da "Contropotere - giornale anarchico" numero 15 - Settembre 2003 - anno 2

Solidarietà verso gli anarchici incarcerati in Grecia e a Valencia


Ci rendiamo conto della situazione repressiva generale, del silenzio di calcestruzzo in cui lo Stato/Capitale cerca di spellire ai 7 compagni incarcerati a Salonico, dell’attacco giornalistico abituale contro gli altri due compagni detenuti a Valencia e della loro difficile situazione e pesante accuse che devono affrontare, ci rendiamo conto anche della Spada di Damocles che lo Stato/Capitale fa pendere su tutti quelli individui, che sfidando il dominio, mettano in pratica la loro solidarietà verso i detenuti. Conoscendo alla perfezione le pretese della Inquisizione Democratica di sradicare tutti quanti che mettono a sguardo l’ordine delle cose, senza risparmiarsi niente e con i soliti metodi degli inquisitori che godono col i loro lavoro, dei terroristi di Stato e torturatori in divisa. Conoscendo bene la situazione che abbiamo descritto, che ormai é abituale, facciamo una chiamata a tutti i compagni a raddoppiare la solidarietà visto che i prigionieri a Salonico devono affrontare un nuovo processo a metà di settembre e hanno fatto sapere la loro decisione di mettersi in sciopero della fame si detto processo non finisce di forma favoribile per loro. Ma un sciopero della fame non ha senso se oltre i muri non ci mettiamo in situazione di conflitto e agitazione permanente. Non proponiamo una giornata di solidarietà fissa per un giorno qualunque giacché questo può essere abbastanza prevedibile e facile da reprimere, invece invitiamo a incrementare la solidarietà a livello internazionale nel tempo vicino (prima e poi) al processo, ognuno nella realtà sociale quotidiana dove sviluppa la sua attivistá, ognuno con le forme e modi che preferisca ma evitando metodologie recuperabile per lo Stato. Senza dimenticare anche i compagni di Valencia (Amanda y Eduardo) evitando sempre delle false distinzioni tra anarchici “buoni” e “cattivi”, soltanto comprensibili da una logica inquisitoriale, quella stessa che imprigiona e tortura nostri compagni. Da questo angolo del pianeta invitiamo a tutti di non lasciare di commettere il grave crimine di esprimere la solidarietà verso i detenuti, facendo inevitabile la Guerra Sociale finché esistano carceri e nostri compagni sequestrati non siano fuori le mura. Piena solidarietà con gli anarchici incarcerati in Grecia e a Valencia.
Terrorista è chi tortura e imprigiona. Terrorista è lo Stato.

Amici, Compagni e Complici di Fernando 


 

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