Numero 10 - Marzo 2003 - Anno 1

Sciopero generale contro la guerra


L’Unione Sindacale Italiana denuncia che sono in atto vari tentativi da parte del potere per ostacolare ed impedire la mobilitazione contro la guerra ed in particolare l'attuazione di scioperi generali per fermare il conflittto. La recente comunicazione della Commissione di Garanzia tesa a ritenere illegittima la proclamazione dello sciopero generale contro la guerra, indetto dal Sindacalismo di Base (CUB/RdB, Confederazione Cobas, SinCobas, SlaiCobas ed USI-AIT Unione Sindacale Italiana), è un grave atto che di fatto trasforma definitivamente la Commissione in strumento politico (un vero e proprio "tribunale speciale" da inquisizione, agli ordini del governo) negando diritti garantiti dalla stessa costituzione e riaffermati recentemente (2002) con una pronuncia di legittimità della Commissione per un analogo sciopero durante l'intervento contro la Jugoslavia del 1999 (contro la guerra non si applica il normale periodo di preavviso in base all'art. 2, comma 7, legge 146/1990 in quanto è violata la costituzione, che non permette la partecipazione o l'appoggio dell'Italia a guerre contro altri paesi, e vi sono pericoli per i lavoratori). I Sindacati di Base promotori hanno ribadito che manteranno la proclamazione dello sciopero contro la guerra, sciopero che accompagnerà una grande onda di protesta e di mobilitazione in tutto il paese.
L'indicazione del Sindacalismo di Base (ma anche di tutto il grande movimento contro la guerra che in queste settimane si è sviluppato in Italia e nel mondo) è quella di uscire dai posti di lavoro all'immediata notizia dell'attacco dando vita ovunque a manifestazioni ed azioni contro la guerra, la macchina bellica e il suo apparato di consenso. Nei giorni immediatamente successivi all'inizio dell'attacco verrà effettuato uno Sciopero Generale per un'intera giornata di tutte le categorie del pubblico e del privato, accompagnandolo da manifestazioni e forti azioni di lotta tese a bloccare realmente il paese. Il potere non s'illuda di riuscire a fermare o impedire il grande sciopero che si sta preparando. Governo, Commissioni di Garanzia e polizia si rassegnino, non basteranno a bloccare il movimento divieti, intimidazioni e le minacciate violazioni del diritto di sciopero e delle loro stesse leggi. Questo sciopero e questa lotta si farà con o senza permesso. Usciremo dai posti di lavoro, occuperemo le piazze e bloccheremo questo paese. Nessun appoggio del governo alla guerra sarà tollerato.

La Segreteria USI-AIT 
(Careri Gianfranco)


 

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