Numero 13 - Giugno 2003 - Anno 2

Sulla repressione sessuale


Innanzi tutto vogliamo iniziare col dire, che questo non è un lamento per il mancato successo desiderato, in ambito sessuale. Vuole essere la chiarificazione dello svolgersi di una serie di processi distorti e perversi non solo nella psicologia sessuale femminile, ma anche maschile. Della distorsione del desiderio non solo dovuto a condizionamenti culturali del passato, ma soprattutto a dinamiche del tutto nuove entrate in gioco praticamente nelle ultime generazioni; molte volte al mischiarsi di questi due fattori. Partirò col delineare i caratteri dei due fattori scritti poc’anzi (1 condizionamenti culturali dal passato, 2 condizionamenti moderni).

1) Nel senso comune del passato la cui influenza si sente ancora oggi, l'uomo è l'agente desiderante e il fruitore dell'atto sessuale e la donna l'oggetto del desiderio, priva del desiderio stesso, ed essa non fruisce dell'atto sessuale, ma accondiscende per necessità riproduttive o per le necessità istintive dell'uomo. In altri termini l'uomo gode nel trombare e la brava mogliettina per dovere coniugale è tenuta a soddisfarlo. Nell'educazione al bambino si insegnava a dover comandare sulla femmina mentre alla bambina a dover essere asservita. Mentre l'uomo aveva in questo quadro il diritto, ma più che altro il dovere di palesare il desiderio sessuale, pena il sospetto di omosessualità o chissà quale altra "strana malattia"; per la donna invece era normale non avere nessuno stimolo sessuale, anzi il manifestare un desiderio fisico significava essere puttana, strega o chissà quale altra anomalia. Lo stato normale per la donna era l'indifferenza nei riguardi di ogni piacere sessuale spontaneo. L'orgasmo femminile non era concepito nella mentalità comune. Tutto ciò passava culturalmente come una cosa evidente e tangibile. Il piacere sessuale era di fatto una prerogativa esclusiva dell'uomo, il godimento della donna era inteso come il riflesso di quello dell'uomo dovuto all'amore che provava per il marito, la gioia di donarsi al proprio “padrone”.

2) A partire dagli anni sessanta l'aspetto culturale sul sesso ha subito forti cambiamenti di forma. La donna avendo minore preoccupazione di concepire figli grazie all'invenzione dei contraccettivi, ma soprattutto con il superamento di una certa ignoranza, dovuta principalmente alla pressione millenaria della chiesa che proprio in quel periodo non viene più vista come l'unica guida etico-morale, il sesso comincia ad essere visto come qualcosa di necessario e naturale. Si decantava la libertà sessuale e le femministe per la prima volta in maniera molto forte aprirono la problematica dell'orgasmo femminile come un piacere irrinunciabile e naturale. Viene ad indebolirsi la vecchia mentalità, l'uomo e la donna si aggirano in un terreno sconosciuto: la donna si appiglierà alla solidarietà femminile cioè farà le “riunioni dell'autocoscienza”, l'uomo che non ha mai bisogno di aiuto in campo sessuale, vivrà l'insicurezza silenziosamente e chiuso in se stesso, così i 2 sessi si allontaneranno sempre di più guardandosi con sospetto e si capiranno sempre meno. L'educazione non cambia molto: la donna in famiglia è educata al timore del sesso e soprattutto alla buona gestione del proprio organo sessuale che deve essere ben valorizzato dall'uomo se gliela deve dare, mentre l'uomo in famiglia non ha particolare vincolamenti a parte quello del dominio sulla donna la sua scuola sono gli amici e le chiacchiere del bar, sfortunatamente l'uomo difficilmente riesce a fare discorsi sinceri sul sesso specie con altri uomini. Esso generalmente non è capace di ammettere le proprie insicurezze o i propri problemi neanche a se stesso, riguardo al sesso vive di leggende metropolitane di super latin lover capace di fare avere orgasmi biblici alle donne e si sente l'unico strano o insicuro come se quello sbagliato fosse lui e non che qualsiasi persona sulla faccia della terra ha delle "problematiche sessuali", sprofonda in un’insicurezza cronica che dipende anche dal sentirsi l'unico responsabile della riuscita del rapporto sessuale, senza poter però parlarne con nessuno.
Il sistema approfitta dell’insicurezza generale causata dal disfacimento del vecchio sistema culturale, infatti al posto del vuoto lasciato, inserisce una subcultura fatta di stereotipi consumistici, che si rifà essenzialmente soltanto ad una logica di mercato ma di fatto finisce per invadere in maniera subdola e devastante tutto l'ambito dei rapporti umani, mettendo al posto di regolazioni umane, tutta una serie di logiche prevalentemente disumane provenienti da tutt’altri interessi minando così ogni possibilità di equilibrio naturale tra i due sessi. Potenzialmente poteva essere molto positivo il cambiamento culturale nell'ambito sessuale, ma ciò sarebbe risultato estremamente sovversivo.
Avere una vita sessuale sana porta ad essere amorevoli verso gli altri, sicuri di sé stessi e quindi poco influenzabili e veicolabili, ma sopratutto poco produttivi, poiché il rilassamento dovuto all'appagamento della necessità più piacevole della vita, poco si concorda con un tipo di produzione accelerata che ha bisogno tutt’al più di repressioni da sfogare in fabbrica, ad una vita più lenta e riflessiva che non propende all'accettazione di cose, soltanto perchè convenienti. Perché se stai bene con la tua sessualità molto difficilmente andrai alla festa minchiona nella speranza di trovare una fica o un cazzo intrigante. La TV ci insegna sin dalla tenera età tramite telefilm e soap opera, come ci si innamora, come si dà il primo bacio, come ci si deve comportare con l’altro sesso e come interpretare i comportamenti dell'altro sesso nei nostri confronti, come ci si incontra cosa si fa durante tutto il periodo del fidanzamento, cosa si prova durante esso, come ci si lascia e come si reagisce, cosa si prova nel fare l'amore anzi vuol darci l'idea precisa di che cosa è l'amore, dandoci sin dall'infanzia una serie di modelli comportamentali illusori spacciandoli come naturali anzi doverosi. Dall'altro lato sin da bambini ci sbattono tette, culi, muscoli e pettorali, creando l'idea in coscia in noi che l'altro sia solo un oggetto sessuale inanimato, riuscendo a stereotipare persino la bellezza fisica (assurdo!); per esempio, prima andavano di moda le anoressiche ora sembra che le abbondanti tornino alla ribalta, tutti personaggi televisivi che si propongono a noi sempre come corpi fisici finiscono a lungo andare per castrare il naturale flusso sessuale.
Nello specifico la televisione sfrutta l'incertezza e il caos culturale. Innanzi tutto preconfeziona modelli comportamentali surreali: il tipo Punk, metal, freak, sportivo, fico-dance….etc….assoluti non esistono, ognuno per quanto si possa sforzare di essere una identità precisa e sistematizzata creata da sé con il fedele aiuto dei mass-media non sarà mai tale, l'identità si sviluppa senza sovraimposizioni troppo volontarie ed è sempre l'insieme di molte contraddizioni irrecidibili, creare qualcosa che poi di fatto sostituisce la naturale identità porta solo al dover assolvere una serie di doveri inutili, es.: se sono punk devo fare etc... se sono così devo invece fare colì etc…., causando inoltre non solo una maggiorata insicurezza, ma anche una frustrazione interiore dovuta all'assurda pretesa di far combaciare la propria personalità unica con un modello generale.
Chiaramente l'uniformazione a dei modelli comportamentali porta ad una serie di doveri nella scelta del partner, e tutto ciò che riguarda il modo di relazionarsi con l'altro sesso. Che cosa c'è di più bello di scoprirsi? Perché dover avere un ambito di riferimento dovuto annullando i naturali magnetismi affettivi, predisponendo su un piano di relazionamenti preprogrammato le proprie simpatie? Due persone della stessa "categoria" ad es. metallari s'incontrano ed incominciano una storia, il meccanismo dello stereotipo così come li ha fatti avvicinare tenderà a fargli conservare il loro modello di metallaro standard e a nascondere la propria specificità, l'uno si aspetterà dall'altro un modo d'essere ben preciso, senza curiosità, ma avrà solo la voglia ostinata di rivedere nell'altra persona il metallaro tipo, e nella propria relazione la relazione tipica fra due metallari anzi si sforzeranno in tutte le maniere, così come lo si fa con la propria personalità, di far coincidere la propria relazione con quella idealizzata. Questo in generale causa un impoverimento delle specificità nella società che sono la vera ricchezza umana e in un complicarsi dei rapporti umani incredibile, in cui ci si aspetta di poter sapere tutto degli altri e di poter usare sempre gli stessi modelli comportamentali, cosa assurda dato che siamo tutti diversi.
Con questo non vogliamo dire che oggi si scopa poco, ma più che altro che si scopa male, che il sesso diviene molte volte meccanico e che i rapporti tra i due sessi sono sempre più paranoici, e la frattura comunicativa è più che evidente.

Francesco e Peppe


 

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