Sul 25 Aprile a Pordenone
Comunicato del circolo libertario E. Zapata sul 25 aprile a Pordenone
Il 25 aprile avrebbe dovuto essere, oltre alla solita ed inutile kermesse patriottica dove una parte della storia drammatica viene messa sottovetro ed imbalsamata, anche la "svolta ufficiale" (quella ufficiosa risale all’anno scorso) della "pacificazione nazionale" ovvero la stretta di mano fra carnefici e vittime, fra un regime dittatoriale alleato al nazismo e i tanti civili che hanno dovuto scegliere di imbracciare le armi per la libertà di tutti e di tutte. Oltre al danno la beffa. Eppure lo spettacolo avrebbe dovuto svolgersi tranquillo, infatti istituzioni, varie associazioni e questura erano arrivati a pattuire una sorta di "minestrone" furbo ed ingannevole dove anche i sinceri antifascisti avrebbero avuto la loro parte (10 minuti) per poi scansarsi ed assistere all’infame sfilata dei nostalgici Giovani Azionisti, dopodiché tutti a casa o in pic-nic contenti e felici. Il circolo libertario E. Zapata ed altri antifascisti/e non ci sono stati al ruolo prestabilito. Finita la cerimonia ufficiale hanno perciò occupato la piazza e motivandone i contenuti hanno annunciato un sit-in di "resistenza" pacifica e, sedendosi e legandosi fra loro, hanno invitato i presenti a solidarizzare. La risposta non si è fatta attendere e il sit-in si è presto ingrossato mentre altri si sono accostati per vigilare che la polizia non commettesse violenze contro i pacifici dimostranti.L’intervento della celere, dopo una mezz’ora d’impasse, non si è fatto attendere ed ha cominciato a trascinare via gli antifascisti strattonandoli per piedi, polsi e vestiti. Hanno tentato più volte non riuscendovi e sotto le urla della piazza che scandiva "vergogna vergogna!". Al coro di protesta si sono uniti anche partigiani che indicavano alla polizia di occuparsi della trentina di fascisti che attendevano di sfilare presidiati dai carabinieri e non d’infierire sui dimostranti. L’unico modo che la celere ha avuto, dopo più di mezz’ora, per far sfilare AN è stato di blindare il sit-in facendo un cordone e scortandoli. Ma anche l’ignobile parata è stata sommersa da fischi e slogan, così da buoni camerati hanno subito l’umiliazione come nel più classico dei motti "credere, obbedire, combattere" e cioè a testa bassa con i carabinieri a fare da scudo. Ringraziamo ancora chi si è sentito di partecipare direttamente all’azione ed allo stesso modo chi come semplici cittadini, immigrati e partigiani hanno vigilato che l’azione delle forze dell’ordine non degenerasse e ci ha sostenuto moralmente, testimoniando ancora una volta che non c’é nulla da pacificare con i fascisti di ieri ne con quelli di oggi. La protesta che il 25 aprile ha innescato e che continuerà a crescere è solo conseguenza della questura e delle istituzioni che, con l’uso della forza, vogliono imporre la "falsa pace" dei fascisti ammazzando per la seconda volta i partigiani già morti per la libertà. Quindi che se ne assumano la responsabilità.
Circolo libertario E. Zapata
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