Numero 9 - Febbraio 2003 - Anno 1

La rapina in Banca


In questi giorni, mentre ero a letto con l'influenza, ho avuto il piacere di leggere un libro. L’ho letto con una gioia immensa. "La rapina in Banca. - Storia-Teoria - Pratica- a cura di Klaus Schonberger, casa editrice Derive Approdi. È un bel libro, davvero. Si legge tutto d’un fiato. Scritto a più mani, gli autori non prendono posizione a favore o contro le rapine in banca. Sono "neutrali", il loro intento è semplice: capire perché le Banche, dal momento in cui sono state inventate, sono diventate oggetto di attenzione da parte di particolari individui. Spiegano perché hanno affascinato le menti degli individui più disparati. Gli autori si rivolgono a tutti: dal fricchettone all’impiegato che teme che arrivi troppo presto la polizia, e che sogna di vendicarsi di una vita miserabile. Un libro che parla dei rapinatori, delle motivazioni che li hanno spinti a dedicare la loro vita alla rapina piuttosto che al lavoro. Nell'intenzione degli autori non c’è l'istigazione alla rapina in banca, né il tentativo d'impedirla. L'introduzione del libro finisce con: "Fino a che esisterà il modo di produzione capitalistico e la felicità sarà misurata in termini di denaro, ci saranno rapine in banca e rapinatori. Non si può evitare e non tocca a noi liquidare un tale desiderio come falsa "coscienza", accusarlo addirittura di "alienazione" o "feticizzazione" del denaro. Come spettatori possiamo solo augurarci che continuino a esserci rapine in banche con stile. Una domanda si pone il curatore del libro. "Ma nella fase dell'accumulazione originaria, che ancora oggi determina la distribuzione sociale della ricchezza, la maggior parte dei capitalisti non era forse composta da desperados e criminali?" Una piccola nota: È inutile che vi dica che si parla di rapinatori di tutti i tipi… Ci sono rapinatori che rapinano le banche per arricchirsi, altri per finanziare l’attività politica. Tutti i rapinatori, però, hanno in comune l'odio per il lavoro. Per piacere, leggete fino in fondo l'introduzione del libro, soprattutto dove parla di alcuni individui che ebbero la fantasia di fabbricare un bancomat finto… Se lo comprate, buon viaggio...

malega


 

Indice