Atto secondo del presunto pestaggio a S. Maria Capua Vetere
Un coglione in meno, una pensione in più
2 aprile 2003 - La procura militare della repubblica presso il tribunale militare di Napoli ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di 4 militari allora detenuti presso il carcere militare di S.Maria Capua Vetere. Li si accusa di aver selvaggiamente picchiato il tenente Garagliano, un sottufficiale che il 3/3/2003 intervenì a calmare gli animi presso i locali del refettorio del carcere, dopo che alcune forze di polizia detenute provocarono pesantemente alcuni militari detenuti. Checchè ne dicano i giornali locali, che di mestiere imbellettano le versioni di carabinieri, polizia e delle altre varie autorità, quel giorno il bellimbusto non subì alcuna violenza, poiché si faceva "temerariamente" scudo con decine di giovani caporali di leva. Le denunce, quindi le accuse, si basano invece sul contrario, e cioè che Garagliano le violenze le abbia subite. Ciò è stato possibile grazie ad abili prestidigitazioni operate da medici, legali e comando del carcere, che vogliono in un sol colpo guadagnare sui presunti danni e rovinare alcuni detenuti con anni e anni di galera militare. Il tenente si lamenta di aver subito “l'indeboli-mento permanente dell'organo della riproduzione”. Le accuse così diventano: a) Insubordinazione con violenza in concorso pluriaggravata; b) Concorso in insubordinazione con ingiuria e minaccia pluriaggravata; c) Concorso in resistenza alla forza armata aggravata; d) Ammutinamento in concorso aggravato. I quattro rischiano fino a 32 anni di carcere militare. Affinché l'ennesima macchinazione contro i detenuti non giunga all’epilogo indisturbata, abbiamo deciso di agire.
Alcuni detenuti del carcere militare solidali
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