Tratto da Il Manifestoback



Culle in franchising
dic. 2001 - A noi banalotti la parola franchising fa venire in mente Benetton, Mc'D, Calzedonia e roba del genere. E invece la fantasia imprenditorial-commerciale non ha limiti:ci sono pure gli asili in franchising.

Non è uno scherzo o un'esagerazione. Polpette, maglionicini o asili, il meccanismo è lo stesso. C'è un marchio e una casa madre; quello in cui ci siamo imbattuti si chiama BabyWorld. E ci sono delle persone - in genere educatrici con precedente esperienza di lavoro dipendente - che decidono di mettersi in proprio e diventano licenziatarie del marchio BabyWorld.

BabyWorld pensa al progetto, fornisce arredi, materiali e consulenze, cura tutte le faccende burocratiche e amministrative per far partire l'asilo. Una percentuale sulle rette - il 10%? - va come royalties a BabyWorld. Che, nata a Milano, in quattro anni ha esteso la sua "rete" su tutto il territorio nazionale. Sono 45 i "centri operativi" di BabyWorld, alcuni convenzionati con i comuni (che integrano le rette.

Nei nidi aziendali i licenziatari non pagano l'affitto dei locali, quindi possono praticare rette inferiori del 25% rispetto alle tariffe BabyWorld. L'azienda ci mette i soldi per allestire il nido, i locali e, in lacuni casi, una quota mensa.