









|
|
MAYDAY COUNTDOWN
IMBATTIBILI
Quest'anno arrivano gli Imbattibili: non sono dei supereroi ma sono
piccoli gioielli di esperienza, capacità e relazioni, che
troveranno la loro espressione prima e durante la MayDay.
Sono supereroici: se non unici ed irraggiungibili come gli eroi,
queste figure sono comunque eroiche perché ognuna di essere
riflette un modo d'opporsi a quell'annichilimento della nostra esistenza
di cui le esigenze di profitto delle imprese hanno bisogno. In esse
ci sono i mille trucchi, i diversi escamotages che ognuno di noi
inventa per affrancare la propria dignità, i propri desideri
dal giogo di condizioni lavorative e sociali che ci chiedono sempre
il massimo della disponibilità, della versatilità,
della pazienza e ci restituiscono il minimo in termini di reddito,
sicurezza ed affermazione delle nostre capacità e dei nostri
desideri.
Come potete vedere queste figure non riguardano la precarietà solo
in quanto condizione lavorativa, ma ne rappresentano più in generale
la sua dimensione sociale. Per seguirne le gesta, tenete d'occhio
il vostro newswire preferito su
Indymedia
***************************
Confessioni di un precario Capitolo Quattro
Le imprescindibili relazioni
I poderosi rami dell'albero si piegano percossi dal vento e trascinano
le infinite foglie danzanti in un gioco bizzarro e frusciante. Il
sole le attraversa e come in un caleidoscopio, mille luccichii variabilmente
brillanti invadono il mio sguardo meravigliato: la soddisfazione
di trovarmi in questo parco e non al lavoro completa il mio stato
di benessere. Mi sono licenziato ed è la terza volta in questi ultimi
mesi; nessun posto soddisfa la mia voglia di vita.
Sto diventando
insofferente verso questa città e indolente con il lavoro: né l'una
né l'altro sono all'altezza dei miei desideri, della vita che ritengo
degna per me. Possono fottersi entrambi, così come può fottersi
lo stato ansiogeno dell'incanalamento affollato, la ricerca spasmodica
della compera riparatrice di noia, la paura dell'aver esagerato
nella spesa e la paura nel lavoro, della sua perdita, della sua
diminuzione e del suo peggioramento. Poi...San Precario e poco dopo
l'incontro con quella fanciulla dai tratti orientali alla fermata
della metro di Serpica Naro: sono sicuro di essere sceso in quella
stazione, ma so anche che quando l'abbiamo cercata sulla cartina
dei mezzi non c'era. Incredibile.
In entrambi i casi la mia vita
ha svoltato e ormai mi diletto a non trovarmi mai dove il mercato
del lavoro mi cerca e mai dove il consumo mi aspetta. Chiudo gli
occhi. Le frasche dell'albero si aprono: il sole penetra in maniera
più decisa e i mille luccichii si uniscono in un torrente di luce
e tepore.
Ma un'ombra si frappone fra me e la pace. Apro gli occhi:
una sagoma imponente si erge di fronte a me e mi parla: "Oh bello,
che fai dormi ? Ti piace il non far nulla?! Hai ragione, è proprio
una bella cosa, peccato che non durerà per sempre, perch´ prima
o poi ti riafferreranno per le caviglie e ti trascineranno nel loro
mondo. Riesci a fuggirne perché sei giovane e forte, ma non durerà
tanto perché l'eccezione é come la pecorella: torna sempre all'ovile.
Con o senza pastore. Hai cavalcato la tigre del lavoro e hai parlato
col drago del tuo Essere, ma loro sono forti ed organizzati e tu
sei solo!"
Stavolta non faccio la figura dell'ebete e cerco di parlare:
tu conosci San Precario e la ragazza orientale! Sorridendo prosegue:
"Io conosco te e tu conosci loro; non è sufficiente questo per essere
amici? Hai raccontato dei tuoi incontri - quelle che chiami visioni
- ai tuoi amici e ai tuoi colleghi di lavoro. Loro hanno riso di
te, ma in fondo in fondo ti hanno creduto. Molta della tua vita
è cambiata con e grazie al loro aiuto e alla loro stessa voglia
di mutare. Ma questo non vi basterà! In ogni ufficio, in ogni negozio,
nei call center, in tutte le fabbriche, ma anche nelle piazze nelle
strade e nei teatri di questa città e di altre ancora ci sono persone
che hanno sentito quello che hai vissuto tu e hanno trasformato
la propria vita proprio come avete fatto voi. Cercatevi. Dovete
tessere relazioni diffuse e solidali. Dovete indagare ogni aspetto
dell'esistenza vostra e altrui per spargere ai venti il seme di
una idea di vita dignitosa e rispettosa in ogni differenza. Se vi
troverete sarete Imbattibili..."
Una luce immensa gli si apre nel
petto, mi copro gli occhi con le mani e sento un'onda d'aria calda
che alza la polvere e muove le fronde dell'albero, che ora sembra
gridare. Mi rimane una luce rossa intensa impressa negli occhi,
ha la forma di una I e non riesco a togliermi dalla mente l'eco
delle sue ultime parole "sarete imbattibili, imbattibili, imbattibili"...
 Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
|
|