Numero 8 - Gennaio 2003 - Anno 1

Terminata l’occupazione a Muros


È finita! A San Leonardo, località in comune di Muros (SS), l'occupazione della cava da parte degli abitanti del paese e di "delegazioni" dei paesi vicini ha ottenuto i risultati sperati e Muros non dovrà così cedere alle ruspe l'ultimo lembo di verde rimasto nel suo territorio. Tutto inizia circa un anno fa quando il presidente della giunta regionale Mauro Pili concede a una ditta di Modena, la Caolino-Panciera, di effettuare gli scavi per l'estrazione del cemento e materiali similari, nella zona di San Leonardo, senza però considerare che Muros (già circondato da cave e stabilimenti per la fabbricazione di cemento e vetro) avrebbe così ceduto l'ultima zona verde rimasta nel (già piccolo) territorio comunale. Naturale quindi la reazione dei cittadini, che si mobilitano subito e si organizzano per l'occupazione della cava. Giorno e notte gruppi di persone, tra i quali ragazzini e studenti, donne e persino anziani, fanno i turni per occupare la cava. La questione acquista così importanza e la resistenza degli occupanti diventa l'argomento principale dei tg e delle testate giornalistiche locali. Nelle manifestazioni pro-Muros sono sempre più numerosi i politici che distribuiscono parole a favore degli occupanti, ma dei politici alla cava neanche l'ombra. Quelli di Sardigna Natzione arrivano alla cava, lasciano le loro bandiere e se ne vanno. Lo stesso comportamento viene adottato dai DS e da tanti altri stronzi... La protesta é portata avanti con sacrificio dagli abitanti del paese, da individualità anarchiche e da esponenti di "Movimentu Patriotticu Sardu" e del circolo (comunista) Monkada. Arrivano anche gli studenti a dare il loro aiuto nella protesta e ogni giorno la cava riceve più visite di un museo. E così, tra politici buoni solo a parlare, controlli della polizia, studenti, e notti trascorse al freddo, si arriva al 5 giugno, giorno in cui il T.A.R. deve esprimere la sentenza decisiva. E' già da alcune settimane però che gli sbirri non si fanno più vedere alla cava e ciò lascia intuire che la sentenza sarà favorevole alle richieste degli occupanti. Ma, colpo di scena, la sentenza si rivela avversa e così l'occupazione continua e viene portata avanti con più intensità di prima. Allo sgombero della polizia c'é la risposta di una parte degli occupanti, che minacciano di far esplodere tutto con le bombole del gas. La polizia porta in questura tre ragazzi (A CASO) e poiché incensurati li rimanda indietro la sera stessa. Ma i giornali sembrano essere più interessati alle disavventure Mondiali dell'Italia Calcistica e non riportano assolutamente il fatto sopraccitato! Ma a novembre, "grazie" ad un cambio di rotta del T.A.R. gli occupanti vincono la loro battaglia. Battaglia, si, poiché quella di Muros é la medesima situazione in cui si trovano tante altre località della Sardegna. Esempio ne é la Costa Smeralda, ma non basterebbero tre numeri del giornale per raccontare questa triste storia…

Nutmeg


 

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