75 ANNI DALL'ASSASSINIO
GIUDIZIARIO
DI SACCO E VANZETTI
Alla mezzanotte tra il 22 e il 23 di agosto del 1927, nel carcere di
Charleston presso Boston, Massachusetts, vennero assassinati sulla sedia
elettrica Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Entrambi erano lavoratori immigrati. Entrambi erano compagni anarchici.
Furono arrestati nel 1920 in una retata di stranieri "indesiderati",
accusati di rapina e duplice omicidio, erano stati condannati a morte
l'anno successivo da un tribunale che aveva emesso la sentenza ancor prima
che la giuria la pronunciasse.

Dopo sette anni di detenzione e di vane richieste di appello, e mentre
tutto il mondo ormai sapeva che i due erano innocenti, vengono uccisi
dalla "giustizia di Stato".
Sacco e Vanzetti erano operai, italiani e anarchici; non importa se siano
o no colpevoli di un assassinio, sono colpevoli di queste tre cose e,
col passare del tempo, anche del fatto di essere diventati dei simboli:
simboli dell'innocenza loro e della colpevolezza del potere.
Vogliamo ricordarli, dopo 75 anni, per ribadire la nostra esigenza di
lottare contro il potere, in tutte le sue forme, che continua ad ammazzare
nelle strade, nelle fabbriche, nelle galere, ovunque.
Vogliamo ricordare tutti i compagni che sono stati uccisi e tutti gli
altri che ogni giorno diventano vittime della repressione dello Stato.
Vogliamo sottolineare la nostra voglia di libertà e il nostro desiderio
di lottare per un mondo migliore; un mondo senza confini, senza padroni
e senza servi.
Viva la rivoluzione sociale
Viva l'anarchia
Gruppo Anarchico Contropotere
Organizzazione AnarcoComunista Napoletana / F.A.I.
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