Varese: contro la guerra in Iraq
- Perché è UNA GUERRA IMPERIALISTA:
Il pretesto ufficiale per l'intervento militare della NATO
in Iraq muove dal sospetto che il leader iracheno Saddam Hussein nasconda contingenti di armi chimiche e batteriologiche alle ispezioni Onu.
In base a tali sospetti, della cui fondatezza si è peraltro tutt'altro che certi, La NATO interviene con gli ormai soliti
metodi brutali, affrontando il problema della possibile presenza di armi di distruzione di massa nelle mani di un avversario, con la distruzione di massa. Chi rappresenta dunque il maggior pericolo per la pace, Saddam o Bush?
- Perché è UNA GUERRA INGIUSTA: Lo stato di guerra in Iraq non è mai cessato dal cosiddetto "termine" della guerra del golfo. Tuttora, a più di 10 anni di distanza, uomini, donne e bambini muoiono ogni giorno a causa degli strascichi della miseria prodotta dalla guerra. La popolazione irachena non è colpevole per i presunti crimini di Saddam! Perché deve essere questa a pagare il crudele prezzo in vite umane, miseria e dolore che il mondo occidentale esige?
- Perché è UNA GUERRA D'INTERESSE: Come è ormai noto, è sull'industria delle armi che poggia i suoi piedi il fantoccio dell'economia Statunitense (ma anche di tutto il mondo occidentale, Italia non certo in ultima fila), industria che, per mantenersi "vitale" (mortale!!!) ha bisogno di guerre, bisogno di nemici. Ed è stato fin troppo facile, raffreddatisi all'improvviso gli animi che, circa un anno fa, si infiammarono contro Bin Laden e il regime dei Talebani (d'altra parte in Afghanistan non c'è il petrolio) rispolverare il vecchio, ricchissimo spauracchio di Saddam.
- Perché è UNA GUERRA: Innumerevoli sono i fattori che spingono gli stati moderni a farsi guerra l'uno con l'altro, schierando uomini contro uomini, figli della stessa terra, ad uccidere ed essere uccisi. Non ci sarà mai fine a questo stato di cose, perché la guerra "rende", e rende tanto più l'amicizia di un Paese guerrafondaio come gli Stati Uniti d'America. La guerra fa parte del sistema, è su di essa che il sistema si fonda e, finché tale sistema sussisterà, sussisterà anch'essa. Rifiutiamo un benessere basato sulla morte e la sofferenza altrui. Rinneghiamo un sistema che ci controlla e ci massifica, come pedine di un sanguinoso gioco di potere. Ci opponiamo ad una concezione del mondo in cui le vite umane valgono meno di niente, mentre i capricci dei potenti sono legge incontrastata.
Anarchici Varese
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