Numero 1 - Maggio 2002 - Anno 1

Stop Huntigdon Animal Cruelty


Che la vivisezione sia inattendibile e che nessun dato ricavato dalla sperimentazione su animali possa essere preso seriamente in considerazione penso che sia ben noto. Basta ricordare il caso del talidomide: negli anni '60 questo sedativo, sperimentato prima su animali, fu ritenuto innocuo per le donne incinte. I calcoli erano sbagliati: infatti in Svezia nacquero circa 10000 bambini deformi.
Ma anche se la vivisezione fosse utile per la medicina, sarebbe inammissibile sfruttare e distruggere la vita di esseri in tutto e per tutto uguali a noi. Esseri che meritano i nostri stessi diritti.
Chi avrebbe bisogno di ricordare o riconoscere questi principi è l’Huntigdon Life Sciences (HLS), un'azienda (forse la più grande in Europa) che si occupa di test per prodotti farmaceutici e chimici, ed opera in Inghilterra e New Jersey. Tra i suoi clienti più importanti possiamo trovare Shell, Aventis, Monsanto e Novartis: questi gruppi pagano HLS per far ingoiare pesticidi ed erbicidi a cuccioli di beagle, per far morire scimpanzé dopo terribili tentativi di xenotrapianti (trapianti di organi tra specie diverse). Una serie di video e di documenti, filmati e rubati da giornalisti o da attivisti infiltrati, attestano la crudeltà (in molti casi gratuita) ed il sadismo dei dipendenti di HLS: basta pensare ad un filmato che vede vivisettori che ridono mentre avvelenano cani con prodotti chimici (inseriti direttamente nello stomaco tramite cannule) o ad un rapporto che descrive degli animali “in stato di decomposizione, ma ancora vivi”.
Nei tardi anni '90, vari attivisti in Gran Bretagna e negli USA hanno formato Stop Huntigdon Animal Cruelty (SHAC), un gruppo animalista militante basato sull'azione diretta: essendo giunti a ben poco attraverso petizioni e lettere di protesta, gli attivisti SHAC hanno portato avanti la loro causa mettendo in ginocchio i dirigenti e dipendenti, i finanziatori e gl'investitori di HLS distruggendo le loro proprietà private, scendendo in strada a portare tra la gente la cronaca delle atrocità commesse da HLS.
Una delle giornate di lotta da ricordare è il 29 ottobre 2001, giornata internazionale contro HLS, particolarmente intensa a Little Rock, Arkansas: là infatti la sede della Stephens Inc. (la finanziaria che a gennaio dello scorso anno ha salvato HLS dalla bancarotta) è stata presa d'assalto con quella della Bank Of America. Gli scontri con la polizia sono stati talmente violenti che sono stati arrestati 25 manifestanti.
Con la scissione della Stephens Inc. 07/01/2002 (dopo numerose azioni contro le proprietà del titolare Warren Stephens), HLS ha subito un grave colpo e mai come ora è vicina alla fine. A febbraio di quest'anno è stata lanciata da SHAC USA l'"Operazione bancarotta" che intende muoversi contro i clienti, i finanziatori e l'assicurazione Marsh, senza la quale HLS non potrebbe andare avanti.
SHAC si sta dimostrando una delle campagne più significative ed incisive della storia, senza contare il merito di aver rafforzato il movimento animalista, nonostante le numerose difficoltà causate delle autorità, in particolare quella statunitense: infatti, grazie all'infame "Patriot Act", gli attivisti si sono guadagnati l'etichetta di “terroristi” e hanno ricevuto molte visite dal RICO (una sezione speciale dell'FBI contro le organizzazioni illegali; ndR).
Grazie all'esempio di SHAC, ALF, ELF ed altri gruppi hanno intensificato la lotta: sono stati attaccati numerosi laboratori e allevamenti di animali da pelliccia e sono state effettuate molte liberazioni. La ripresa del movimento è stata tale che l'Università di Cambridge ha annunciato che nel 2002 non aprirà un nuovo laboratorio contenente animali per paura di attacchi. Mentre risale al 24 aprile la notizia proveniente dalla Nuova Zelanda della contaminazione con ammoniaca e perossido di idrogeno di 38 bottiglie di Pantene Pro-V da parte di ALF, in occasione della settimana mondiale per gli animali da laboratorio. Infatti la Proctor & Gambler (casa produttrice dello shampoo Pantene) è tra i nomi più importanti sulla lista delle industrie che fanno uso della sperimentazione su animali. 
Anche l'Italia è stata testimone di questa rinascita: infatti in Emilia Romagna, tra ottobre e dicembre dello scorso anno, sono stati liberati da ALF 20000 visoni. Inoltre è stata attivata una sezione di SHAC, che ha organizzato, ad aprile in molte città italiane, una settimana di lotta contro Marsh e varie azioni di boicottaggio contro i clienti di HLS. È particolarmente interessante il sito (http://members.fortunecity.com/shacitalia/), ricco di informazioni e con una newsletter che aggiorna sulle ultime iniziative. È inoltre presente il modello di una lettera di protesta da inviare ai clienti e ai Finanziatori di HLS: questa è un'azione piccolissima che tutti noi, animalisti e non, possiamo fare per salvare migliaia di vite dall'olocausto della vivisezione. 

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