Contro i signori del G8
Il G8 si svolgerà dal 1 al 3 Giugno 2003 ad Evian. Esso raggruppa i governi degli 8 paesi più ricchi e industrializzati del mondo, impone un ordine mondiale al profitto di una minoranza ricchissima, al detrimento di un'immensa maggioranza di individui asserviti/e e oppressi/e. Noi crediamo che debbano esistere tra gli esseri umani dei rapporti che non siano di mercificazione, di dominazione, di alienamento o di sfruttamento. L'inquinamento, gli sprechi delle risorse naturali, gli scarti delle ricchezze sono sempre più catastrofici.
La globalizzazione si traduce in un degrado delle condizioni di vita e di lavoro e in un controllo sociale rafforzato. Il padronato, con il sostegno degli Stati, va all'offensivo: la distruzione dei servizi pubblici, gli attacchi al diritto di lavoro, la precarizzazione, la flessibilità, i licenziamenti, il disfatto dei diritti sociali (welfare, pensioni ecc.). Questo sistema capitalista non si può riformare dal momento che conduce inevitabilmente a questi effetti. La rottura con il capitalismo è, al nostro parere, l'unica via possibile per prevenire un catastrofe economico umano e ecologico. Il capitalismo è guerra. La guerra è uno stato permanente della società; quasi tutti gli aspetti della vita sociale sono sottomessi alla logica della militarizzazione. I lobby militaro-industriali si servono del pretesto del terrorismo per intensificare la guerra mondiale contro i poveri, gli sfruttati e contro ogni forma di resistenza all'ordine capitalista. Sono uno dei principali motori di questo sistema. Se vogliamo fermare la macchina di guerra, dobbiamo nominare, bloccare e attaccare i suoi responsabili, le sue logiche e le sue strutture. Al servizio degli stati e dei capitalisti, l'esercito reprime le lotte sociali e impone un ordine mondiale che opprime i popoli (Argentina, Algeria, Cina, Cecenia, Irak, ecc.).
La militarizzazione e la mercificazione della società e degli individui induce dei rapporti interpersonali segnati dall'ineguaglianza, dall'ostacolamento delle libertà fondamentali e dall'oppressione patriarcale. Le logiche capitaliste provocano, in particolare, una globalizzazione e una repressione della situazione delle donne del mondo come la precarizzazione massiccia, la mercificazione del corpo o la perdita di autonomia. Circolare nel nostro mondo è riservato a coloro che hanno i mezzi per farlo. Certamente per la gente del Sud, le fortezze del Nord (Europa o USA) sono delle barriere da scavalcare nonostante i costi umani: la morte, il razzismo, la discriminazione ecc.
Quelli che riescono a passare oltre le confine che dividono gli sfruttati e sono espressione dei nazionalismi, diverranno la manodopera sfruttata a beneficio del padronato e della mafia (in particolare per quanto riguarda coloro che si prostituiscono). Ma nei paesi del Nord, la mobilità è anche riservata a coloro che possano pagare. Autogestione, azione e democrazia diretta contro gli Stati e il Capitale. Far sentire la nostra voce ci sembra sempre più necessario poiché, a differenza di molti, noi mettiamo in questione non solo gli effetti ma anche le cause della globalizzazione: il capitalismo, nonché il controllo statale e il parlamentarismo che rinchiudono le popolazioni sotto una tutela che impediscono loro di disporre di se stessi, che controllano loro attraverso il salariato, la polizia e la magistratura, e che favorisce tutte le forme di alienazione, religioso, sessista, razzista o omofobo… A un livello mai conosciuto in quest'ultimi anni, si sviluppano delle esperienze di autorganizzazione e di azione diretta, di un rifiuto sempre più lucido e cosciente della delegazione di potere e dei modi statali o istituzionali di cambiamento sociale. Noi crediamo che questi movimenti possono convergere su questi tre elementi fondamentali:
* Il rifiuto della delegazione di potere in particolare il metodo statale di cambiamento sociale.
* l'autorganizzazione e l'autonomia del movimento sociale su delle basi antiautoritarie.
* l'azione diretta rivoluzionaria e la disobbedienza sociale.
In effetti, la lotta di classe non è morte! Solo la lotta collettiva, nei nostri luoghi di lavoro e di vita, può permettere la costruzione di una forza di opposizione reale all'offensiva capitalista.
Convergenza delle lotte antiautoritarie e anticapitaliste CLAAAC G8!
Le organizzazioni firmatari si impegnano al massimo per partecipare alla campagna anti-G8, ai collettivi e alle iniziative locali e regionali, al villaggio alternativa, anticapitalista e antiguerra (VAAAG) nonché alla partecipazione al corteo rosso e nero nelle manifestazioni di massa, all'iniziativa "feu au lac" e ad un'iniziativa per l'apertura delle frontiere, nel pieno rispetto e adempimento del testo di cui sopra.
Contatto: CLAAAC G8 c/o : La plume noire, 19, rue Pierre Blanc, 69001 Lione
E-mail : claaacg8@claaacg8.org
Sito internet : http://www.claaacg8.org
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