Più crisi = Più lotta
Gli eventi internazionali e l’incremento del conflitto sociale in Italia degli ultimi mesi, fanno da sfondo alla seconda uscita di questo giornale.
Il nostro intento è quello di analizzare da un punto di vista politico, etico e sociale tali avvenimenti, relazionandoli agli ideali anarchici.
In questo editoriale ci limiteremo a ribadire due punti:
1) La situazione palestinese ci vede sicuramente coinvolti dal punto di vista umano dalla parte delle vittime; non ci interessa, assolutamente, entrare nel gioco dei tentativi di risoluzione statuale del problema, a nostro avviso inutile e controproducente.
Ci interessa, invece, sottolineare la nostra esigenza di lottare contro tutti i governi, le religioni e contro tutte le forme di potere politico, economico e culturale che, secondo noi, rappresentano la causa prima e fondamentale di ogni guerra e oppressione.
2) I momenti di lotta dei lavoratori che si sono avuti negli ultimi tempi, ci sembrano interessanti soprattutto per l’evidenziarsi di una larga fetta del mondo del lavoro che mostra un evidente sfiducia nei confronti non solo del padronato e dell’ideologia neoliberistica, ma anche verso lo Stato e ogni pseudosindacati verticistici (CGIL – CISL – UIL e fetenzie varie).
Lo sciopero generale del 16 aprile è stato caratterizzato, per l’appunto, dalla divisione delle piazze; da una parte i sindacati istituzionali e dall’altra i sindacati di base.
Dal nostro punto di vista, è auspicabile una conferma ed un rilancio delle classiche metodologie anarchiche: l’autoorganizzazione e l’azione diretta.
Gruppo Anarchico Contropotere
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