Sulla polizia
Testo tratto da:
“Dallo sciopero selvaggio all’autogestione generalizzata” di R.R. Vaneigem
Pensate con gioia ad un futuro in cui i poliziotti si potranno trattare come esseri umani non essendo più necessario ucciderli sulla strada?
In questo caso avete capito che:
A) Il poliziotto è il cane da guardia del sistema mercantile. Dove la menzogna della merce non basta più ad imporre l'ordine, egli esce col suo casco dalle cosce della classe o della casta burocratica dominante.
B) Senza tener conto del disprezzo che egli ha per se stesso, il poliziotto è disprezzato come uccisore salariato, come servo di tutti i regimi, come schiavo professionista, come merce di protezione, come clausola repressiva del contratto economico-sociale imposto dallo stato ai cittadini.
C) Dove c'è lo stato, la vi sono poliziotti. Dove vi sono poliziotti -a cominciare dal sevizio d'ordine delle manifestazioni della contestazione- vi è lo stato e i suoi progetti.
D) Ogni gerarchia è poliziesca.
E) Uccidere un poliziotto è un passatempo per candidati al suicidio. Bisogna decidersi a farlo solo per autodifesa, nel momento generale della liquidazione di tutti i poteri gerarchici.
F) La felicità non è possibile che là dove lo stato ha cessato di esistere, dove nessuna condizione di gerarchizzazione ne prepara il ritorno.In sostanza, voi che siete stufi di controllo e obbligo, del poliziotto che vi ricorda che non siete nulla e che lo stato è tutto, del sistema che crea le condizioni del crimine illegale e legalizza il crimine dei magistrati che lo reprimono. Voi lottate di già per un'armonizzazione degli interessi passionali e per l'organizzazione dei rapporti tra individui attraverso l'abbondanza degli incontri e la libera diffusione dei desideri.
|