da "Contropotere - giornale anarchico" numero 16 - Ottobre 2003 - anno 2

Giornalismo e credulità


A differenza delle dittature, per i governi democratici il mentire è un'attività di tutto riposo, poiché ci pensa la libera stampa a incaricarsi di coprire lacune e contraddizioni delle menzogne di Stato.
Uno dei fondamenti del buon giornalismo dovrebbe essere il "separare i fatti dalle opinioni"; ma, al di là di questa frase retorica, i giornalisti democratici hanno come principale occupazione quella di mischiare i fatti con le ipotesi, in modo da creare un effetto di stordimento e di distrazione. Esempio: il prete pedofilo elevato agli onori della cronaca, risulta essere stato ucciso in un carcere americano durante una rissa. I giornalisti definiscono il comunicato ufficiale come laconico, mentre in realtà è lacunoso, in quanto non sono le risse a commettere omicidi, bensì persone con nome e cognome. Intanto i giornalisti si affrettano a colmare le lacune ipotizzando che il movente dell'omicidio sia stata una sorta di giustizia carceraria. L'ipotesi che sia stato il ben noto moralismo sessuale dei detenuti ad uccidere il prete pedofilo ha ormai acquisito lo status di verità nel momento in cui viene fuori il nome dell'omicida, il quale si trova così una attenuante già pronta e addirittura un alone di vendicatore sull'onda dei sentimenti forcaioli dell'opinione pubblica. In realtà, indagini non ne sono state fatte, altri moventi non sono stati neppure cercati e, al tempo stesso, l'amministrazione carceraria si trova scagionata da ogni corresponsabilità nell'omicidio ed anche nella sparizione di uno scomodo testimone. In questo e in altri casi, come si vede, la stampa non si è limitata a fare da ripetitore di veline ufficiali, ma ha fatto da spalla porgendo la battuta come su un palcoscenico, e addirittura facendosi carico di romanzare i lacunosi dati forniti dalle autorità.
Quindi, per riconoscere le menzogne ufficiali, non solo non ci vuole un grande acume, ma addirittura occorre evitare di sforzare troppo la fantasia, basta attenersi ai fatti e alle contraddizioni dei comunicati ufficiali.
Altro esempio: per smascherare tutta la montatura sull'assassinio di Kennedy, sarebbe bastato assorverare che Lee Oswald non è mai stato
incriminato per quell'assassinio. Oswald era in stato di arresto per
l'uccisione di un poliziotto, il resto lo ha fatto la libera stampa.
Se davvero Oswald era sospettato di aver ucciso Kennedy, che ci faceva
ancora nelle mani della polizia texana, dal momento che uccidere un
presidente è un reato federale? La cosa strana è che il sospetto viene visto come un lasciarsi andare ad azzardate ipotesi di complotti e dietrologie, mentre al contrario è proprio la credulità a richiedere uno sforzo supplementare di fantasia, sia per colmare le lacune, sia per distrarsi e farsi sfuggire le evidenze più plateali.

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