Numero 13 - Giugno 2003 - Anno 2 |
G8 Evian: comunicato stampa La Convergenza delle lotte antiautoritarie e anticapitaliste contro il G8 (CLAAAC G8) é molto soddisfatta dell'ampiezza delle mobilitazioni contro il G8 che hanno avuto luogo in Francia e in Svizzera in questi ultimi giorni. La CLAAAC G8 ha investito enormemente nel Villaggio alternativo anticapitalista e antiguerra contro il G8 (VAAAG), dove migliaia di persone sono venute da numerosi paesi per attuare delle pratiche alternative al capitalismo tramite dibattiti, incontri e azioni. Inoltre, il corteo rosso-nero della CLAAAC ha riunito diverse migliaia di persone nella manifestazione partita da Annemasse domenica 1 giugno, per denunciare il capitalismo, il patriarcato e il militarismo. Le mobilitazioni contro il G8 di Evian e il movimento sociale in corso per il mantenimento delle pensioni mirano allo stesso bersaglio: la logica capitalista e i suoi dirigenti politici che cercano, su scala planetaria, di conservare e aumentare in tutti i modi le loro ricchezze e i loro poteri. La CLAAAC G8 denuncia la violenza di Stato e la repressione poliziesca che si è abbattuta ancora una volta su numerosi manifestanti, soprattutto in Svizzera, a Losanna così come a Ginevra. Sottolinea che si stava per riprodurre il dramma di Genova, quando un manifestante é stato ucciso dalle forze dell'ordine, dal momento che un manifestante che partecipava ad un'azione di blocco su un ponte dell'autostrada ad Aubonne, è rimasto gravemente ferito dopo una caduta di 20 metri in seguito all'intervento della polizia che poteva costare la vita di due persone. La CLAAAC G8 denuncia questa repressione, afferma il suo sostegno a tutti i manifestanti che ne sono vittima e ricorda che la violenza di Stato è sempre stata un metodo utilizzato per mantenere un ordine sociale diseguale a vantaggio di una minoranza di dominanti. L'ampiezza delle manifestazioni contro il G8 è stata raggiunta grazie alla mobilitazione di tutti quelli e tutte quelle che lottano per la solidarietà, la libertà e la giustizia sociale. Un mondo agli antipodi di quello voluto dai "signori" del G8.
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