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Tratto da Il Manifesto |
L'Italia è dei ricchi dic. 2001 - In Italia abbondano i ricchi. Anzi i ricchissimi, visto che il 10% delle famiglie italiane possiede quasi il 50% della ricchezza nazionale. A dirlo è l'indagine sui "Bilanci delle famiglie italiane" relativi al 2000 pubblicata ieri da Bankitalia. Secondo via Nazionale, al vertice della scala della ricchezza c'è un 10% delle famiglie che possiede il 47,1% delle attività reali e delle attività finanziarie. E la distribuzione della ricchezza, sottolinea Bankitalia, risulta ancora "più concentrata" di quanto sia la distribuzione del reddito. Per attività reali, l'indagine, intende gli immobili, le aziende e gli oggetti di valore, mentre le attività finanziare sono costituite dai depositi bancari, dai titoli di stato, dalle azioni. La ricchezza familiare al netto delle passività (mutui e altri debiti) nel 2000 aveva un valore medio di 92.962 euro (circa 180 milioni). Dietro il valore medio si nasconde, tuttavia, una distribuzione fortemente sperequata: poco meno del 20% delle famiglie posside mediamente "ricchezze" per meno di 10 mila euro (meno di 20 milioni). All'opposto, c'è un 22% delle famiglie che in media posside una ricchezza superiore ai 200 mila euro, 20 volte di più di quelle meno ricche. E naturalmente le medie vanno intrepretate, perchè tendono ad appiattire disuguglianze gigantesche. La quota di famiglie con ricchezza netta superiore ai 200 mila euro risulta più elevata per le famiglie residenti al Nord e con capofamiglia laureato, dirigente o lavoratore autonomo. Circa un quarto delle famiglie sostiene passività finanziarie, cioè ha debiti. Il dato "conferma un livelo di indebitamento più basso di quello che si registra nella maggior parte degli altri paesi industrializzati". La quota delle famiglie indebitate, infatti, è circa doppia in Germania e tripla negli Stati uniti. Un peso preponderante nelle attività reali ha la proprietà di abitazioni: il 68,3% degli italiani è proprietario della casa nella quale ha la residenza, mentre il 20,9% risulta in affitto e il 10,1% occupa una casa a altro titolo (usufrutto, uso gratuito). Tra le case in affito è in discesa la quota di abitazioni locate a equo canone e quella di affitti con patti in deroga. In forte discesa anche la quota di abitazioni di proprietà pubblica. Quanto al reddito, nel 2000 la famiglia media ha guadagnato al netto delle imposte e dei contributi previdenziali, 26.098 euro (50,5 milioni di lire). La media sale a 30.678 euro al Nord e scende a 19.380 euro nel Meridione. Il 10% delle famiglie alla base della piramide sociale percepisce appena il 2,1% del reddito totale, mentre al vertice c'è un 10% delle famiglie che si è messo in tasca il 26,6% del totale. Il numero di persone che vive in famiglie a basso reddito (inferiore alla metà della media) è pari al 13,3%, contro il 14,2% del 1998. Anche se la quota è ancora elevata, la diminuzione sembra smentire le affermazioni di Berlusconi secondo il quale il centro sinistra avrebbe creato 4 milioni di nuovi poveri |
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