un ragazzo di Salerno che ha lavorato per
quasi due anni in due McDonald's di Milano, di fronte alla stazione centrale,
racconta i tempi di lavoro McDonald's.
Adesso è tornato in Campania,
rinunciando al lavoro nella multinazionale e agli studi. In cambio - magra
consolazione - nel settembre scorso ha avuto un assegno di 10 milioni. La Mac
ha detto: tu rinunci a farci causa per i part time poco regolari, noi ti
paghiamo questa cifra. Prendere o lasciare.
"Ho passato due anni d'inferno", spiega. "All'inizio stavo facendo carriera
per diventare manager, ma il fatto che chiedessi di conciliare gli orari del
mio studio con quelli del lavoro ha cominciato a dare fastidio. Sono stato
trasferito e mi sono iscritto al sindacato (Fisascat Cisl) per essere più
garantito". Nel locale milanese, il Duca D'Aosta 2, lavoravano anche 14 o 15
immigrati, originari delle Filippine, del Bangladesh, del Perù. "Qualsiasi mio
tentativo di sindacalizzarli era osteggiato dalla direzione.
Misero la bacheca
sindacale sopra un rotolo di carta, in alto, in modo che gli altri avessero
difficoltà a vederlo, e vicino agli uffici dei manager, per dissuadere da
letture troppo prolungate. Cominciarono a mettermi orari impossibili, con
molte albe. Ero costretto a contare un numero immenso di scontrini in una
cantina, dicevano che 'sentivano puzza' quando passavo. Evidentemente, non
potendomi licenziare, avendo un contratto di 21 mesi, volevano che me ne
andassi da solo".
Per i banconisti più buoni, mensilmente è indetto il concorso "dipendente del
mese". "Affiggono la tua foto, ti danno un premio di 100.000 lire, e un
viaggio se diventi 'dipendente dell'anno'". L'altra faccia della medaglia, è
un computerino interno alle casse che fa il conto di quanti clienti servi al
minuto. "Devi essere un robot: più ne servi, meglio è. In 2 minuti devi
mettere panini, patatine, coca cola e ghiaccio, e se ritardi vieni
rimproverato dai manager che ti tengono d'occhio continuamente". D. ha deciso
di accettare l'assegno, l'avvocato lo ha dissuaso dal fare causa.
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