Numero 10 - Marzo 2003 - Anno 1

Libertari contro tutte le guerre


La prospettiva di una nuova guerra del Golfo sembra ogni giorno più ineluttabile. Contemporaneamente in Cecenia, in Costa D'Avorio, in Palestina le guerre coloniali si moltiplicano e, condotti apertamente dagli Stati ricchi o manipolati al profitto del capitale, in particolare delle multinazionali, i conflitti insanguinano il mondo intero. Il capitalismo ha bisogno di guerre per manifestare il suo dominio. Le guerre sono dirette contro i paesi poveri, per permettere ai paesi dominati di  sfruttare le loro ricchezze naturali  e a detrimento delle popolazioni locali. Arrivano  spesso dopo un sostegno occidentale, durato anni, ai dittatori in carica. È il caso ad esempio dell'Irak, in cui Saddam Hussein é stato per molto tempo aiutato dai paesi ricchi prima di diventare un uomo da abbattere. Quando gli Stati ricchi fanno la guerra, non si preoccupano nemmeno per un secondo dei popoli. La liberazione dalle dittature  che opprimono queste popolazioni é necessaria; è ancora più indecente servirsene come pretesto per bombardarle. I potenti dei paesi ricchi lo riconoscono cinicamente. la guerra è  una "buona cosa" per uscire dalla incertezza economica". Tradotto: il saccheggio delle ricchezze naturali di alcuni paesi é necessario per accrescere i profitti delle grandi imprese. E investire negli armamenti e nell’“antiterrorismo” piuttosto che nei servizi pubblici e sociali é la scelta chiaramente fatta da tutte le classi dirigenti  occidentali. Ma ancora prima di ogni considerazione sulle motivazioni economiche queste guerre sono  guerre di egemonia. Sono guerre d'influenza tra paesi dominanti, che devono dimostrare e rafforzare la propria supremazia. Gli Stati Uniti vogliono dimostrare tutta la loro onnipotenza militare per ridurre al silenzio, con il terrore, ogni rimessa in causa della loro egemonia e ogni contestazione del saccheggio del pianeta organizzato a loro vantaggio. Il capitalismo deve terrorizzare le popolazioni per continuare a sfruttarle. Le guerre imperialiste intraprese dai paesi ricchi sono l'eco esterno delle politiche di sicurezza  condotte all'interno. I conflitti militari e la criminalizzazione della povertà sono le due facce di una stessa medaglia da un dollaro o un euro! Il vero "Asse del Male", responsabile di centinaia di migliaia di morti al mondo, é il capitalismo, la corsa al profitto, lo sfruttamento che genera la miseria e la disperazione. I capi di Stato che si riuniranno ad Evian (Francia) a giugno  in occasione del prossimo G8 sono dei criminali, allo stesso tempo di guerra ed economici. Nei paesi ricchi vanno al potere calpestando tranquillamente le garanzie democratiche pur dei regimi borghesi: lo dimostra l'elezione su ricatto di Jacques Chiraq in Francia, le frodi elettorali nell'elezione di George W. Bush, le pratiche mafiose di Silvio Berlusconi,  Putin eletto grazie a  una guerra che lui stesso  ha fatto esplodere, etc.- Poi, per di più, impongono le loro decisioni al resto del mondo. 8 persone che decidono per 6 miliardi, non c'é giustizia! Violano le regole internazionali minime (come a Gantanamo dove 600 prigionieri sono detenuti in totale illegalità); ignorano le decisioni dei fantocci internazionali che hanno loro stessi edificato, come l'ONU, per cercare di rendere credibile una loro volontà democratica. Ovunque nel mondo, le nostre organizzazioni, sindacati, reti e comunità si oppongono alle guerre e partecipano alla costruzione di un vasto movimento di rifiuto della barbarie. Dobbiamo essere sempre più numerosi, e potremo mettere in scacco la logica di morte del capitalismo. La guerra serve sempre ai ricchi, uccide sempre i poveri.
-No alla guerra in Irak, in Cecenia, in Palestina, in Costa d'Avorio!
-Per un disarmo e una smilitarizzazione dappertutto nel mondo!
-Libertà per i popoli e diritto all'autodeterminazione!
Solidarietà con i popoli vittime delle dittature!

Per adesioni:
international@alternativelibertaire.org


 

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